ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14044

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 554 del 29/11/2011
Firmatari
Primo firmatario: DI PIETRO ANTONIO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 29/11/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DI GIUSEPPE ANITA ITALIA DEI VALORI 29/11/2011
MESSINA IGNAZIO ITALIA DEI VALORI 29/11/2011
MONAI CARLO ITALIA DEI VALORI 21/12/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 29/11/2011
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 21/12/2011

SOLLECITO IL 22/03/2012

SOLLECITO IL 11/10/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-14044
presentata da
ANTONIO DI PIETRO
martedì 29 novembre 2011, seduta n.554

DI PIETRO, DI GIUSEPPE, MESSINA e MONAI. -
Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali.
- Per sapere - premesso che:
l'italian sounding, ovvero l'evocazione in etichetta dei prodotti tipici italiani, rappresenta la forma più diffusa e nota di contraffazione e falso made in Italy nel settore agroalimentare, tanto che recenti stime indicano che, a livello mondiale, il giro d'affari dell'italian sounding superi addirittura i 60 miliardi di euro l'anno (ben 164 milioni di euro al giorno);
come emerge sia dalla stampa nazionale che locale, la Coldiretti ha recentemente denunciato talune vicende che riguardano l'utilizzo improprio di risorse pubbliche da parte della Società italiana per le imprese all'estero s.p.a. - Simest Spa (ovvero l'azienda italiana partecipata al 76 per cento dal Ministero dello sviluppo economico che assiste le imprese italiane che investono all'estero). In particolare, per quanto risulta agli interroganti, tali risorse pubbliche sarebbero state utilizzate per finanziare direttamente o indirettamente la produzione o la distribuzione di prodotti alimentari che nulla hanno a che fare con il tessuto produttivo del nostro Paese;
il 4 agosto 2011 le parti sociali rappresentate da Confindustria, Abi, Alleanza Cooperative Italiane, Ania, Cgil, Cia, Cisl, Claai, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Rete Imprese Italia, Ugl, Uil, hanno siglato un documento unitario che, con riferimento alle problematiche concernenti il fenomeno della contraffazione, anche agroalimentare, nonché la definizione delle priorità sulle quali operare per rilanciare la crescita, chiede di «attuare politiche incisive volte alla promozione e difesa del made in Italy di qualità quale leva competitiva del Paese, in grado di valorizzare il lavoro, il capitale e il territorio italiano, sfruttando il potenziale di penetrazione commerciale all'estero delle imprese italiane»;
nel corso del 2011, il Governo presieduto dall'onorevole Silvio Berlusconi, ha assunto numerosi impegni volti ad arginare il fenomeno della contraffazione agroalimentare, nonché a promuovere l'internazionalizzazione delle imprese all'estero. Ne sono esempi le dichiarazioni sugli indirizzi e le linee programmatiche espresse il 19 aprile 2011 dal Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali pro tempore al Parlamento sul contrasto a livello europeo e mondiale dell'italian sounding in quanto fenomeno ingannevole e scorretto che danneggia cultura e la tradizione italiana, vanificando il sacrificio degli operatori italiani e abusando del buon nome italiano nei mercati internazionali; ulteriore esempio sono anche le intenzioni espresse dal Governo in risposta all'interrogazione parlamentare n. 4-08770 circa la definizione di ulteriori criteri di finanziamento dei progetti all'estero in grado di scongiurare appropriazioni indebite delle denominazioni protette e impropri richiami all'origine italiana dei prodotti commercializzati;
ciononostante, secondo quanto denunciato dalla Coldiretti, la SIMEST, partecipata come si è detto dal Ministero dello sviluppo economico, avrebbe continuato a perfezionare operazioni di malcelato sostegno all'italian sounding, danneggiando gravemente ogni possibilità di crescita delle imprese italiane a causa della «saturazione» del mercato con prodotti che richiamano qualità italiane senza essere di origine nazionale;
in particolare, dopo il caso dell'azienda casearia Lactitalia che paradossalmente produce in Romania ed esporta in tutto il mondo prodotti Italian sounding a danno delle nostre imprese, la Coldiretti ha denunciato anche il caso Parmacotto spa in cui la SIMEST possiede una partecipazione finanziaria pari a 210.000 azioni dell'importo di 2.100.000 euro, come pure in Parmacotto USA Inc.;
Parmacotto Usa Inc è una società commerciale facente parte del gruppo Parmacotto ubicata a New York con l'obiettivo di concentrare l'attività nel territorio statunitense e realizzare uno stabilimento dedicato alla produzione di «pre-affettati» direttamente negli Usa;
