Atto Camera
Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01354
presentata da
FRANCESCO NUCARA
martedì 30 novembre 2010, seduta n.404
NUCARA. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:
gli amministratori della sanità (Stato e regioni) sono impegnati nei tagli della spesa sanitaria. Spesa ormai fuori controllo grazie alla dissennatezza di alcune amministrazioni locali, con una ricaduta negativa su tutto il sistema sanitario nazionale, in rapida e inarrestabile decadenza. A parere dell'interrogante, ciò è dovuto anche al sistema delle clientele che ha accentuato il disastro finanziario delle amministrazioni regionali, i cui presidenti, spesso, sono gli stessi che vengono poi nominati commissari, per risanare i conti della sanità dissestati dalle regioni stesse;
il primo comma dell'articolo 32 della Costituzione della Repubblica recita: «La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti»;
il VII rapporto del Ceis-sanità dell'Università Tor Vergata rileva che almeno 5 milioni di italiani si sono impoveriti per poter far fronte, con risorse finanziarie proprie, alle spese per la salute e che almeno la metà ha dovuto rinunciare a curarsi a causa dei costi eccessivi dell'assistenza sanitaria, ed a ciò si risponde con il taglio dei posti letto e la chiusura degli ospedali, mantenendo, però, inalterate le retribuzioni stellari ai cosiddetti manager;
è pertanto necessario, a parere dell'interrogante, riportare il cittadino al centro dell'azione politica, come hanno voluto i nostri padri costituenti, rinunciando alle cospicue rendite parassitarie assicurate da una classe politica, a parere dell'interrogante, inetta -:
se non sia possibile e auspicabile che sia lo Stato a sostituirsi con poteri di surroga, evitando di nominare commissari per la sanità gli stessi presidenti di regione spesso responsabili del dissesto.(3-01354)