RAISI. -
Al Ministro della difesa.
- Per sapere - premesso che:
il 13 giugno 2011 si è tenuta a Bruxelles la riunione dei vertici della difesa della Nato, a cui il Ministro interrogato è arrivato con abbondante ritardo per evitare, come egli stesso ha dichiarato, di partecipare alla discussione relativa alla missione in Libia;
il vertice ha affrontato anche il tema della riduzione dei centri Nato in Europa e, in questo quadro, ha deliberato il trasferimento del Caoc (Combinated air operation centre) di Poggio Renatico presso la base spagnola di Torrejon e il conseguente spostamento presso la base italiana del Daccc (Deployable air command control center) inizialmente proposto alla Spagna;
la conseguenza di questo scambio - di fatto imposto, secondo le ricostruzioni giornalistiche, dal Ministro della difesa spagnolo Carmen Chacón - è che la sicurezza della spazio aereo italiano sarà affidato alle forze militari spagnole, mentre l'Italia dovrebbe ospitare un sistema di controllo aereo mobile, in via di costituzione e, per ammissione dello stesso Ministro interrogato, non operativo prima dei prossimi due o tre anni;
il sacrificio di una base radar responsabile della difesa dello spazio aereo che comprende Italia, Ungheria, Croazia, Slovenia e Albania a vantaggio di una struttura militare oggi ferma alla fase progettuale è stata presentata dal Ministro interrogato come prova della responsabile lungimiranza dell'Esecutivo;
nel rispondere alle critiche e alle obiezioni, il Ministro interrogato ha spiegato che la scelta del Governo ha consentito di rimodulare (sulla carta) da 185 a 280 unità di personale la dotazione della nuova struttura, senza considerare la rilevanza - anche in termini occupazionali - per il sistema economico locale dei servizi e delle forniture legate, fino ad oggi, al Caoc (Combinated air operation centre) di Poggio Renatico -:
se non ritenga che l'accordo seguito a quella che ha definito «l'impuntatura della Spagna» - cioè di un Paese che impegna nelle missioni militari all'estero circa un terzo dei militari impiegati dall'Italia - non sminuisca il ruolo politico e strategico dell'Italia e non comporti una perdita secca per il prestigio del nostro Paese. (3-01721)