MURO. -
Al Ministro degli affari esteri.
- Per sapere - premesso che:
dal mese di febbraio 2011 sono state poste sotto sequestro, unitamente agli equipaggi, la moto nave «Savina Caylyn» e, dal mese di aprile 2011, la moto nave «Rosalia D'Amato»;
nonostante le numerose rassicurazioni arrivate dal Governo, e nonostante l'assoluta ragionevolezza dimostrata dalle famiglie degli undici marittimi italiani sequestrati, il tempo intercorso dal sequestro non risulta più tollerabile;
a sostegno delle legittime aspettative dei marittimi e delle loro famiglie si sono mobilitati cittadini ed istituzioni, che il 7 settembre 2011 sono intervenuti a Roma ad una manifestazione molto partecipata, a margine della quale le famiglie hanno incontrato i vertici istituzionali e, in particolare, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Gianni Letta;
ad oggi, non sembra essere stata messa in opera dal Governo, e soprattutto dall'armatore, alcuna azione significativa;
nei giorni scorsi sono giunte telefonate allarmanti alle famiglie da parte dei marittimi sequestrati, i quali dichiarano di essere allo stremo delle forze e sotto la costante minaccia di torture;
in una situazione così critica, appare all'interrogante «pilatesco» il comunicato del Ministero degli affari esteri dal quale si evince, dietro burocratiche e vaghe frasi di circostanza, che di fatto si intenderebbe scaricare sulle famiglie l'onere di una scelta sul da farsi al fine della liberazione dei marittimi;
l'interrogante, insieme ad altri parlamentari, ha più volte sollecitato il Governo ad impegnarsi più attivamente e concretamente per liberare i nostri connazionali, anche in considerazione del fatto che le navi sono, secondo la legge vigente, territorio italiano ovunque si trovino -:
quali iniziative il Governo, per quanto di sua competenza, intenda porre in essere per ottenere l'immediata liberazione dei cittadini italiani sequestrati.
(3-01855)