ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/00989

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 302 del 30/03/2010
Firmatari
Primo firmatario: CAZZOLA GIULIANO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 30/03/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BALDELLI SIMONE POPOLO DELLA LIBERTA' 30/03/2010


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 30/03/2010
Stato iter:
31/03/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 31/03/2010
Resoconto CAZZOLA GIULIANO POPOLO DELLA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 31/03/2010
Resoconto SACCONI MAURIZIO MINISTRO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 31/03/2010
Resoconto CAZZOLA GIULIANO POPOLO DELLA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 31/03/2010

SVOLTO IL 31/03/2010

CONCLUSO IL 31/03/2010

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-00989
presentata da
GIULIANO CAZZOLA
martedì 30 marzo 2010, seduta n.302

CAZZOLA e BALDELLI. -
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:
il 3 marzo 2010 il Senato della Repubblica ha approvato, in via definitiva, un testo di legge in discussione in Parlamento da quasi due anni, che contiene, tra l'altro, numerose norme in materia di riforma del mercato del lavoro, nonché di modernizzazione per quanto attiene al processo del lavoro, con particolare riferimento all'istituto dell'arbitrato, in coerenza con l'obiettivo del Governo di riformare il sistema processuale, considerato uno dei fattori di ritardo in tema di competitività rispetto agli altri Paesi europei;

vi sono quasi un milione e mezzo di cause di lavoro pendenti in Italia e oltre 400 mila sono i nuovi procedimenti in materia di lavoro e previdenza che, ogni anno, «intasano» le aule dei tribunali, contribuendo, inevitabilmente, all'inefficienza della giustizia ordinaria: si rendono necessari nuovi strumenti per dare certezza ai lavoratori e alle imprese. I tempi di attesa della sentenza gravano, infatti, anche sulle decisioni dei datori di lavoro. Il rischio di un contenzioso è un freno alle assunzioni;

solo in questi giorni a legge approvata, sorprendentemente, dopo quattro letture del provvedimento, sono stati sollevati vizi e profili di illegittimità costituzionale sin qui mai prospettati, cercando di fare leva su un supposto ma infondato attacco alle tutele del lavoro, richiamando anche, in maniera alquanto inappropriata, un presunto «aggiramento» dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, che regola le conseguenze del licenziamento illegittimo;

benché la norma in questione preveda esplicitamente la piena libertà delle parti di adire il giudice ordinario, tutte le parti sociali, datoriali e sindacali, dotate di un'ampia capacità rappresentativa del mondo del lavoro, ad eccezione della Cgil, hanno sottoscritto - ad ulteriore garanzia - una dichiarazione comune l'11 marzo 2010 - così come previsto dalla legge stessa - volta a regolare ambiti e procedure dell'arbitrato e delle cosiddette «clausole compromissorie» sottoscritte al momento dell'assunzione, sgombrando il campo da possibili equivoci in materia di aggiramento delle tutele del prestatore di lavoro in caso di risoluzione del rapporto di lavoro;

la Corte costituzionale si è espressa più volte sul giudizio di equità, affermando che esso non è un giudizio extragiuridico, ma che deve trovare i precisi limiti in quel medesimo ordinamento - a partire dai precetti di rilievo costituzionale - nel quale trovano il loro significato la nozione di diritto soggettivo e la relativa garanzia di tutela giurisdizionale;

il ricorso a procedure stragiudiziali di risoluzione delle controversie è previsto in tutti i moderni sistemi di relazioni industriali ed il potenziamento delle stesse è sempre stato raccomandato in tutte le occasioni in cui i Governi hanno avanzato proposte per l'ulteriore evoluzione di tali sistemi e per rendere finalmente più sollecita, e quindi più equa, la giustizia del lavoro;

le modalità di regolazione di questo istituto prevedono un avviso comune nei prossimi dodici mesi sulla base di un procedimento già utilizzato in altre materie e largamente diffuso a livello comunitario: avviso comune che dovrà indirizzare l'intervento del Ministro interrogato, fissandone i limiti -:
quali siano gli intendimenti del Governo in ordine al suddetto avviso comune sottoscritto dalle parti sociali. (3-00989)
Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

L 1970 0300

EUROVOC :

clausola compromissoria

datore di lavoro

diritto del lavoro

garanzia

licenziamento

licenziamento abusivo

mercato del lavoro

organo di conciliazione

parti sociali

programma scolastico

sindacato