ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01240

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 371 del 21/09/2010
Firmatari
Primo firmatario: CORSINI PAOLO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 21/09/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MARAN ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 21/09/2010
AMICI SESA PARTITO DEMOCRATICO 21/09/2010
QUARTIANI ERMINIO ANGELO PARTITO DEMOCRATICO 21/09/2010
GIACHETTI ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO 21/09/2010
CASTAGNETTI PIERLUIGI PARTITO DEMOCRATICO 21/09/2010
FERRARI PIERANGELO PARTITO DEMOCRATICO 21/09/2010
NARDUCCI FRANCO PARTITO DEMOCRATICO 21/09/2010
MELIS GUIDO PARTITO DEMOCRATICO 21/09/2010
MATTESINI DONELLA PARTITO DEMOCRATICO 21/09/2010
RAMPI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 21/09/2010
CODURELLI LUCIA PARTITO DEMOCRATICO 21/09/2010
MAZZARELLA EUGENIO PARTITO DEMOCRATICO 21/09/2010


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 21/09/2010
Stato iter:
22/09/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 22/09/2010
Resoconto CORSINI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 22/09/2010
Resoconto GELMINI MARIASTELLA MINISTRO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
 
REPLICA 22/09/2010
Resoconto CORSINI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 22/09/2010

SVOLTO IL 22/09/2010

CONCLUSO IL 22/09/2010

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01240
presentata da
PAOLO CORSINI
martedì 21 settembre 2010, seduta n.371

CORSINI, MARAN, AMICI, QUARTIANI, GIACHETTI, CASTAGNETTI, FERRARI, NARDUCCI, MELIS, MATTESINI, RAMPI, CODURELLI e MAZZARELLA. -
Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
- Per sapere - premesso che:

il caso della scuola di Adro da vicenda locale è ormai rimbalzato sulla grande stampa nazionale, nonché sugli organi radiotelevisivi;

nel paese franciacortino, in provincia di Brescia, è stata recentemente inaugurata una scuola di evidente regime «leghista-padano»; infatti, simboli leghisti sono stati ovunque collocati: dai banchi agli zerbini, dai cestini dei rifiuti ai tavoli, dai cartelli alle finestre, dalla segnaletica alle pedane, dalle sedie alle volte di copertura, in numero di circa 700;

il sindaco di Adro è già salito alla ribalta della cronaca per iniziative che appaiono agli interroganti di palese carattere discriminatorio, quali il rifiuto del servizio mensa ai figli minori di famiglie extracomunitarie morose, nonché di carattere intollerante e razzista, quali la somministrazione di cibi a prescindere da vincoli di natura religiosa che ne consentono o meno la consumazione;

lo stesso sindaco, incapace di essere coerente con la scelta adottata, richiesto di spiegazioni, è ricorso all'escamotage di negare il carattere leghista del simbolo - il sole delle Alpi - ovunque disseminato, sostenendo, in ciò spalleggiato anche da autorevoli esponenti della Lega Nord, che si tratterebbe di un segno di identità e di tradizione presente ad Adro, un'iconografia antica riconoscibile anche nella chiesa parrocchiale, un'asserzione, questa, palesemente infondata, come sostenuto dagli studiosi locali, i quali, peraltro, negano pure che tale simbolo sia presente nello stemma e nel gonfalone del comune;

al di là delle inconsistenti giustificazioni del sindaco, la questione rimanda a quello che gli interroganti ritengono un arbitrario, illegittimo, offensivo, uso di un simbolo di partito in una sede pubblica;

la scuola svolge una funzione istituzionale ed appartiene all'intera comunità, a prescindere da convinzioni politiche, ideologie, appartenenze di partito delle famiglie;

la scuola è per definizione il luogo della ricerca, del dialogo, della tolleranza e non può essere sottoposta ad indebite appropriazioni di partito che rimandano ad una concezione totalitaria e antidemocratica dell'educazione e della formazione di cui la storia del Novecento ha dato, purtroppo, ampia testimonianza con l'esperienza dei regimi dittatoriali fascisti e comunisti;

il Ministro interrogato in un primo tempo si è limitata a parlare di episodio folkloristico e di un estremismo da lei non condiviso, e in un secondo tempo ha, invece, assecondato la versione del sindaco;

il prefetto di Brescia sino ad oggi non ha dato segni pubblici d'intervento, evidentemente condividendo la scelta del sindaco di Adro, o facendo finta di non vedere, nonostante una legge recente vieti l'esposizione nelle scuole di simboli che non siano quelli esplicitamente menzionati;

gli insegnanti della scuola di Adro, riuniti in assemblea sindacale, si sono apertamente dissociati dall'iniziativa, denunciando la sopraffazione dovuta al sindaco;

lo stesso dirigente scolastico ha investito del caso la dirigente provinciale, chiedendo la rimozione del simbolo leghista;

il padre priore della scuola carmelitana di Adro è intervenuto richiamando fondamentali diritti di rispetto delle convinzioni e delle scelte di ciascuno, sottolineando, altresì, l'obbrobrio di crocifissi letteralmente inchiodati alle pareti;

la vicenda di Adro, riconducibile a tutt'altro che a folklore, costituisce, secondo gli interroganti, un segno della volontà di disgregazione del Paese e del suo stesso tessuto connettivo, rappresentando un caso di negazione di fondamentali principi di civiltà, di legalità e di senso delle istituzioni;

l'iniziativa del sindaco rappresenta una prova palese di strumentalizzazione dei bambini a scopo politico e propagandistico;

la scuola potrebbe essere sede di seggio elettorale in cui viene esibita propaganda illegittima;

si corre il rischio che vengano utilizzate risorse pubbliche per rimuovere i simboli leghisti finalizzati ad una impropria e illegittima, oltre che diseducativa, «pedagogia padana» -:
quali iniziative il Ministro interrogato intenda adottare per ricondurre in un quadro di legalità la situazione segnalata in premessa.(3-01240)