ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/02038

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 575 del 24/01/2012
Firmatari
Primo firmatario: DI PIETRO ANTONIO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 24/01/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CIMADORO GABRIELE ITALIA DEI VALORI 24/01/2012
PALADINI GIOVANNI ITALIA DEI VALORI 24/01/2012
PIFFARI SERGIO MICHELE ITALIA DEI VALORI 25/01/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 24/01/2012
Stato iter:
25/01/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 25/01/2012
Resoconto CIMADORO GABRIELE ITALIA DEI VALORI
 
RISPOSTA GOVERNO 25/01/2012
Resoconto PASSERA CORRADO MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 25/01/2012
Resoconto CIMADORO GABRIELE ITALIA DEI VALORI
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 25/01/2012

DISCUSSIONE IL 25/01/2012

SVOLTO IL 25/01/2012

CONCLUSO IL 25/01/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-02038
presentata da
ANTONIO DI PIETRO
martedì 24 gennaio 2012, seduta n.575

DI PIETRO, CIMADORO, PALADINI e PIFFARI. -
Al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:
agli interroganti risulta che l'azienda di telecomunicazioni Wind intenda cedere la gestione della rete e, conseguentemente, i lavoratori, il loro lavoro, la loro competenza e la loro esperienza;
la Wind dichiara di voler investire in nuove frequenze e cedere la gestione della rete, mettendo a rischio l'intera compagnia;
l'azienda Wind è nata nel 1997, con un investimento di Enel. Nel 2005 la società egiziana Orascom compra la quota di maggioranza e da poco tempo nella titolarità è subentrata la VimpelCom, società russa, a sostituzione dell'Orascom. In particolare, Wind telecomunicazioni è controllata al 100 per cento da Wind telecom, ex Weather investment, a sua volta controllata da VimpelCom ltd;
non sembrava che Wind stesse colando a picco, anzi gli utili sono in crescita e i debiti in diminuzione. Nonostante ciò, i vertici ad ora confermano la loro decisione di cedere la gestione della rete e tra i possibili partner figurano la Ericsson e la Huawei, società cinese con alcune sedi in Italia, che ha deciso ed effettuato forti investimenti nel nostro Paese;
la Wind al momento conferma le proprie intenzioni, spinta dai forti investimenti per la recente asta delle frequenze 4G e per le ultime decisioni regolamentari sull'anticipo dei tagli alle tariffe di terminazione mobile;
ad avviso degli interroganti, sarebbe un grave danno per la possibilità di sviluppo del Paese pensare di scorporare oggi gli asset strategici dell'industria italiana per pure ragioni di razionalizzazione e di natura finanziaria senza un serio piano industriale di rilancio, con il rischio di dover pagare domani un conto molto salato;
se sarà fatta la cessione, nessuno sarà in grado di garantire davvero la salvaguardia del posto di lavoro dei dipendenti della Wind;
l'esternalizzazione dei soli dipendenti consiste nell'affidare a terzi i 1.600 dipendenti della rete e far gestire a questa società la rete stessa. Gli interroganti vorrebbero che questa decisione serva solo alla Wind per scaricarsi dei costi dei dipendenti e delle strutture, per poi procedere ad altre cessioni;
il minimo che un Governo diverso da quello precedente possa fare è pretendere che si sospenda la vendita e che, per l'eventuale cessione, si ponga come condizione ineludibile un piano di investimenti da parte della nuova azienda in Italia, con l'impegno ad assumere personale altamente qualificato all'interno di un piano industriale di sviluppo e non di razionalizzazione concordato con le organizzazioni sindacali. L'Italia può diventare attrattiva per gli operatori del settore, a condizione di chiarire l'indisponibilità del Governo ad operazioni speculative o di pura colonizzazione. Il nostro Paese può diventare anche un hub verso l'Europa, utilizzando il meglio delle nostre professionalità e delle tecnologie che si possiedono;
senza queste condizioni ogni atto dovrebbe essere sospeso perché il rischio di disoccupazione non riguarda solo i 1.600 dipendenti che verranno immediatamente ceduti, ma tutti i 4.000 dipendenti Wind sul territorio nazionale. È difficile, infatti, credere che gli impiegati del settore tecnico e amministrativo possano restare al loro posto dopo che l'azienda avrà ceduto il suo settore portante;
lo strumento giuridico utilizzato per attuare questo tipo di esternalizzazione è, generalmente, il trasferimento di ramo d'azienda, come regolato dall'articolo 2112 del codice civile, in base al quale i lavoratori possono essere trasferiti senza il loro consenso, come una qualunque merce di scambio;
in Italia, le cessioni di ramo d'azienda hanno causato gravi problemi occupazionali, soprattutto nel settore della telefonia, e la stessa Wind, in questo senso, non vanta un precedente lusinghiero. Ad esempio, la cessione del call center di Sesto San Giovanni (Milano), con 275 operatori, in favore della società Omnia service center si è conclusa con l'azienda subentrata travolta dalla crisi;
tutto ciò crea comprensibilmente gravi preoccupazioni ai lavoratori interessati, i quali già sono consapevoli che spesso questi passaggi societari mettono in discussione l'esistenza stessa del rapporto di lavoro; infatti, la società controllante, facendo lavorare la controllata in regime di subappalto, è in grado di far perdere il lavoro ai dipendenti trasferiti anche nell'arco di poco tempo -:
se il Governo intenda attivarsi per chiedere alla Wind l'interruzione delle procedure di cessione nell'ambito dell'incontro previsto per il 27 gennaio 2012 presso il Ministero dello sviluppo economico, nonché per convocare con la massima urgenza i protagonisti industriali del settore e le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative dello stesso, al fine di avviare un piano di sviluppo industriale credibile, che abbia le caratteristiche dell'espansione, dell'investimento e della maggiore occupazione.
(3-02038)