ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01433

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 427 del 01/02/2011
Firmatari
Primo firmatario: PALAGIANO ANTONIO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 01/02/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MURA SILVANA ITALIA DEI VALORI 01/02/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 01/02/2011
Stato iter:
02/02/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 02/02/2011
Resoconto PALAGIANO ANTONIO ITALIA DEI VALORI
 
RISPOSTA GOVERNO 02/02/2011
Resoconto FAZIO FERRUCCIO MINISTRO - (SALUTE)
 
REPLICA 02/02/2011
Resoconto PALAGIANO ANTONIO ITALIA DEI VALORI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 02/02/2011

SVOLTO IL 02/02/2011

CONCLUSO IL 02/02/2011

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01433
presentata da
ANTONIO PALAGIANO
martedì 1 febbraio 2011, seduta n.427

PALAGIANO e MURA. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:

il quotidiano la Repubblica del 24 gennaio 2011 ha pubblicato un articolo nel quale si evidenzia come i prodotti derivati dal sangue, commercializzati in Italia, potrebbero non essere sicuri dal punto di vista infettivo;

a sospettare il possibile rischio di contagio derivante dagli emoderivati è lo stesso professor Guido Rasi, direttore generale dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), in quanto non verrebbero eseguiti tutti i controlli per escludere la presenza di vari virus. Per tale motivo lo stesso Rasi avrebbe minacciato di chiedere il sequestro dei lotti a rischio. Di parere diverso, il professor Enrico Garaci, presidente dell'Istituto superiore di sanità (Iss), secondo il quale il rischio di contagio sarebbe minimo, ed ha pertanto autorizzato l'impiego dei prodotti in questione. Il professor Garaci, inoltre, si opporrebbe al sequestro poiché il ritiro di tali emoderivati provocherebbe un danno maggiore (essendo la ditta produttrice, la Kedrion spa, monopolista nel settore), lasciando gli ospedali e le farmacie privi di «sacche» o flaconi necessari a molti pazienti;

il Ministero della salute ha chiesto il parere del Consiglio superiore di sanità (Css) - presieduto dallo stesso professor Garaci - al fine di dirimere la questione e giungere ad una soluzione che non comprometta in alcun modo la salute pubblica. Il Consiglio superiore di sanità ha fornito al Ministro interrogato - secondo quanto dallo stesso affermato in risposta ad alcune interrogazioni il 27 gennaio 2011 - totali rassicurazioni al riguardo, escludendo l'opportunità di misure restrittive;

la vicenda, come riporta dettagliatamente l'articolo de la Repubblica, ha inizio quasi casualmente un paio di mesi fa, quando la Kedrion spa - società farmaceutica tra i leader mondiali del settore plasma-derivati - chiede l'autorizzazione europea alla commercializzazione di alcuni lotti di derivati del sangue. L'Agenzia italiana del farmaco si accorge, quindi, che la documentazione presentata dalla Kedrion spa non è conforme a quanto richiesto;

l'Agenzia italiana del farmaco, che nella aic (autorizzazione immissione in commercio) richiedeva sui lotti finali di sangue specifiche analisi atte ad escludere la presenza di contaminazioni virali, si accorge che Kedrion spa effettua solo la ricerca del virus dell'epatite c e trascura tutti gli altri, tra cui hiv e hbv;

l'Agenzia italiana del farmaco, quindi, ritiene di avere il diritto-dovere di chiedere il ritiro di quei lotti, in quanto non conformi all'autorizzazione, poiché il rischio di contagio, seppur molto basso, esiste. Opposta la posizione dell'Istituto superiore di sanità che afferma - in sintonia con la posizione della Kedrion spa - che non sussistono rischi reali di contagio, anche se vengono utilizzati lotti non conformi alle norme dell'Agenzia italiana del farmaco, considerato che il sangue all'origine è ben controllato anche dal punto di vista infettivo;

è indispensabile che si mantenga in proposito la massima vigilanza: la nostra storia recente ha purtroppo dimostrato che interessi privati e corruzione possono infiltrarsi in campo sanitario, provocando danni irreparabili. Lo scandalo del sangue infetto è ancora una vergogna nazionale ed ha mietuto già troppe vittime;

la risposta del Ministro interrogato del 27 gennaio 2011 ad alcune interrogazioni in Commissione affari sociali della Camera dei deputati è da ritenersi non soddisfacente, in quanto tutta la vicenda richiamata ha avuto origine proprio da un atto dell'Agenzia italiana del farmaco: pertanto, non risulta comprensibile la richiesta della medesima di ritirare dal commercio alcuni lotti di emoderivati, dal momento che, come ha assicurato il Ministro interrogato nella risposta alle interrogazioni, non esiste alcun pericolo per la salute pubblica;

nel comunicato congiunto dell'Agenzia italiana del farmaco e dell'Istituto superiore di sanità, diramato il giorno stesso in cui il quotidiano la Repubblica ha pubblicato l'articolo richiamato, si fa riferimento a problematiche tecniche non ancora risolte;

non si ritiene credibile che la richiesta di ritiro dal commercio di lotti di emoderivati da parte della stessa Agenzia italiana del farmaco sia stata dettata da problematiche di natura esclusivamente formale, come appare dalla citata risposta del Ministro interrogato;

occorre, dunque, fare piena chiarezza sulla vicenda esposta e sui conseguenti potenziali rischi per la salute pubblica, affrontando immediatamente la querelle tra l'Agenzia italiana del farmaco e l'Istituto superiore di sanità e le diverse versioni proposte dai due soggetti, circa i mancati controlli sugli emoderivatí, a piena garanzia della salute dei cittadini;

si osserva, infine, che la credibilità del parere reso dal Consiglio superiore di sanità appare oggettivamente inficiata, ad avviso degli interroganti, dal doppio ruolo ricoperto dal professor Garaci, come presidente dell'Istituto che ha richiesto il parere e dello stesso Consiglio, che lo ha reso. Egli finisce per essere controllore di se stesso e ciò non rende pienamente rassicuranti le valutazioni espresse dai due soggetti da ultimo citati -:

quali ulteriori chiarimenti il Ministro interrogato intenda fornire in merito e quali iniziative intenda assumere per garantire la salute dei cittadini.(3-01433)