BINETTI. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:
in Francia trentamila donne che hanno avuto impiantata una protesi al seno di tipo poly implant prothese (Pip) sono state richiamate dalle autorità sanitarie per rimuoverle perché a rischio di poter sviluppare tumori;
tutto è iniziato quando la Pip, con sede a La Seyne sur Mer, ha chiesto l'autorizzazione per produrre e commercializzare protesi al seno circa dieci anni fa. Il marchio europeo è stato rilasciato per un certo tipo di silicone adatto ad un uso medico, ma è stato utilizzato nella forma originariamente prevista solo agli inizi. Poi, l'aumento delle richieste e l'evidente desiderio di un maggiore guadagno a più bassi prezzi di costo ha indotto la ditta ad utilizzare un materiale più scadente, inadatto all'uso negli impianti mammari, destinati in parte a persone operate di tumore al seno e, nella maggiore parte dei casi, per interventi di chirurgia estetica;
dal 2001 infatti nel sud est della Francia è stato usato un gel di silicone diverso da quello previsto a norma di legge per gli usi in sanità, tanto da far moltiplicare negli ultimi anni le segnalazioni di problemi e costringere l'agenzia francese ad un'ispezione nei laboratori della Pip;
le protesi fabbricate dall'azienda francese Pip possono lacerarsi provocando notevoli danni, che vanno dalle infiammazioni, alle possibili forme tumorali; recentemente poi si è aggiunta anche una vera e propria sindrome da stress nelle donne portatrici di queste protesi, perché esse temono da un momento all'altro che esplodano all'interno del loro organismo;
la decisione presa dalle autorità sanitarie francesi non ha precedenti; il Governo di Parigi non ha dubbi sul rapporto tra il difetto della protesi (che si può rompere diffondendo il liquido nel corpo della paziente) e la comparsa dei processi infiammatori o di un possibile cancro;
benché fuori dal mercato italiano da circa due anni, l'allerta si è rapidamente diffusa anche in Italia, dove un numero non ben identificato di donne ha una protesi di questo tipo;
il Ministro interrogato ha convocato d'urgenza il Consiglio superiore di sanità. Un vertice finalizzato a fare il punto sulle protesi finite sotto accusa poiché fabbricate con silicone destinato a usi industriali -:
se non ritenga necessario avviare un'indagine volta a rilevare con certezza il numero delle donne colpite da rischio cancerogeno a seguito dell'operazione chirurgica e quali urgenti iniziative intenda mettere in atto per procedere alla sostituzione di queste protesi, oltre che per impedire che sul mercato italiano vengano immesse protesi che non siano a norma e presentino un alto rischio cancerogeno. (3-01995)