ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01249

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 375 del 29/09/2010
Firmatari
Primo firmatario: DONADI MASSIMO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 29/09/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PIFFARI SERGIO MICHELE ITALIA DEI VALORI 29/09/2010
SCILIPOTI DOMENICO ITALIA DEI VALORI 29/09/2010
FORMISANO ANIELLO ITALIA DEI VALORI 29/09/2010
BARBATO FRANCESCO ITALIA DEI VALORI 29/09/2010
PALAGIANO ANTONIO ITALIA DEI VALORI 29/09/2010


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 29/09/2010
Stato iter:
30/09/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 30/09/2010
Resoconto FORMISANO ANIELLO ITALIA DEI VALORI
 
RISPOSTA GOVERNO 30/09/2010
Resoconto PRESTIGIACOMO STEFANIA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 30/09/2010
Resoconto FORMISANO ANIELLO ITALIA DEI VALORI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 30/09/2010

SVOLTO IL 30/09/2010

CONCLUSO IL 30/09/2010

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01249
presentata da
MASSIMO DONADI
mercoledì 29 settembre 2010, seduta n.375

DONADI, PIFFARI, SCILIPOTI, ANIELLO FORMISANO, BARBATO e PALAGIANO. -
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
- Per sapere - premesso che:
in questi giorni si sta assistendo a una nuova ennesima crisi dei rifiuti a Napoli e in Campania, con una situazione che rischia di diventare nuovamente esplosiva in tutta la provincia di Napoli;

di nuovo tonnellate di rifiuti in strada, a dimostrazione di una crisi che mette in luce ancora una volta come il problema rifiuti in Campania in realtà non sia mai stato risolto, come invece ha sempre dichiarato il Governo, e che il piano messo a punto da Berlusconi e Bertolaso si è rivelato non strutturale, ma solamente come un insieme di soluzioni tampone;

un Governo che aveva promesso che non si sarebbero più aperte nuove discariche e che, invece, ora ne prevede un'altra nel Parco del Vesuvio, in un'area protetta e di grande valenza naturalistica;

i sindaci e tutti gli abitanti dell'area interessata stanno, quindi, legittimamente contrastando l'apertura di questa ennesima discarica a cielo aperto, l'ex cava di Vitiello, che secondo i desideri del Governo dovrebbe «nascondere» i rifiuti in attesa di una nuova soluzione;

si ricorda che il Governo, con il decreto legge n. 90 del 2008, aveva stabilito la costruzione di quattro nuovi termovalorizzatori e individuato dieci siti in cui realizzare altrettante discariche;

i previsti termovalorizzatori (Napoli, Salerno, Santa Maria la Fossa) non sono mai entrati in funzione e per quanto riguarda il termovalorizzatore di Acerra - che Guido Bertolaso continua a considerare il miglior termovalorizzatore italiano - due linee su tre sono praticamente fuori uso, con la conseguenza che l'impianto incenerisce ogni giorno circa trecento tonnellate, invece delle mille tonnellate di rifiuti previste. Le restanti 700 tonnellate finiscono inevitabilmente in discarica;

vale la pena sottolineare che nella zona del Pantano, area limitrofa al termovalorizzatore, le polveri sottili hanno sforato i valori massimi in ben 250 giorni su 500;

in realtà dopo la solenne e sbandierata inaugurazione del termovalorizzatore avvenuta un anno e mezzo fa, nel marzo 2009, quest'ultimo non ha mai funzionato regolarmente e non ha mai raggiunto, neanche lontanamente, i parametri produttivi previsti;

va, peraltro, sottolineato che a gennaio 2011 le discariche saranno del tutto sature, che gli impianti di compostaggio sono praticamente inesistenti e che la raccolta differenziata non è mai decollata, rimanendo ancora molto lontana da standard minimamente accettabili. Anzi il quantitativo dei rifiuti indifferenziati negli ultimi mesi è andato aumentando;

a tutto ciò si aggiungono i pesantissimi tagli ai trasferimenti agli enti locali operati da questo Governo. È stato lo stesso commissario liquidatore di quello che fu il consorzio di bacino Napoli-Caserta, Gianfranco Torturano, che alcuni mesi fa dichiarava l'«impossibilità di continuare a gestire, per conto delle province, i siti di stoccaggio provvisori e definitivi in assenza del ristoro delle spese sostenute sia per la gestione che per il personale». In più, la società provinciale che dovrebbe gestire il ciclo dei rifiuti non ha ancora presentato il piano industriale;

al di là della propaganda che voleva risolta l'emergenza campana, si aggiunge la tutt'altro che risolta vertenza dei lavoratori del disciolto bacino unico: 2000 persone che attendono di sapere quanti e come saranno riassorbiti al lavoro -:
quali iniziative urgenti si intendano intraprendere alla luce delle forti criticità esposte in premessa, considerato che già dal 2011 le discariche attualmente in uso saranno tutte esaurite, e se non si intenda - nell'ambito delle proprie prerogative - favorire un indispensabile processo di normalizzazione nel settore del ciclo dei rifiuti in Campania, anche attraverso l'attivazione di un tavolo di confronto tra tutti i soggetti istituzionali coinvolti - Governo, sindaci, amministratori locali - che permetta di coordinare le iniziative da mettere in atto, promuovendo l'individuazione delle relative risorse finanziarie necessarie al reale funzionamento del ciclo dei rifiuti, nonché delle più opportune forme di controllo del territorio e nel settore degli appalti emergenziali, anche al fine di scongiurare la presenza della criminalità organizzata in questo ambito.(3-01249)