GRANATA, BRIGUGLIO e LO PRESTI. -
Al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:
in questi giorni la Sicilia è stata paralizzata dalla protesta degli appartenenti al comparto degli autotrasportatori aderenti all'Aias insieme alle associazioni di artigiani, commercianti ed agricoltori, pur con forme non sempre condivisibili per il grave disagio che ne è derivato per le famiglie e le imprese;
le immagini delle code di auto ai distributori rimasti senza benzina e dei supermercati privi dei beni di prima necessità, come acqua, farina e latte, sono state riprese da tutti gli organi di informazione a carattere nazionale;
gli autori di questa forte protesta lamentano un aumento vertiginoso del costo del carburante, la mancata regolamentazione nei pagamenti da parte dei committenti e l'assenza di infrastrutture adeguate;
alla base vi è certo la disperazione per i costi dei pedaggi autostradali e dei traghetti, per le tariffe dell'energia, per le tasse che mettono fuori mercato i prodotti isolani;
non è condivisibile relegare un movimento popolare spontaneo di lotta, come quello «dei forconi», catalogandolo come un mero ritrovo di presunte infiltrazioni mafiose;
in campo possono anche esserci personaggi poco raccomandabili e metodi che non sono d'aiuto alla crisi siciliana, ma la protesta va capita e, oltre alla politica, anche la grande industria dovrebbe fare autocritica e comprendere le ragioni dei siciliani;
non si può sfruttare un territorio senza concedere neanche ciò che è previsto dallo Statuto e dalle normative, ad iniziare da bonifiche industriali mai fatte e da manutenzione e sicurezza degli impianti inesistenti, per non parlare dell'inquinamento inaccettabile di aria e acque;
in Sicilia si raffina oltre il 40 per cento del greggio per l'Italia senza avere alcun vantaggio fiscale, sopportandone tutte le enormi controindicazioni ambientali e le conseguenti problematiche su salute e qualità della vita, a cominciare dall'insorgenza e diffusione di gravissime patologie nelle aree a rischio ambientale (tumori, leucemie ed altro);
l'Autorità garante della concorrenza e del mercato, su segnalazione del Governo regionale, ha aperto un'inchiesta sull'andamento dei prezzi dei carburanti in Sicilia, con una dettagliata richiesta di informazioni a tutte le compagnie petrolifere;
è assolutamente necessario che il Governo nazionale, di concerto con quello regionale, presti particolare attenzione a questa situazione di disagio, individuandone le ragioni e cercando, per quanto di sua competenza, di trovare le opportune soluzioni;
è opportuno che vengano posti in essere atti finalizzati ad ottenere sgravi sui costi dei carburanti e piena applicazione delle previsioni statutarie sui versamenti dei tributi sul territorio;
l'articolo 37 dello Statuto della Regione siciliana già prevede che per le imprese industriali e commerciali, che, pur avendo la sede centrale fuori del territorio della regione, abbiano gli stabilimenti ed impianti in Sicilia, nell'accertamento dei redditi venga determinata la quota del reddito da attribuire agli stabilimenti ed impianti medesimi;
l'imposta, relativa a detta quota, compete alla regione ed è riscossa dagli organi di riscossione della medesima -:
se e quali iniziative intenda adottare in relazione alle richieste rivolte al Governo nazionale da questo rilevante e spontaneo movimento di protesta del popolo siciliano e all'iniziativa del Governo regionale e, in particolare, se intenda dare piena applicazione all'articolo 37 dello Statuto della Regione siciliana, che ha valenza costituzionale. (3-02037)