il 12 ottobre 2011 SIMEST ha siglato un nuovo accordo con il gruppo Parmacotto che prevede un investimento di SIMEST di 11 milioni di euro, finalizzato ad una ulteriore espansione del gruppo Parmacotto negli USA, Francia e Germania;
in particolare, per quanto risulta agli interroganti il gruppo Parmacotto, con il supporto di SIMEST ha già avviato negli Stati Uniti un progetto che ha portato all'apertura di un punto vendita monomarca a New York e prevede di strutturare una vera e propria catena di locali caratterizzati dall'offerta di prodotti italian sounding;
nei punti vendita già aperti nei diversi Stati, nell'Unione europea e negli Stati Uniti, dedicati alla salumeria tradizionale italiana, si vendono alimenti realizzati con ingredienti e materie prime non italiane confezionati sul posto con etichette e marchi che evocano prodotti tipici della gastronomia italiana e delle specialità regionali;
l'amministratore delegato di Parmacotto, Alessandro Rosi, ha dichiarato alla stampa nazionale che «la metà circa delle carni suine lavorate nel mio gruppo, che non produce solo prosciutto cotto, viene da fuori: Francia, Danimarca, Spagna e Germania, per lo più» ... «Ciò che conta è il know how, la lavorazione delle carni. È un fatto di cultura» ... «Prendiamo il caso del salame. Negli Stati Uniti ne è proibita l'esportazione, perciò nel nostro emporio di Manhattan non possiamo vendere i nostri prodotti italiani. Perciò un tecnico della nostra azienda di San Gimignano si è trasferito nel New Jersey importando lì metodi e processi di produzione in ogni passaggio, adottati in Toscana. Il risultato è che a Manhattan lei può trovare una finocchiona che non teme il confronto con quella toscana» ... «Dal punto di vista culturale è una finocchiona made in Italy. L'importante è che la carne sia di prima scelta, trattata nelle condizioni migliori...»;
appare del tutto inaccettabile che SIMEST spa agevoli società, anche di rilievo internazionale, che, di fatto, minacciano la produzione italiana, per di più tramite una società che per statuto dovrebbe svolgere l'attività contraria: ovvero promuovere e tutelare le aziende e le produzioni nazionali all'estero;
appare del tutto irragionevole che SIMEST spa indirizzi il proprio sostegno ad investimenti in attività di delocalizzazione che, oltre a costituire occasioni di concorrenza sleale ai prodotti italiani, sottraggono colpevolmente opportunità di lavoro ed occupazione al sistema Italia;
appare necessario porre in essere ogni opportuna iniziativa volta a dirimere tale deprecabile situazione che risulta, peraltro, del tutto in contrasto con le linee di intervento governative sopra riportate -:
se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti descritti in premessa e, in caso affermativo, quali iniziative intendano assumere al riguardo;
quali vantaggi per il sistema agroalimentare nazionale la SIMEST abbia promosso con una strategia di finanziamento all'estero di imprese che commercializzano prodotti con quella che agli interroganti appare una falsa identità di origine, utilizzando manodopera, presentandosi quale soggetto d'imposta e creando valore aggiunto all'estero;
se non si ritenga quanto mai urgente rivedere, alla luce di guanto descritto in premessa, l'investimento relativo alla quota societaria nel gruppo Parmacotto da parte della SIMEST, bloccando altresì gli attuali investimenti in attività di delocalizzazione di produzioni agroalimentari che costituiscono attività di concorrenza sleale;
se e quali iniziative di competenza si intendano assumere per verificare i criteri con i quali vengono scelti, da parte della SIMEST, i progetti da finanziare;
quali iniziative il Governo intenda adottare al fine di documentare i controlli che la SIMEST ha eseguito ed esegue sulle attività del settore agroalimentare affinché venga assicurata la piena corrispondenza allo scopo sociale;
quali elementi di chiarimento si intendano fornire in relazione alle partecipazioni e ai finanziamenti da parte di SIMEST spa in favore di altre società del settore agroalimentare;
quali siano gli intendimenti, del Governo in relazione al danno sofferto dalle imprese nazionali a fronte dell'avvenuta occupazione di mercato da parte di imprese, come Parmacotto, che grazie a cospicui finanziamenti hanno immesso prodotti che paiono soltanto imitativi di quelli autentici italiani;
se e quali iniziative intenda adottare per sanzionare la più grave irregolarità commessa da SIMEST attraverso la società Parmacotto con riferimento al rispetto delle norme in materia di protezione di denominazioni di origine protetta;
se alla luce della grave vicenda descritta in premessa il Governo non intenda porre in essere iniziative dirette a revocare il mandato agli attuali amministratori di SIMEST;
quali iniziative si intendano assumere per intraprendere progetti di promozione all'estero dei veri prodotti del made in Italy.
(4-14044)