DI PIETRO, ZAZZERA, DI GIUSEPPE e BORGHESI. -
Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
- Per sapere - premesso che:
ai sensi del decreto-legge n. 112 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133 del 2008, il fondo integrativo nazionale per le borse di studio per l'anno accademico 2009-2010 ammontava a euro 246.459.482,00;
nello stesso anno accademico 2009-2010 si sono registrati 183.323 idonei, di cui soltanto 154.263 hanno beneficiato della borsa di studio (84,15 per cento), mentre gli altri 29.060 sono stati esclusi, pur rientrando nei parametri di idoneità;
ai sensi del decreto-legge n. 112 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133 del 2008, e del decreto-legge 13 maggio 2011, n. 70, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 luglio 2011, n. 106, il cosiddetto decreto sviluppo, il fondo previsto per l'anno accademico 2011-2012 è di euro 101.628.250,00. La diminuzione del fondo è, quindi, stimabile in circa euro 144.831.232,00;
in base all'importo medio di una borsa di studio in Italia (euro 3.192,50) e senza considerare le probabili restrizioni dei contributi regionali a seguito delle ultime manovre, si avrebbe, quindi, un aumento nel corrente anno accademico di circa 45.366 studenti, che, pur risultando idonei, non riceveranno la borsa di studio;
le istituzioni europee chiedono al nostro Paese urgenti misure per la crescita e lo sviluppo, a prescindere dalle attuali manovre e dall'obiettivo del pareggio di bilancio;
lo Stato è tenuto, dal punto di vista economico, ad investire nella conoscenza e nell'innovazione, come stabilito nel 2000 nella strategia di Lisbona dal Consiglio europeo e come ribadito più volte dai vertici dell'Unione europea;
la copertura totale delle borse di studio, calcolata secondo il numero degli idonei nell'anno accademico 2009-2010, ammonta a euro 585.258.678,00 e lo Stato italiano spende annualmente circa euro 25.000.000.000,00 in armamenti;
la legge di stabilità per il 2012, attualmente all'esame al Senato della Repubblica, prevede l'incremento di 150 milioni di euro della dotazione del fondo di intervento integrativo per la concessione dei prestiti d'onore e l'erogazione delle borse di studio da ripartire tra le regioni, di cui alla legge 11 febbraio 1992, n 147;
è evidente che il sopra citato incremento rappresenta, ad avviso degli interroganti, ben poca cosa rispetto alle reali esigenze e, inoltre, riferendosi genericamente all'anno 2012, non risulta chiaro a quale anno accademico si riferisce; pertanto, se dovesse riferirsi all'anno accademico 2012-2013, lascerebbe fuori gli idonei esclusi nell'anno accademico 2011-2012;
la condizione di idoneo non beneficiario rappresenta una palese e doppia violazione del diritto alle pari opportunità, del diritto allo studio e del principio di uguaglianza: doppia in quanto gli studenti interessati non solo non possono proseguire gli studi «anche se privi di mezzi», ma non possono farlo neppure a seguito dell'idoneità acquisita, ovvero la certificazione della loro condizione disagiata secondo i parametri fissati dalla legge;
in una situazione dove l'attuale crisi grava sulle famiglie, aumentano le tasse universitarie, gli atenei tagliano i servizi e i corsi di laurea e sul fondo di finanziamento ordinario gravano pesantemente i tagli operati da questo Governo, il fatto che nel prossimo anno accademico più della metà degli idonei non potranno effettivamente proseguire gli studi, a prescindere dalle loro capacità, rende matematicamente e tecnicamente impossibile perseguire l'obiettivo del Governo circa la promozione della meritocrazia e della qualità -:
se il Ministro interrogato non ritenga urgente intervenire affinché siano adottate iniziative normative urgenti volte a prevedere ulteriori strumenti di tutela per garantire la copertura necessaria delle borse di studio per tutti gli idonei durante l'anno accademico 2011-2012 e per gli anni accademici successivi. (3-01908)