ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01950

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 554 del 29/11/2011
Firmatari
Primo firmatario: DI PIETRO ANTONIO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 29/11/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BORGHESI ANTONIO ITALIA DEI VALORI 29/11/2011
DONADI MASSIMO ITALIA DEI VALORI 29/11/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 29/11/2011
Stato iter:
30/11/2011
Fasi iter:

RITIRATO IL 30/11/2011

CONCLUSO IL 30/11/2011

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01950
presentata da
ANTONIO DI PIETRO
martedì 29 novembre 2011, seduta n.554

DI PIETRO, BORGHESI e DONADI. -
Al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:
in data 19 novembre 2011, la procura della Repubblica di Roma ha disposto tre mandati di arresto nell'ambito di un'inchiesta concernente l'assegnazione a Selex sistemi integrati (ovvero la società di Finmeccanica che progetta, realizza e commercializza grandi sistemi per l'homeland protection) di appalti da parte di Enav s.p.a. (Ente nazionale di assistenza al volo);

secondo quanto si apprende dalla stampa nazionale, tale inchiesta ha coinvolto direttamente uno dei principali esponenti dell'Enav s.p.a.: l'amministratore delegato Guido Pugliesi. Nei suoi confronti, infatti, il giudice per le indagini preliminari, Anna Maria Fattori, su richiesta del pubblico ministero, Paolo Ielo, ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari in quanto accusato di illecito finanziamento ai partiti. Le misure cautelari della custodia in carcere per frode fiscale sono state, invece, disposte nei confronti di Manlio Fiore, direttore commerciale di Selex, e di Marco Iannilli, commercialista di Selex e uomo di fiducia dell'ex «consulente globale» di Finmeccanica Lorenzo Cola, già coinvolto nell'ambito dell'indagine giudiziaria sui fondi neri Finmeccanica-Selex avviata nel 2010 dalla magistratura;

nell'ambito degli accertamenti condotti dal pubblico ministero, Paolo Ielo, compaiono, inoltre, come indagati per finanziamento illecito ai partiti anche il segretario amministrativo dell'UdC Giuseppe Naro e Lorenzo Borgogni, responsabile delle relazioni esterne di Finmeccanica. Per quest'ultimo, il pubblico ministero aveva chiesto la custodia in carcere, ma il giudice per le indagini preliminari ha ritenuto che non sussistano gli estremi per la misura restrittiva. Sono stati, infine, perquisiti quattro dirigenti di Enav: tutti indagati, secondo quanto risulta agli interroganti, alcuni per corruzione;

in questo momento la procura della Repubblica sta valutando l'opportunità di impugnare al tribunale del riesame il rigetto da parte del giudice per le indagini preliminari della richiesta di arresto di Lorenzo Borgogni. L'episodio contestato a Borgogni, iscritto per illecito finanziamento ai partiti, è legato alla vendita alla società Eurotec dell'imbarcazione del deputato Marco Milanese, la «Mochi Craff», ad un prezzo pari a 1,9 milioni di euro maggiorato rispetto al suo valore di mercato, ovvero 1,4 milioni. Tale surplus, secondo quanto emerge dalla stampa nazionale, avrebbe costituito la contropartita richiesta da Marco Milanese in cambio della nomina, decisa dal consiglio di amministrazione di Enav, dell'ex consigliere di amministrazione dell'ente, Fabrizio Testa, a presidente di Technosky, società controllata da Enav;

per il pubblico ministero tale surplus costituirebbe una forma illecita di finanziamento di un singolo parlamentare. Il giudice per le indagini preliminari, nel respingere la richiesta di arresto di Lorenzo Borgogni, al quale è attribuita una partecipazione sotto forma di concorso, ha affermato che non sussistono elementi sufficienti per giustificare l'emissione di una misura restrittiva. Nel frattempo, secondo quanto si evince da un comunicato di Finmeccanica, Lorenzo Borgogni ha annunciato la propria decisione di autosospendersi dall'incarico di responsabile delle relazioni esterne di Finmeccanica;

l'episodio che ha portato agli arresti domiciliari Guido Pugliesi è lo stesso in cui appare coinvolto Giuseppe Naro: ovvero il versamento di una presunta tangente da duecentomila euro versata al tesoriere dell'UdC da Tommaso Di Lernia, responsabile della Print sistem, società legata ai subappalti della Selex;

ad accompagnare Tommaso Di Lernia presso gli uffici di Giuseppe Naro in via Due Macelli, nel mese di febbraio 2011, sarebbe stato proprio Guido Pugliesi e per la procura della Repubblica di Roma a confermarlo, secondo quanto si apprende dalla stampa nazionale, sarebbero anche il telefono cellulare di Di Lernia, risultato agganciato alla cella della zona in cui lavora Naro, ed il passaggio della sua auto nella zona a traffico limitato. Di Lernia, inoltre, che con le sue rivelazioni avrebbe consentito di aprire uno squarcio nel meccanismo del funzionamento degli appalti dell'Enav, avrebbe riconosciuto Naro, tramite «ricognizione fotografica», durante un interrogatorio;

altre personalità di spicco risultano essere finite nel mirino degli accertamenti condotti dalla magistratura o in filoni di inchiesta collegati tra loro, come, in particolare, il presidente di Finmeccanica, Pierfrancesco Guarguaglini, già indagato prima dell'estate 2011, per frode fiscale e false fatturazioni, così come la moglie Marina Grossi, amministratore delegato di Selex, indagata per corruzione e false fatturazioni;

quanto descritto dalla presente interrogazione appare di eccezionale gravità se solo si considera che Finmeccanica, attualmente, secondo i dati Consob aggiornati al 3 marzo 2011, appare partecipata per il 32,45 per cento dal Ministero dell'economia e delle finanze, dalla Tradewinds global investors llc per il 5,382 per cento, dalla BlackRock per il 2,24 per cento e, infine, dalla Libyan investment authority (Libia) per il 2,01 per cento;

il Ministero dell'economia e delle finanze rappresenta, quindi, l'azionista di riferimento di Finmeccanica e, stando a quanto sta emergendo, sarebbe opportuno, oltre che doveroso, sgombrare il campo da ogni dubbio circa possibili e inquietanti intrecci di affari ed interessi pubblici e privati che coinvolgono direttamente il primo gruppo industriale italiano nel settore dell'alta tecnologia e tra i primi dieci player mondiali nell'aerospazio, difesa e sicurezza: gruppo industriale che, per quanto risulta agli interroganti, soffrirebbe un'esposizione debitoria di oltre un miliardo di euro ed il cui titolo in borsa, dall'inizio del 2011, ha perso circa il 46 per cento del proprio valore -:
se, alla luce di quanto descritto dalla presente interrogazione e dalle risultanze emerse dalle indagini condotte dalla magistratura, che stanno coinvolgendo imprese italiane di primaria e strategica importanza come Selex, Enav e Finmeccanica, il Governo non intenda assumere iniziative dirette alla revoca urgente degli incarichi attualmente conferiti a Pierfrancesco Guarguaglini in Finmeccanica e alla moglie Mariana Grossi in Selex. (3-01950)