BALDELLI e GIAMMANCO. -
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:
le ultime rilevazioni dell'Istat sull'occupazione hanno evidenziato la complessa situazione dei giovani, che, come nella maggior parte dei Paesi industrializzati, appaiono subire in maniera significativa l'impatto della crisi economica;
in particolare, l'area dell'inattività incide sui giovani con meno di 30 anni che vivono in casa con i genitori. In questa fascia della popolazione si registra una significativa flessione degli occupati, un allargamento dell'area dei giovani non impegnati né in un lavoro né in un percorso di studi e, infine, una crescita degli studenti, molti dei quali in precedenza studenti-lavoratori, presumibilmente propensi a prolungare gli studi in ragione delle ridotte prospettive occupazionali;
il mercato del lavoro italiano registra un continuo aumento di posti vacanti, per la maggior parte rivolti ai giovani. Utilizzando le stime di Confindustria e Confartigianato, i posti vacanti nel 2009 sono stati quasi 100 mila;
se i posti vacanti fossero stati coperti, l'occupazione giovanile sarebbe stata circa 1 punto e mezzo più elevata e la riduzione della quota di giovani occupati registrata nel 2009 sarebbe stata significativamente minore di quella osservata;
c'è un evidente disallineamento tra domanda e offerta di lavoro;
occorre valorizzare il capitale umano e nello stesso tempo rivalutare il lavoro manuale come primo stimolo alla crescita di qualificazione e di reddito e ciò può avvenire anche con l'assunzione e lo svolgimento di piccoli lavori anche in età di studio, compatibilmente con gli impegni scolastici o universitari;
ci si avvia verso la stagione estiva, nella quale i giovani, anche quelli che prima studiavano, sono ora più disponibili a trovare occupazioni di breve durata;
i cosiddetti buoni-lavoro (voucher) hanno riscosso un grande successo nel settore dell'agricoltura e dei servizi;
il sistema dei voucher avvicina i giovani al lavoro e consente loro di maturare non solo utili esperienze formative, ma anche i primi contributi previdenziali;
tale sistema consente ai giovani di svolgere prestazioni di lavoro in forma regolare e con copertura assicurativa, rappresentando, altresì, una valida alternativa a quegli stage fittizi che mascherano veri rapporti di lavoro -:
quali iniziative intenda adottare il Governo affinché questo sistema possa diffondersi in maniera più efficace in tutte le aree del Paese, e non solo nel Nord-Est, e per facilitare l'incontro tra questo strumento e le migliaia di giovani che nei prossimi mesi si troveranno ad avere la possibilità di cercare lavori estivi di natura occasionale o accessoria. (3-01112)