ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11962

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 473 del 17/05/2011
Firmatari
Primo firmatario: DI PIETRO ANTONIO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 17/05/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PALAGIANO ANTONIO ITALIA DEI VALORI 17/05/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 17/05/2011
Stato iter:
17/11/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 17/11/2011
Fasi iter:

SOLLECITO IL 14/07/2011

SOLLECITO IL 02/08/2011

RISPOSTA PUBBLICATA IL 17/11/2011

CONCLUSO IL 17/11/2011

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11962
presentata da
ANTONIO DI PIETRO
martedì 17 maggio 2011, seduta n.473

DI PIETRO e PALAGIANO. -
Al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:

il 4 marzo 2011 la sezione penale del tribunale di Nola ha condannato in primo grado a 4 anni di reclusione il dottor Angelo Antonio Romano, sindaco del comune di Brusciano;

lo stesso tribunale, con la medesima sentenza, ha condannato a 3 anni di reclusione Salvatore Papaccio, consigliere di maggioranza dello stesso comune napoletano;

per entrambi, la sentenza prevede, tra l'altro, l'interdizione dai pubblici uffici per la durata di cinque anni;

i due uomini sono stati accusati - e, quindi ritenuti colpevoli - di aver più volte chiesto, nel 2004, una tangente di 500 mila euro ad un noto imprenditore del luogo, per concedergli una licenza edilizia che gli avrebbe consentito di costruire circa 70 appartamenti in una lottizzazione a Brusciano. Il costruttore, però, decise di non sottostare ai ricatti dei due politici e denunciò tutto ai carabinieri;

a due mesi da tale severa sentenza, il dottor Angelo Antonio Romano, ricopre ancora l'incarico di primo cittadino del comune di Brusciano;

anzi, a pochi giorni di distanza dalla condanna del Tribunale di Nola, esattamente l'11 marzo 2011, lo stesso sindaco ha convocato un consiglio comunale per discutere di materie urbanistiche, quali la recente approvazione del piano regionale casa, che consente nuovi volumi da edificare e cambi di destinazione produttiva, e, il 5 maggio scorso, è stato persino approvato un atto importantissimo come il bilancio comunale;

non bisogna dimenticare che in provincia di Napoli c'è il record di comuni sciolti per infiltrazione camorristica (più di 70, sino ad oggi) e lo stesso comune di Brusciano fu sciolto nel febbraio del 2006 con decreto dell'allora Ministro dell'interno Pisanu -:

se sia a conoscenza dei fatti suesposti e se - considerando la mancanza di uno spontaneo atto di responsabilità, quale le dimissioni, da parte del sindaco di Brusciano - non intenda, la Prefettura di Napoli prendere al più presto dei seri provvedimenti, come la rimozione del sindaco ai sensi dell'articolo 142 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e il contestuale scioglimento dello stesso comune, al fine di tutelare i cittadini da un sistema politico nel quale è sempre più spesso difficile individuare il confine tra legalità ed illegalità.(4-11962)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata giovedì 17 novembre 2011
nell'allegato B della seduta n. 550
All'Interrogazione 4-11962 presentata da
ANTONIO DI PIETRO

Risposta. - Con l'interrogazione in oggetto, l'interrogante chiede di conoscere quali siano i provvedimenti che la prefettura di Napoli intenda adottare nei confronti del sindaco di Brusciano, condannato in primo grado dal tribunale di Nola alla pena di quattro anni di reclusione e di un consigliere comunale condannato, con la medesima sentenza, a tre anni di reclusione.
Al riguardo si fa presente che la condanna riportata dai citati amministratori comunali non integra alcuna delle condizioni di sospensione di diritto dalla carica di cui all'articolo 59 del Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, in quanto, nel caso in esame, la condanna è stata pronunciata per tentata concussione e, trattandosi di una fattispecie di delitto tentato, non rientra nella suddetta previsione normativa.
La Corte di cassazione - con la sentenza n. 1990 del 2003 - ha, infatti, chiarito che il tentativo di concussione, in quanto reato autonomo, non può essere assimilato al corrispondente delitto consumato, sola causa di sospensione dell'eletto prevista dall'articolo 59 del Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali.
Il giudice di legittimità ha specificato, in particolare, che la sospensione automatica dalle cariche elettive conseguente alla commissione di delitti da parte di pubblici ufficiali, non può essere disposta dall'autorità competente quando l'eletto sia risultato autore di un delitto tentato in quanto - alla luce del quadro normativo vigente, che ha svincolato l'istituto della sospensione dalla carica elettiva dalle ipotesi delittuose residuali stabilite dall'articolo 15, lettera c) della legge n. 55 del 1990 - tale tipo di illecito penale rileva, ormai, soltanto ai fini della decadenza dell'eletto e non già anche ai fini della sospensione cautelare dalla carica elettiva.
Similmente, non costituisce causa impeditiva delle funzioni sindacali la condanna alla pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici, parimenti disposta dal collegio giudicante, in quanto tale pena accessoria non è, allo stato, applicabile poiché la sentenza non è ancora definitiva.
Né è applicabile ai citati amministratori la fattispecie prevista dall'articolo 59, comma 1, lettera b) del Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, che riguarda la sospensione di diritto conseguente a una condanna a una pena superiore a 2 anni, in quanto la sentenza in argomento non è stata ancora confermata in appello.
Pertanto, sulla base della normativa vigente, nei confronti del sindaco di Brusciano e del consigliere comunale non possono ritenersi verificati i presupposti dell'interdizione temporanea dalla carica elettiva.
La situazione locale viene seguita con costante attenzione dalla prefettura per acquisire tutti gli elementi che potranno essere valutati per ogni eventuale iniziativa di competenza.

Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Michelino Davico.