ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01288

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 385 del 19/10/2010
Firmatari
Primo firmatario: FRANCESCHINI DARIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 19/10/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MARAN ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 19/10/2010
BOCCIA FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 19/10/2010
QUARTIANI ERMINIO ANGELO PARTITO DEMOCRATICO 19/10/2010
GIACHETTI ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO 19/10/2010
BELLANOVA TERESA PARTITO DEMOCRATICO 19/10/2010
BORDO MICHELE PARTITO DEMOCRATICO 19/10/2010
CAPANO CINZIA PARTITO DEMOCRATICO 19/10/2010
CONCIA ANNA PAOLA PARTITO DEMOCRATICO 19/10/2010
D'ALEMA MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO 19/10/2010
GINEFRA DARIO PARTITO DEMOCRATICO 19/10/2010
GRASSI GERO PARTITO DEMOCRATICO 19/10/2010
LOSACCO ALBERTO PARTITO DEMOCRATICO 19/10/2010
MASTROMAURO MARGHERITA ANGELA PARTITO DEMOCRATICO 19/10/2010
SERVODIO GIUSEPPINA PARTITO DEMOCRATICO 19/10/2010
VICO LUDOVICO PARTITO DEMOCRATICO 19/10/2010


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 19/10/2010
Stato iter:
20/10/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 20/10/2010
Resoconto FRANCESCHINI DARIO PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 20/10/2010
Resoconto FAZIO FERRUCCIO MINISTRO - (SALUTE)
 
REPLICA 20/10/2010
Resoconto FRANCESCHINI DARIO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 20/10/2010

SVOLTO IL 20/10/2010

CONCLUSO IL 20/10/2010

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01288
presentata da
DARIO FRANCESCHINI
martedì 19 ottobre 2010, seduta n.385

FRANCESCHINI, MARAN, BOCCIA, QUARTIANI, GIACHETTI, BELLANOVA, BORDO, CAPANO, CONCIA, D'ALEMA, GINEFRA, GRASSI, LOSACCO, MASTROMAURO, SERVODIO e VICO. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:

la regione Puglia è obbligata a presentare un piano di rientro (da sostanziarsi mediante accordo tra il Ministro interrogato, il Ministro dell'economia e delle finanze e la regione Puglia) non a causa del disavanzo di gestione del servizio sanitario regionale, atteso che, come certificato dal Ministero dell'economia e delle finanze, in tutti gli anni è stata assicurata la piena copertura finanziaria, ma per non aver rispettato i vincoli del patto di stabilità interno negli anni 2006 e 2008 per una serie di motivazioni, ad avviso degli interroganti, del tutto opinabili correlate alla scelta dell'anno posto a riferimento per la base di calcolo per la verifica del rispetto dei parametri/vincoli previsti dalle norme finanziarie;

il piano di rientro è stato, quindi, concordato con le direzioni dei Ministeri e con la struttura tecnica in data 28 luglio 2010, come confermato dalla e-mail del direttore del Ministero della salute del 29 luglio 2010, in cui testualmente «si invia copia della proposta di piano di rientro della regione Puglia da sottoscriversi entro il 29 luglio 2010», specificando che «i testi sono stati concordati con i rappresentanti della regione Puglia»;

con nota protocollo n. 4253 del 28 luglio 2010, il Ministro interrogato ha formalmente convocato il presidente Vendola per il 29 luglio 2010 «per la sottoscrizione dell'accordo con allegato piano di rientro»;

il piano di rientro della regione Puglia concordato si sviluppa su 4 aree di intervento: riorganizzazione e ammodernamento della rete ospedaliera, appropriatezza dell'uso dei farmaci, sviluppo dell'integrazione tra ospedale e territorio, con la riqualificazione e la riallocazione del personale, e razionalizzazione della spesa, anche attraverso la centralizzazione degli acquisti, l'implementazione di procedure di monitoraggio e la verifica della spesa;

il 29 luglio 2010 il Governo ha inteso procedere regolarmente alla firma dell'accordo per il piano di rientro della regione Piemonte, la cui fase istruttoria e di definizione è stata ben più «difficile» di quella della Puglia;

gli accordi sin qui sottoscritti riguardano i piani di rientro di Abruzzo (accordo del 2007), Calabria (2009 nella sua ultima versione), Campania (2007), Lazio (2007), Liguria (2007), Molise (2007) e Sicilia (2007);

