ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01071

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 52 del 18/09/2008
Firmatari
Primo firmatario: STRIZZOLO IVANO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 18/09/2008


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI delegato in data 18/09/2008
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 28/01/2009

SOLLECITO IL 27/03/2009

SOLLECITO IL 27/01/2010

SOLLECITO IL 27/01/2011

SOLLECITO IL 26/01/2012

SOLLECITO IL 09/02/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01071
presentata da
IVANO STRIZZOLO
giovedì 18 settembre 2008, seduta n.052

STRIZZOLO. -
Al Ministro per i beni e le attività culturali.
- Per sapere - premesso che:

dalla fine del 1942 al febbraio 1943, a Visco, comune della Provincia di Udine collocato in un territorio che per secoli, fino alla caduta dell'impero austro-ungarico, è stato luogo di confine ma anche di incontro tra popolazioni di lingua e storia latina, slava, tedesca e serbo-croata, venne realizzato dal regime fascista un campo di concentramento per prigionieri civili provenienti dalla ex Jugoslavia, con una potenzialità di 10.000 internati;

dopo la sua apertura, nel campo di Visco furono internati circa 3.000 civili, fra cui anche molte donne e molti bambini, provenienti dalla Slovenia, Croazia, Bosnia, Herzegovina, Serbia e Montenegro;

dopo l'8 settembre del 1943 i prigionieri tornarono in patria (i morti nell'ex lager furono 25) e il campo fu occupato dai tedeschi;

in precedenza, nel 1915, l'area era stata destinata a sede dell'ospedale attendato più grande d'Italia (con 1.000 posti letto, era l'ospedale n. 35 della Croce Rossa Italiana), vi morirono centinaia di soldati italiani, austroungarici e civili della allora Contea di Gorizia;

molti altri sono gli episodi legati ad eventi bellici e alla lotta di liberazione che hanno avuto al centro l'area che nel dopoguerra era stata destinata a caserma dell'esercito italiano;

grazie alla sensibilità e all'impegno storico-culturale di alcune associazioni locali, ed in particolare per la civile passione del professor Ferruccio Tassin verso persone, fatti e luoghi costituenti la memoria storica del comune di Visco (provincia di Udine) e del Friuli orientale, in questi giorni è emersa una attenzione nuova sul campo di concentramento di Visco che ha visto, nel corso del secondo conflitto mondiale, la deportazione di internati della ex Repubblica di Jugoslavia;

viene segnalato da più parti, anche con l'autorevole intervento dello scrittore sloveno Boris Pahor ripreso dal Corriere della Sera di mercoledì 17 settembre, pagina 27, il rischio che una zona dell'ex lager possa essere adibita ad attività commerciali e utilizzata per possibili speculazioni economiche;

la Sovrintendenza del Friuli Venezia Giulia ha già posto dei vincoli su una parte dei 130.000 metri quadri che costituiscono l'area a suo tempo occupata dall'ex campo di concentramento;

al sito sono interessati storici, associazioni ed istituzioni di Slovenia, Croazia, Serbia e Montenegro e numerosissime sono le pubblicazioni di carattere storico che citano l'ex lager di Visco le cui vicende sono state oggetto di convegni anche di livello internazionale tenutisi a Gorizia, Palmanova, Monfalcone e in altri convegni svoltisi in altre parti d'Italia e nella ex Jugoslavia -:

quali siano le iniziative che il Ministero dei beni culturali intende attivare per tutelare, nella sua interezza, questo luogo della memoria che, dimenticato per tanti anni, rappresenta uno storico sito di sofferenza di cittadini di più nazionalità e che si intreccia con la storia del futuro della nuova Europa, libera, democratica e rispettosa di tutti i Popoli.(4-01071)
Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

VISCO, UDINE - Prov, FRIULI-VENEZIA GIULIA

EUROVOC :

associazione

istituto ospedaliero

trattamento crudele e degradante