DONADI, DI PIETRO, EVANGELISTI, BORGHESI, MESSINA e DI STANISLAO. -
Al Ministro per i rapporti con il Parlamento.
- Per sapere - premesso che:
il 18 giugno 2010 il deputato Aldo Brancher, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri per il federalismo, è stato nominato Ministro per la sussidiarietà e il decentramento;
ad avviso degli interroganti, la sopra indicata nomina, a tutti gli effetti una promozione, mina la salvaguardia dell'onore e del prestigio delle istituzioni - trattasi di carica di piena rappresentanza politica - in quanto caduta su una persona attualmente imputata nel processo inerente al tentativo di scalata alla Banca Antonveneta da parte della Banca popolare italiana, già Banca popolare di Lodi, e che, negli anni passati, è stata condannata in primo grado ed in appello per falso in bilancio e finanziamento illecito al Partito socialista italiano, reati poi caduti in forza, rispettivamente, della depenalizzazione e della riduzione dei termini di prescrizione introdotte dal Governo Berlusconi II;
oltre all'inopportunità, ad avviso degli interroganti, l'inusitato passaggio dall'incarico di Sottosegretario a Ministro desta ancora maggiori perplessità, ove si guardi alle funzioni cui egli è chiamato o, meglio, sarebbe chiamato, a fronte della perdurante incertezza nell'attribuzione della delega e del suo contenuto, incertezza non inusuale, ma che in questo caso, ad avviso degli interroganti, assurge ad emblema dell'immotivata istituzione del nuovo ministero, le cui funzioni rischiano di intrecciarsi con quelle di altri dicasteri e competenze già consolidati, di confondersi con quelle del Ministro per i rapporti con le regioni, del Ministro per le riforme per il federalismo, del Ministro per la semplificazione normativa - con i quali il neo Ministro già lavorava a strettissimo contatto dalla sua posizione di Sottosegretario con delega per il federalismo - e del Ministro per l'attuazione del programma di Governo, oltre che di coincidere con quelle già esercitate in qualità di Sottosegretario;
nei giorni scorsi la notizia dell'imminente udienza del processo «Antonveneta», in cui avrebbe dovuto comparire il Sottosegretario Brancher, rinviata a causa di impegni istituzionali e fissata da ultimo per il 26 giugno 2010, ad avviso degli interroganti ha gettato più di un'ombra sulle ragioni della sua repentina promozione a Ministro;
il decorso degli eventi successivi - da ultimo il tentativo di avvalersi tempestivamente del legittimo impedimento - ad avviso degli interroganti pone un grave pregiudizio sulla figura del neo Ministro, che è apparso più reattivo ad un uso pretestuoso e personale delle istituzioni e delle loro prerogative che a servire il Paese;
negli ultimi giorni della campagna elettorale del 2008, il candidato Silvio Berlusconi ha dichiarato ai telespettatori che «nel Governo del Popolo della libertà ci saranno dodici ministri e 4 di questi saranno donne»: in un percorso appena biennale, i Ministri sono via via aumentati fino a raggiungere l'attuale compagine di 24;
il 16 giugno 2010 il Presidente del Consiglio dei ministri Silvio Berlusconi ha ribadito, nel suo intervento all'assemblea di Confcommercio, di «voler dimezzare coloro che vivono di politica»;
a fronte del persistente dibattito sulla riduzione dei costi della politica sulla finanza pubblica e del rilevante interesse che esso riveste in particolare oggi, davanti ai grandi sacrifici richiesti ai cittadini per fronteggiare la grave crisi economica, l'istituzione di un nuovo ministero, ad avviso degli interroganti privo di natura e attività specifiche, e la promozione del Sottosegretario Brancher risultano, ad avviso degli interroganti, come uno schiaffo ai milioni di italiani per bene, inficiano le proposizioni di risparmio in ordine ai costi della finanza pubblica e di efficacia ed efficienza delle istituzioni pubbliche e determinano un'immotivata duplicazione di strutture e di costi per i cittadini -:
quali siano le reali ragioni della promozione alla carica di Ministro del Sottosegretario Brancher. (3-01154)