GAROFALO e GERMANÀ. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:
i problemi sanitari delle isole, in particolare delle isole minori, richiedono analisi e interventi specifici finalizzati a ridurre gli svantaggi e le fragilità strutturali che caratterizzano situazioni geografiche peculiari;
a fronte delle criticità e carenze che caratterizzano l'attuale risposta sanitaria alla domanda della popolazione siciliana, urgono soluzioni appropriate e coerenti con i livelli essenziali di assistenza;
in particolare, come già evidenziato nell'interrogazione a risposta scritta n. 4-12446 del 23 giugno 2011 e nell'interrogazione a risposta orale n. 3-01864 del 3 ottobre 2011, rispetto alle quali ad oggi non risulta pervenuta risposta da parte del Ministro interrogato, in base alla nuova mappa delineata dall'assessorato alla salute della regione Sicilia mediante il decreto regionale di riordino e riorganizzazione della rete di punti nascita, il territorio della provincia di Messina si troverebbe ad essere servito da un numero di punti nascita esiguo e mal distribuito rispetto alla sua peculiare conformazione e deficit infrastrutturale;
il decreto regionale pubblicato il 5 gennaio 2012 prevede, infatti, la chiusura dei punti nascita che registrano meno di 500 parti l'anno, con la previsione di uno standard di 1.000 parti verso cui si dovrà tendere nell'arco di un triennio, sulla base dei criteri e delle indicazioni contenute nell'accordo raggiunto nel 2010 in Conferenza Stato-regioni;
nel decreto si stabilisce la chiusura di 23 punti nascita, tra i quali quelli dell'isola di Lipari, di Barcellona Pozzo di Gotto e di Mistretta, non tenendo conto delle peculiarità dei territori di riferimento che comportano l'oggettiva difficoltà o impossibilità di garantire, entro tempi congrui, il trasferimento delle pazienti verso strutture di secondo livello;
il piano sanitario regionale prevede, invece, come eccezione alla disattivazione dei punti nascita con numero di parti inferiori a 500 all'anno, la peculiare situazione dei punti nascita in zona disagiata e/o con notevole distanza dalle strutture di riferimento ostetrico/ginecologiche di livello superiore più vicine;
una recente sentenza del tribunale amministrativo regionale della Sicilia, sede di Palermo, ha annullato il suddetto decreto assessoriale, per difetto di motivazione, proprio nella parte in cui prevede la disattivazione del punto nascita di primo livello presso l'ospedale di Lipari, in quanto contrastante con le previsioni del piano sanitario regionale 2011/2013;
la sentenza mette, altresì, in luce la contraddittorietà del decreto che stabilisce, da una parte, di tenere conto delle eventuali modifiche in dipendenza dell'adozione, da parte del Ministero della salute, del piano nazionale isole minori, mentre, dall'altra, non contempla l'ospedale di Lipari tra le strutture mantenute operative;
la medesima sentenza ha, ancora, disposto a carico dell'azienda sanitaria provinciale di riferimento l'onere di verificare che la struttura ospedaliera continui, nelle more di una definitiva riorganizzazione del sistema nelle isole minori, a garantire all'utenza il servizio pubblico relativo al percorso nascita;
il fondo sanitario nazionale prevede risorse vincolate finalizzate allo svolgimento di progetti dedicati alle isole minori, destinati al rafforzamento delle strutture;
nelle isole minori i presidi di primo livello di assistenza di emergenza-urgenza risultano fondamentali al fine di garantire adeguate prestazioni sanitarie, con la possibilità di gestire il paziente nel caso in cui le condizioni del mare e le condizioni climatiche non consentano il trasporto -:
quali iniziative di competenza il Ministro interrogato intenda assumere, nel rispetto dell'autonomia regionale, per assicurare che nei territori orograficamente vari e svantaggiati dal punto di vista infrastrutturale, nonché nelle isole minori della Sicilia, venga garantito il rispetto dei livelli essenziali di assistenza e, in particolare, il mantenimento di punti nascita di primo livello. (3-02210)