DELFINO e COMPAGNON. -
Al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:
l'Unione europea, con l'avvio del procedimento per la liberalizzazione del mercato interno del gas naturale, mediante l'espletamento di gare pubbliche, ha voluto rendere tale settore il più trasparente e concorrenziale possibile;
da quanto appreso, il Ministero dello sviluppo economico ha lavorato alla stesura di un decreto per la definizione degli ambiti territoriali minimi e la dimensione ottimale dei bacini di utenza;
risulta che nella bozza di decreto è stato individuato l'ambito minimo sulla base di un bacino di circa 100.000 utenti o di almeno 300.000 abitanti, inoltre non è stata ammessa la possibilità di sub-ambiti, e nei casi in cui il numero di utenti sia inferiore a 100.000, è stata ipotizzata e favorita l'aggregazione di ambiti in sede di gara;
mantenendo tale dimensione minima degli ambiti, verrebbero favorite aziende dotate di notevole capacità finanziaria, assolutamente in contrasto rispetto ai principi della liberalizzazione, del libero mercato e della reale concorrenza imposti dall'Unione europea;
imporre una dimensione minima così grande, tenderebbe a riproporre sotto altra forma le inefficienze in essere; i supposti elementi di ottimizzazione derivanti da economia di scala non ben definita, difficilmente potranno ritrovarsi come miglioramento del servizio in termini di ottimale rapporto qualità/prezzo;
dalla bozza di decreto sembrerebbe esserci un'esplicita intenzione di privilegiare aspetti finanziari e indirizzare su pochi attori la ripartizione dell'attività di distribuzione, risultando incomprensibile come una simile scelta sia giustificabile in termini di economie di scala potenziali e di esercizio di libero mercato con la apertura del settore e relativa ricaduta in termini di efficiente esercizio della concorrenza;
imponendo una dimensione minima così ampia e vincolante, verrebbe indirettamente predisposto un modello competitivo di riferimento e automaticamente persa la possibilità di aumentare la casistica delle differenti efficienze, che una compagine più numerosa di competitori potrebbe invece mettere sul tavolo;
il decreto, se attuato così com'è, creerebbe una situazione in grado di favorire solo pochissimi operatori già presenti in maniera rilevante sul territorio, creando un totale superamento dell'attuale tessuto industriale del settore, con una grave ricaduta sul piano occupazionale;
quanto finora espresso, rappresenta una problematica che vede in gioco grandissimi interessi economici, che sta suscitando enorme clamore a livello nazionale, sia tra gli operatori di mercato sia soprattutto tra i comuni che, pur essendo attori principali, sono del tutto esclusi da ogni decisione in merito al citato decreto ministeriale, che andrebbe ad attribuire specifiche competenze di coordinamento alle province, da sempre prive di attribuzioni nel settore del gas naturale;
prendendo come base lo studio condotto dall'università Bocconi, ritenuto valido dallo stesso Governo in risposta ad un'analoga interrogazione, la bozza di decreto potrebbe essere modificata per arrivare ad una definizione che individui la dimensione del bacino minimo omogeneo pari a 50.000 utenti o 150.000 abitanti;
non è davvero pensabile che proprio nel momento in cui l'Unione europea impone la massima liberalizzazione del mercato, garantendo al settore maggiore trasparenza e concorrenza, vengano adottati provvedimenti normativi che pongano le basi per un sistema caratterizzato da un evidente oligopolio dagli effetti estremamente negativi sul piano della tutela dei consumatori, dell'efficienza e della qualità del servizio;
quali urgenti iniziative di competenza intenda avviare affinché la posizione assunta possa essere adeguatamente modificata al fine di arrivare ad una soluzione che garantisca un'effettiva razionalizzazione, apertura e concorrenza del mercato, consentendo la sopravvivenza di un adeguato numero di aziende ed evitando l'intollerabile scomparsa di un intero sistema industriale -:
se non ritenga opportuno avviare un tavolo di confronto in sede di Conferenza unificata ai fini dell'individuazione degli ambiti territoriali ottimali;
se non ritenga necessario provvedere alla pubblicazione del decreto sui criteri per lo svolgimento delle gare, nonché quello relativo alle disposizioni in materia di salvaguardia dell'occupazione collegate a questo provvedimento, fornendo così regole omogenee e razionali che consentirebbero un avvio coerente e certo del processo di liberalizzazione a parità di condizioni.
(3-01107)