con nota ricevuta il 5 agosto 2010, a triplice firma del Ministro interrogato e dei Ministri Tremonti e Fitto, è stata comunicata alla Puglia la disponibilità del Governo alla sottoscrizione dell'accordo «per l'approvazione del piano di rientro e di riqualificazione e riorganizzazione e di individuazione degli interventi per il perseguimento dell'equilibrio economico, ai sensi dell'articolo 1, comma 180, della legge 30 dicembre 2004, n. 311», mediante riapertura dei termini di cui all'articolo 2, comma 97, della legge n. 191 del 2009;

in nessuno di questi accordi i Ministeri hanno richiesto l'inserimento di clausole «vessatorie» o «prescrizioni» di sorta, come quella pressantemente inserita nella proposta del Governo e tendente a richiedere la sospensione di norme in tutto o in parte impugnate dallo stesso Governo dinnanzi alla Corte costituzionale;

in particolare, i Ministri hanno richiesto alla Puglia una serie di adempimenti che negli altri casi sono stati richiesti ex post rispetto alla firma degli accordi (piano operativo del piano di rientro ed altro), ma hanno chiesto, punto b), di «sospendere, entro il prossimo 6 agosto, i procedimenti amministrativi di attuazione delle leggi regionali» impugnate dal Governo dinanzi alla Corte costituzionale;

con nota del 6 agosto 2010 il presidente Vendola ha fornito rassicurazioni ai Ministri, pur evidenziando come il punto b) della nota contiene un impegno ultroneo rispetto al piano di rientro e che tra i provvedimenti osservati dal Governo c'è quello relativo alla selezione e nomina dei direttori generali delle aziende e degli enti pubblici del servizio sanitario, che, affrontando innovativamente il delicato rapporto tra tecnica e politica, è stato oggetto di considerazioni positive da parte dello stesso Governo. Inoltre, i provvedimenti della giunta regionale in tema di «internalizzazione» hanno interrotto processi di degenerazione da lunghissimo tempo in atto, più volte osservati anche dalla magistratura, restituendo dignità al lavoro e ai lavoratori, provocando, al contempo, riduzione di spesa; trattasi di norme regionali che sono frutto di un ampio ed articolato confronto con le parti sociali, tra le forze politiche del consiglio regionale, spesso approvate all'unanimità, in grado, tra l'altro, di assicurare un significativo miglioramento del governo del sistema sanitario regionale, una razionalizzazione di costi e il miglioramento delle condizioni sociali ed occupazionali degli operatori;

il presidente Vendola, con propria nota del 6 agosto 2010, ha disposto ai direttori generali delle aziende sanitarie di sospendere l'adozione di ogni ulteriore atto deliberativo relativo alle materie di cui alle leggi citate nella nota ministeriale, per le parti impugnate dal Governo;

gli obiettivi di equilibrio economico-finanziario sostanziati nel piano di rientro della Puglia sono raggiunti comunque senza l'utilizzo dei fondi per le aree sottoutilizzate a copertura dei debiti sanitari, non prevedono nuove tasse e offrono, oltre alle coperture, ulteriori mezzi di copertura a garanzia per 321 milioni di euro sul triennio 2010-2012;

la regione Puglia è l'unica regione, insieme alla Basilicata, a non subire piano di rientro da disavanzo economico del sistema sanitario regionale, avendo sempre ripianato con mezzi propri, e a non poter essere conseguentemente commissariata;

in data 12 ottobre 2010, al termine di nuove interlocuzioni tra il gruppo tecnico interministeriale e la regione Puglia, è stato prodotto un verbale congiunto che sostanzia nuovamente la condivisione da parte delle strutture ministeriali dei contenuti del piano di rientro della Puglia, rimasto sostanzialmente immutato nei suoi obiettivi e nei suoi interventi fondamentali, senza che, peraltro, siano stati osservati elementi di criticità economico-finanziaria a carico della regione Puglia, atteso che la stessa regione ha, altresì, osservato le «prescrizioni» contenute nella lettera dei Ministri di agosto 2010, approvando una specifica legge regionale;

sono gravissimi ed ingiustificati gli effetti economico-finanziari (550 milioni di euro) che la mancata sottoscrizione dell'accordo può determinare per la Puglia -:

quali siano le motivazioni per le quali il Governo non abbia ancora proceduto alla sottoscrizione dell'accordo, facendo spirare, peraltro, i termini fissati dal decreto-legge n. 125 del 2010.(3-01288)