ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01761

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 504 del 19/07/2011
Firmatari
Primo firmatario: GIANNI PIPPO
Gruppo: POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE)
Data firma: 19/07/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI delegato in data 19/07/2011
Stato iter:
20/07/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 20/07/2011
Resoconto GIANNI PIPPO POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE)
 
RISPOSTA GOVERNO 20/07/2011
Resoconto GALAN GIANCARLO MINISTRO - (BENI E ATTIVITA' CULTURALI)
 
REPLICA 20/07/2011
Resoconto GIANNI PIPPO POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE)
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 20/07/2011

SVOLTO IL 20/07/2011

CONCLUSO IL 20/07/2011

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01761
presentata da
PIPPO GIANNI
martedì 19 luglio 2011, seduta n.504

GIANNI. -
Al Ministro per i beni e le attività culturali.
- Per sapere - premesso che:

l'attuale situazione economica sta imponendo grossi sacrifici e la recente manovra economica, fatta soprattutto di tagli, ne è stata la dimostrazione più evidente;

è indubbio che, stante le attuali difficoltà, sia necessario esplorare nuove strade per rilanciare e rafforzare la nostra economia;

i nostri beni culturali rappresentano, da questo punto di vista, sicuramente un patrimonio unico al mondo e, di conseguenza, la possibilità di creare, intorno a loro, il rilancio dell'economia locale, soprattutto nelle aree del Mezzogiorno;

la recente vicenda di Pompei e i danni enormi che il sito ha subito, a causa della trascuratezza e dei mancanza dei fondi, sono lì a testimoniare come non si debbano gestire i beni culturali nel nostro Paese;

in altre aree del Paese, altre opere uniche nel loro genere non solo non vengono utilizzate nelle loro potenzialità per rafforzare l'economia locale, ma stanno subendo gravi danni, con il rischio che si ripetano disastri simili a quelli di Pompei;

in Sicilia, regione con il più alto numero di siti archeologici e culturali (oltre il nove per cento dell'intero patrimonio nazionale e un terzo dei beni archeologici presenti in Italia), si sta registrando una flessione del 25 per cento delle presenze nei siti di maggiore interesse;

allo stesso tempo non si deve dimenticare che la Sicilia è sede del maggior numero di patrimoni dell'umanità dell'Unesco per regioni in Italia: La Villa del Casale di Piazza Armerina, dal 1997; il Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento, dal 1997; le isole Eolie, dal 2000; gli otto comuni appartenenti al Val di Noto: Caltagirone, Militello in Val di Catania, Catania, Ragusa, Modica, Noto, Palazzolo Acreide e Scicli, dal 2002; il centro storico di Siracusa e la Necropoli di Pantalica, dal 2005;

tutto ciò dimostra con tutta evidenza quale ruolo fondamentale potrebbe avere per l'economia dell'isola un uso appropriato ed efficiente delle strutture culturali e archeologiche;

la diminuzione delle presenze nei siti archeologici in Sicilia si deve sia alla mancanza di una promozione adeguata che alla scarsa e insufficiente manutenzione dei siti archeologici;

ad esempio, ad Augusta, il Castello federiciano avrebbe bisogno di interventi urgenti di manutenzione, ma la mancanza di fondi ne sta determinando il progressivo deterioramento, così come un maggiore utilizzo si potrebbe fare del Teatro greco di Siracusa, se solo fosse attrezzato per ospitare spettacoli culturali in una cornice unica;

gli esempi citati non sono che una piccola parte delle mancanze e dei ritardi con i quali viene gestito, troppo spesso, il patrimonio culturale ed archeologico nel nostro Paese e sono la dimostrazione evidente dell'urgenza con la quale bisogna invertire la rotta e rafforzare gli investimenti in questo campo, al fine di rilanciare l'economia e il lavoro a livello territoriale -:

se si intenda avviare in tempi rapidi, per favorire il rilancio economico nel Paese e soprattutto nel Mezzogiorno ed in Sicilia, un piano promozionale del patrimonio culturale ed archeologico esistente in Italia, prevedendo allo scopo gli stanziamenti economici necessari per avviare piani effettivi di ristrutturazione e conservazione di tali siti, anche attraverso forme di partenariato pubblico privato.(3-01761)