RUVOLO. -
Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali.
- Per sapere - premesso che:
nel comparto agricoltura l'occupazione relativa a dipendenti a tempo determinato e a tempo indeterminato risulta, sulla base di dati Inps ed Enpaia, essere composta da 1.085.000 persone: di queste circa 35.000 sono gli impiegati, i quadri e i dirigenti; 117.000 gli operai a tempo indeterminato e 933.000 gli operai a tempo determinato (ovvero sostanzialmente gli stagionali); in agricoltura risultano occupati l'8,5 per cento del totale degli occupati in Italia, nell'agroalimentare è occupato il 12,3 per cento del totale degli occupati;
gli operai extracomunitari sono 90.000: quelli occupati a tempo indeterminato sono 17.000 e gli operai a tempo determinato 73.000;
i lavoratori extracomunitari sono utilizzati in una quota del 42 per cento in produzione di colture arboree e nella raccolta della frutta, nel 32 per cento nella raccolta di ortaggi e pomodori, nel 13 per cento nella zootecnia e nel 13 per cento in agriturismo e vendita di prodotti;
gli occupati nel settore agricolo suddivisi per fascia di età risultano essere: fino a 29 anni il 22 per cento; dai 30 ai 49 anni il 52 per cento; dai 50 anni in su il 26 per cento;
in Italia i datori di lavoro agricoli sono in totale circa 211.000: di questi circa 132.500 sono imprese in economia; circa 68.700 coltivatori diretti; circa 9.500 cooperative e consorzi; 262 sono le pubbliche amministrazioni e forestali. I datori di lavoro agricoli sono in circa 176.000 casi imprese individuali e in circa 34.800 casi società;
nel 2000 i coltivatori diretti erano circa 635.000, mentre nel 2008 questi si sono ridotti a circa 478.000, registrando una riduzione del 25 per cento. Gli imprenditori agricoli professionali nel 2000 erano circa 9.000, nel 2008 questi sono aumentati, raggiungendo un numero pari a circa 19.700 e registrando un aumento pari al 120 per cento;
gli operai occupati in agricoltura nel 2000 erano circa 840.000, nel 2008 sono aumentati del 10,8 per cento, raggiungendo il numero di oltre 930.000 occupati;
nel 2000 gli impiegati erano 27.900, mentre nel 2008 risultavano essere oltre 33.500, con un aumento di oltre il 20 per cento;
i dirigenti sono passati dai 1.333 del 2000 ai 1.370 del 2008, registrando un aumento del 2,8 per cento;
nel 2009 i primi segnali di crisi nell'occupazione agricola: infatti, tra il primo trimestre del 2008 e il primo trimestre del 2009 risulta una diminuzione del 1,8 per cento degli occupati a tempo determinato e una riduzione del 4,5 per cento degli occupati a tempo indeterminato;
il confronto del peso dei contributi previdenziali pagati in Italia rispetto al resto dell'Unione europea, relativamente agli occupati a tempo determinato, è impietoso: in Italia questo sono pari a oltre il 35 per cento, mentre in Francia è pari al 13 per cento, in Spagna del 18 per cento, nel Regno Unito del 12 per cento e in Germania del solo 0,02 per cento;
gli occupati in agricoltura in Europa risultano essere pari a: 1.400.000 in Francia, 800.000 in Germania, 725.000 in Spagna. In totale nell'Unione europea gli occupati sono pari a 6.000.000;
in Germania, dove i contributi sono prossimi al costo zero, la cancelliera Angela Merkel ha proposto la riduzione dei contributi per l'assicurazione contro gli infortuni in agricoltura nel limite di 200 milioni di euro;
l'elevato costo dei contributi per occupati a tempo determinato, se rapportato ai contributi applicati nell'Unione europea, rappresenta un onere impossibile da sostenere per i datori agricoli, che impedisce di contenere il costo del lavoro nel comparto agricolo e che si riverbera sul costo dei prodotti agricoli esportati -:
quali iniziative il Governo intenda assumere a sostegno dell'occupazione nel comparto della produzione agricola e agroalimentare, che vive una gravissima crisi economica e occupazionale, affinché si giunga ad una riduzione sostanziale o all'esonero del versamento dei contributi per i lavoratori agricoli a tempo determinato, in linea con quanto applicato nell'Unione europea. (3-02406)