ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01932

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 547 del 08/11/2011
Firmatari
Primo firmatario: GIANNI PIPPO
Gruppo: POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE)
Data firma: 08/11/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 08/11/2011
Stato iter:
30/11/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 30/11/2011
Resoconto GIANNI PIPPO POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE)
 
RISPOSTA GOVERNO 30/11/2011
Resoconto GIARDA DINO PIERO MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (RAPPORTI CON IL PARLAMENTO)
 
REPLICA 30/11/2011
Resoconto GIANNI PIPPO POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE)
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 30/11/2011

SVOLTO IL 30/11/2011

CONCLUSO IL 30/11/2011

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01932
presentata da
PIPPO GIANNI
martedì 8 novembre 2011, seduta n.547

GIANNI. -
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
- Per sapere - premesso che:

il Mezzogiorno d'Italia subisce, da troppo tempo, un ritardo nello sviluppo di infrastrutture, che ne condiziona lo sviluppo e il rilancio dell'economia;

in Sicilia, oltre alle grandi opere, ad esempio il ponte sullo Stretto di cui da troppo tempo si parla senza che si proceda effettivamente alla sua realizzazione, è necessario realizzare un reticolo infrastrutturale intermedio che sia effettivamente utile ad un rilancio economico dell'intero territorio;

purtroppo, al contrario, si continua a registrare una sottrazione di servizi che testimonia la pesante disattenzione del Governo nazionale in merito al futuro dell'isola;

tra i tanti tagli ai servizi si possono elencare:

a) la volontà espressa da Trenitalia di arrivare in pratica alla chiusura della stazione centrale di Siracusa, decisione questa confermata dalla continua cancellazione di tratte e servizi (come la soppressione dei vagoni letto dai treni diretti a Milano, Torino e Venezia o la diminuzione dei treni regionali, che ha portato anche a licenziamenti tra il personale addetto al trasporto dei bagagli);

b) il famoso «corridoio 1» europeo, per il collegamento ferroviario veloce tra Berlino e la Sicilia, sembra destinato a fermarsi a Catania, come se il resto dell'isola non esistesse e con le conseguenze facilmente immaginabili sul progressivo abbandono delle tratte non interessate se non vi sarà, quantomeno, un incremento del traffico regionale;

c) a questo si aggiunge la decisione, a quanto pare definitiva, presa in sede europea, di una modifica del «corridoio 1», che si fermerebbe a Napoli per dirottare con l'alta capacità ferroviaria su Bari;

d) l'abolizione del corridoio Berlino-Palermo non solo sarebbe uno schiaffo ingiustificato al Sud d'Italia, ma avrebbe conseguenze disastrose soprattutto sul piano dei treni veloci, in quanto autorizzerebbe implicitamente Ferrovie dello Stato spa a disinteressarsi, cosa che già abbondantemente fanno, dell'alta capacità da Salerno alla Sicilia, per la quale al momento sussiste solo un progetto di massima e nessuna risorsa allocata;

e) appare evidente che l'eventuale scelta della Commissione europea rappresenterebbe un colpo mortale alle possibilità di riscatto sociale ed economico per la Sicilia e il Mezzogiorno;

f) sempre in merito al trasporto ferroviario in Sicilia sembra ormai sancito che, a partire dall'11 dicembre 2011, data in cui scatterà l'orario invernale, si passerà da 26 treni ordinari e 4 periodici a 5 collegamenti tra Palermo e Roma e 5 tra Siracusa e Roma, con la conseguente diminuzione di posti di lavoro;

g) la stragrande maggioranza dei treni in Sicilia sono fatiscenti, cari, sporchi, delle vere e proprie «lumache», tanto che moltissimi cittadini siciliani hanno intenzione di presentare una causa collettiva risarcitoria per la disastrosa situazione del trasporto ferroviario in Sicilia;

h) l'assenza di un'adeguata rete ferroviaria, sia di trasporto pubblico che di trasporto merci, di fatto, impedisce al Mezzogiorno e, in particolare, alla Sicilia di sviluppare relazioni commerciali e turistiche, creando un elemento di marginalizzazione di una parte consistente dell'Italia a vantaggio del Nord;

i) sulle decisioni di Trenitalia ovviamente il Governo ha solo una funzione di controllo, ma in materia di nuovi investimenti per ammodernare e rendere efficiente le tratte ferroviarie nel Sud e in Sicilia è necessario prendere decisioni immediate che diano, come viene richiesto dagli abitanti e dagli imprenditori locali, possibilità concrete di incrementare l'economia locale;

l) altro nodo importante è rappresentato dal porto di Augusta, che è, rispetto agli altri porti del Mezzogiorno, il più vicino al Canale di Suez ed è lungo la rotta per l'Atlantico;

m) vi è la concreta possibilità di poter compiere un salto di qualità per il porto di Augusta, ma per questo è necessario che, oltre all'allargamento dei piazzali e banchine che ne faranno un porto di medio livello come i tanti che ci sono nel Mediterraneo, procedere alla bonifica della parte inquinata;

n) se a questo si aggiungessero i cassoni di colmata si potrebbe trasformare il porto di Augusta in un hub, con un molo di oltre due chilometri che arriverebbe in acque molto profonde e questo consentirebbe l'attracco delle grandi navi portacontainer da 15 mila teus, diventando, di fatto, il migliore porto di tutto il Mediterraneo;

o) altro dramma del Sud e della Sicilia è rappresentato dalla mancanza di una rete stradale all'altezza delle necessità sia per i trasferimenti locali che per il trasporto merci e sarebbe troppo lungo elencare le mancanze, le arterie oggettivamente pericolose e la mancanza di collegamenti decenti tra le varie località;

da questo parziale elenco si evince che è impossibile, per il Mezzogiorno e per la Sicilia contribuire in maniera adeguata all'economia nazionale e alla ripresa economica, se non vi sarà un salto di qualità negli investimenti e nelle infrastrutture che rendano questa parte del territorio italiano competitivo con il resto del Paese -:

se e come si intenda avviare una decisa azione nei confronti di Ferrovie dello Stato al fine non solo di sospendere tutte le scelte di riduzione dei servizi relativi al trasporto di persone e merci, ma anche di mettere in atto un vero piano industriale che consenta al Mezzogiorno e, in particolare, alla Sicilia di non essere escluso dalle relazioni economiche e turistiche con il resto d'Italia e con l'Europa, prevedendo al contempo un piano di investimenti, nel breve periodo, che rilanci il sistema dei trasporti e le infrastrutture, in modo da sostenere una ripresa economica dell'intero Paese che senza l'apporto del Mezzogiorno non può avere il respiro strategico adeguato alle necessità.(3-01932)