ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13141

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 514 del 07/09/2011
Firmatari
Primo firmatario: EVANGELISTI FABIO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 07/09/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
  • POLITICHE EUROPEE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 07/09/2011
Stato iter:
17/10/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 17/10/2011
MANTICA ALFREDO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 07/09/2011

SOLLECITO IL 27/09/2011

RISPOSTA PUBBLICATA IL 17/10/2011

CONCLUSO IL 17/10/2011

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-13141
presentata da
FABIO EVANGELISTI
mercoledì 7 settembre 2011, seduta n.514

EVANGELISTI. -
Al Ministro degli affari esteri, al Ministro per le politiche europee.
- Per sapere - premesso che:

l'Ungheria è un paese amico dell'Italia ed è nazione di solide tradizioni culturali e democratiche;

l'opinione pubblica italiana è accostumata alla conoscenza della letteratura e della musica ungherese (basti pensare ai Ragazzi della via Paal di Molnàr, all'opera Barbablù di Bartòk o ai saggi di letteratura e politica di Lucàks);

nella storia del 900 l'Ungheria riveste un ruolo significativo per molti episodi e fatti rilevanti. Sia pur su piani diversi, si ricorda l'opera di Giorgio Perlasca, l'italiano che si rifugiò nell'ambasciata spagnola di Budapest nel 1944 e che da lì salvò molte persone di origine ebrea; e la drammatica invasione dell'esercito russo nel 1956, che stroncò l'evoluzione democratica guidata dal comunista Imre Nagy, che fu fucilato;

peraltro, sotto la graduale politica di apertura voluta da Janos Kadar, l'Ungheria riconquistò la democrazia nel 1989 ed entrò nell'Unione europea nel 2004;

purtroppo il processo democratico ungherese si è drammaticamente arrestato nel 2010, a seguito della vittoria di una coalizione populista di destra, che presenta anche componenti di ispirazione nazional socialista, e che ha promosso l'approvazione di una riforma costituzionale improntata al nazionalismo e al razzismo;

il governo in carica ha imposto l'epurazione dai servizi pubblici e dall'informazione di Stato di tutti i dissenzienti e si è impadronito delle autorità neutrali;

di fatto, la libertà di stampa è soppressa. Basta al riguardo consultare i siti internet originati in Ungheria, i cui contenuti sono tutti rigidamente sorvegliati dal Governo (vedi per esempio Politics.hu);

le persone ascrivibili a origini ebree o all'etnia rom o all'orientamento omosessuale sono costantemente perseguitate o emarginate;

tutto ciò è in chiaro contrasto con la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea del 2000 e con la Convenzione europea dei diritti dell'uomo del 1950, laddove l'Ungheria fa parte sia dell'Unione europea sia del Consiglio d'Europa;

peraltro, le politiche dell'attuale governo ungherese sono in ovvio contrasto con gli interessi nazionali italiani: consentire la crescita di un Paese a guida nazionalista, che promuove un processo di «fascistizzazione» nel cuore della Mitteleuropa è un chiaro pericolo per la sicurezza europea -:

quali notizie intendano fornire alle Camere circa l'evoluzione politica ungherese;

quali iniziative intendano assumere in sede intergovernativa e in sede comunitaria affinché i governanti ungheresi siano richiamati a una più puntuale osservanza dei diritti umani e delle regole democratiche vigenti in Europa. (4-13141)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata lunedì 17 ottobre 2011
nell'allegato B della seduta n. 536
All'Interrogazione 4-13141 presentata da
FABIO EVANGELISTI

Risposta. - In merito a quanto rappresentato dall'interrogante nell'interrogazione in esame si forniscono i seguenti elementi di informazione.
Come sottolineato dall'interrogante, l'Ungheria è un Paese tradizionalmente amico dell'Italia, con cui sono intensi i rapporti non solo economici ma anche culturali; molto frequenti sono poi i contatti a livello politico.
Per quel che riguarda la politica interna ungherese, il Paese, che ha affrontato una lunga transizione democratica dopo 50 anni di oppressione, ha ormai da diversi anni un Parlamento ed un esecutivo stabili, eletti in libere e democratiche elezioni. Come riportato dall'onorevole interrogante, le ultime si sono svolte nell'aprile 2010; in tale occasione, la larghissima maggioranza della popolazione ha espresso fiducia per la coalizione Fidesz-KDNP costituita da elementi di centro destra moderati e cristianodemocratici, che hanno ottenuto i 2/3 dei seggi in Assemblea Nazionale. Risultato peraltro confermato nelle amministrative dell'ottobre dello stesso anno a tutti i livelli dell'amministrazione locale.
Dall'altro lato, componenti di «ispirazione nazional-socialista» sono decisamente estranee ai programmi dei due partiti di Governo. Il Primo Ministro Viktor Orban, si ricorda, è stato uno dei campioni della democrazia e del cambiamento proprio nell'89, quando da studente ha chiesto il ritiro sovietico in occasione del ricordo dei funerali di Imre Nagy.
In Ungheria esiste un Partito di estrema destra, con slogan e programmi di aperta avversione contro minoranze etniche e religiose, lo Jobbik. Esso è attualmente quarto partito in Parlamento nazionale dopo Fidesz, Cristiano democratici, e Socialisti, parte dell'opposizione, nonché presente al Parlamento Europeo con 3 seggi; tuttavia, in nessuna occasione la maggioranza e l'Esecutivo hanno collaborato con esso, rifiutando pubblicamente con decisione programmi e contenuti, fino ad approvare una legge molto più severa contro i reati di associazione paramilitare ed incitamento all'odio.
Ne consegue che la comunità ebraica, ad esempio, continua ad essere fiorente e non soggetta ad alcun tipo di discriminazione (al contrario, vive sono le istituzioni culturali a memoria del genocidio portato avanti nel Paese negli anni Quaranta); l'etnia Rom ha propri organi di autogoverno che, recentemente rieletti, si mostrano su posizioni di dialogo e vicinanza con l'esecutivo. Quale Presidente di turno dell'UE, l'Ungheria ha voluto proporre tra le proprie priorità una strategia di integrazione dei Rom, per la soluzione dei problemi - principalmente economici - che tali comunità hanno nell'intera Unione.
Al momento, l'Ungheria sta attraversando un processo di ampie riforme, volto principalmente a superare proprio il periodo di transizione e a definire politiche di rigore alla luce della perdurante crisi economico-finanziaria internazionale. Tra quelle più importanti vi è l'approvazione di una nuova Costituzione, con l'intento di sostituire definitivamente quella del 1949, adottata sotto occupazione sovietica e dichiaratamente «temporanea». Il processo costituzionale è ancora in corso, in quanto sono previste numerose «leggi cardinali» (leggi-quadro) per la regolamentazione dei settori di maggiore importanza. Costante è stato ed è il dialogo con il Consiglio d'Europa e segnatamente la Commissione di Venezia, anche con missioni nel Paese.
Per quanto riguarda, infine, la legge quadro sui mass-media, approvata nel gennaio 2011, la Commissione europea l'ha analizzata in dettaglio, conducendo con le autorità ungheresi un articolato dialogo in merito, in seguito al quale Budapest ha apportato alla legge le modifiche suggerite.

Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Alfredo Mantica.