ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05252

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 512 del 03/08/2011
Abbinamenti
Atto 5/03171 abbinato in data 06/03/2012
Firmatari
Primo firmatario: CODURELLI LUCIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 03/08/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SCHIRRU AMALIA PARTITO DEMOCRATICO 03/08/2011


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 03/08/2011
Stato iter:
06/03/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 06/03/2012
Resoconto GUERRA CECILIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 06/03/2012
Resoconto CODURELLI LUCIA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 03/08/2011

SOLLECITO IL 12/10/2011

SOLLECITO IL 09/11/2011

SOLLECITO IL 11/01/2012

SOLLECITO IL 31/01/2012

SOLLECITO IL 16/02/2012

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 06/03/2012

DISCUSSIONE IL 06/03/2012

SVOLTO IL 06/03/2012

CONCLUSO IL 06/03/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-05252
presentata da
LUCIA CODURELLI
mercoledì 3 agosto 2011, seduta n.512

CODURELLI e SCHIRRU. -
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:

il 21 luglio 2011 la Camera ha approvato 5 mozioni di cui una presentata dal Partito Democratico che chiedeva al Governo di porre rimedio alle norme che rendono particolarmente complicati e assurdi gli accertamenti per la concessione delle pensioni di disabilità. Numerose sono state le iniziative del PD in Commissione affari sociali e in Assemblea, finalizzate a individuare strumenti utili per attenuare gli effetti perversi delle norme sull'accertamento della invalidità; in particolare, è necessario semplificare le periodiche verifiche sullo stato di invalidità, visto che anche portatori di invalidità grave ed irreversibile vi si devono sottoporre. I criteri restrittivi previsti per le commissioni di accertamento registrano in gran parte dei casi ricorsi contro la sospensione momentanea della pensione che vengono accolti;


inoltre, la mozione impegna il Governo a fornire dati sulle verifiche fin qui fatte e ad adottare nuovi strumenti per attenuare gli effetti perversi delle norme sull'accertamento della invalidità;

si è, infatti, assistito, nei mesi scorsi ad una vera e propria «caccia alle streghe» nonché a battaglie puramente ideologiche che hanno costretto i veri invalidi a pesanti iter burocratici senza fine, per vedere riconosciuto un loro diritto. Tutto ciò rende opportuno e necessario procedere ad una semplificazione delle periodiche verifiche sullo stato di invalidità che obbligano a estenuanti perdite di tempo persone con pesanti disabilità fisiche;

ad oltre un anno dall'entrata in vigore dell'articolo 20 del decreto-legge 1o luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102, «Contrasto alle frodi in materia di invalidità civile», che attribuisce all'Inps nuove competenze per l'accertamento dell'invalidità civile, cecità civile, sordità civile, handicap e disabilità, con l'intento di ottenere tempi più rapidi e modalità più chiare per il riconoscimento dei relativi benefici, la nuova procedura, invece di portare chiarezza e celerità, ha registrato gravissime inefficienze, che hanno provocato e stanno provocando tuttora disagi a persone già drammaticamente colpite, costrette ad aspettare mesi e mesi prima di vedere riconosciuto il loro diritto;

il Governo, nella persona del Sottosegretario per il lavoro e le politiche sociali Bellotti, ha prima chiesto di soprassedere all'intensificazione dei controlli almeno fino al termine del piano di verifica, rassicurando che il disegno di legge delega di riforma fiscale e assistenziale prevede il riordino dei criteri per la concessione delle prestazioni assistenziali, compresa l'indennità di accompagnamento. Ha poi sottolineato che maggiori competenze all'INPS sono già state delineate nella manovra finanziaria appena approvata che, all'articolo 18, comma 22, prevede la possibilità per le regioni di stipulare convenzioni con l'INPS anche per il primo accertamento. Infine, ha fornito rassicurazioni verbali circa la cautela con cui si effettuano i controlli, in particolare nei confronti delle persone affette da patologie ingravescenti o stabilizzate;

in relazione a quest'ultimo punto, è stata inviata all'interrogante una lettera di denuncia, indirizzata al presidente dell'INPS e apparsa anche sulla stampa locale, del signor Angelo Gandolfi, 60enne della provincia di Lecco su una sedia a rotelle, che vive la condizione di disabilità da quando ne aveva due. Gandolfi, rinunciando al suo diritto alla privacy, ha deciso di denunciare le continue e reiterate richieste di documentazione da parte dell'INPS per attestare la sua condizione di disabilità;

appare evidente che ai soggetti portatori di menomazioni irreversibili o di patologie escluse da visite di controllo sulla permanenza dello stato invalidante, così come previsto dalla legge, continuano ad essere ugualmente richiesti ulteriori controlli con tutti i disagi che ne conseguono;

il signor Gandolfi, dopo aver scritto alla direzione provinciale dell'INPS e al Ministro del lavoro e delle politiche sociali Sacconi, facendo presente detta situazione, ha dichiarato che non presenterà la documentazione richiesta per l'ennesima volta e attenderà la convocazione alla visita di controllo, qualora la sua comunicazione non venisse intesa come autocertificazione;

le condizioni di salute di Angelo Gandolfi sono purtroppo irreversibili, nonostante i progressi della ricerca scientifica. Nell'immediato dopoguerra, all'età di due anni è stato infatti colpito dalla poliomelite, che gli ha danneggiato il midollo spinale. La conseguente paraplegia lo ha definitivamente privato dell'uso delle gambe;

nonostante sia un portatore di invalidità irreversibile, da oltre 40 anni, il signor Gandolfi viene periodicamente chiamato a rendere conto degli esiti di questa patologia che gli dà diritto di percepire un'indennità mensile di 487,39 euro;

pur riconoscendo legittimo il diritto alla verifica, appare grave l'atteggiamento dell'INPS nei confronti del caso citato in premessa -:

se non ritenga urgente intervenire per evitare che altre persone, con grave disabilità, siano costrette a subire il medesimo trattamento.(5-05252)