ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/00832

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 264 del 12/01/2010
Firmatari
Primo firmatario: BACCINI MARIO
Gruppo: MISTO - REPUBBLICANI REGIONALISTI POPOLARI
Data firma: 12/01/2010


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 12/01/2010
Stato iter:
13/01/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 13/01/2010
Resoconto BACCINI MARIO MISTO - REPUBBLICANI REGIONALISTI POPOLARI
 
RISPOSTA GOVERNO 13/01/2010
Resoconto VITO ELIO MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (RAPPORTI CON IL PARLAMENTO)
 
REPLICA 13/01/2010
Resoconto BACCINI MARIO MISTO - REPUBBLICANI REGIONALISTI POPOLARI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 13/01/2010

SVOLTO IL 13/01/2010

CONCLUSO IL 13/01/2010

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-00832
presentata da
MARIO BACCINI
martedì 12 gennaio 2010, seduta n.264

BACCINI. -
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:

l'attuale contesto di crisi economica e finanziaria, dalla quale è bene ricordare non si è ancora usciti, richiede il rilancio degli istituti di sostegno alla persona, soprattutto nelle situazioni di difficoltà economica determinatesi o peggiorate a causa della crisi stessa;

l'economia italiana continua a evidenziare elementi contrastanti: una maggiore debolezza strutturale rispetto ai Paesi industrializzati, determinata dall'inadeguatezza di alcuni importanti fattori produttivi (innovazione tecnologica, competenze umane, carenza di servizi e infrastrutture) e dalla persistenza di forti vincoli di bilancio a causa della dimensione del debito pubblico; un'evoluzione ancora sfavorevole per le regioni meridionali che continuano a risentire della fragilità del loro tessuto produttivo e della debolezza della domanda di consumi; una minore incidenza dei fattori che hanno originato o aggravato la recessione internazionale (insufficiente patrimonializzazione delle banche, elevato indebitamento delle famiglie, bolla immobiliare); una ripercussione sostanzialmente contenuta in relazione agli altri Stati membri dell'Unione europea degli effetti della crisi sulla forza lavoro, in particolare per l'ampliamento, per dimensione e tipologia, della tutela assicurata dagli ammortizzatori sociali;

nel corso del 2009, a partire dall'accordo Governo-regioni del 19 febbraio 2009 di attuazione di quanto previsto dall'articolo 19 del decreto-legge 29 novembre 2008, n.185, l'impegno del Governo per il mantenimento dei livelli occupazionali si è, infatti, concretizzato in un piano di contrasto alla crisi fondato sull'azione stabilizzatrice degli ammortizzatori sociali, che hanno ottenuto risultati promettenti sulla tenuta dei livelli occupazionali dei lavoratori dipendenti;

ciò nonostante il tasso di occupazione (rilevazione mensile Istat - novembre 2009) è sceso di 1,7 punti percentuali nel corso dell'ultimo anno e si attesta al 57,1 per cento. La percentuale delle persone disoccupate è pari all'8,3 per cento ed è aumentata in un anno di 1,3 punti percentuali. Desta preoccupazione il tasso di inattività pari al 37,7 per cento poiché si riferisce a soggetti che hanno perso o non hanno mai avuto un lavoro e hanno smesso di cercarlo;

si ritiene sia pertanto opportuno prevedere un'azione integrata di interventi volta a ridurre l'impatto della crisi sul capitale umano, salvaguardando la capacità di azione e la professionalità delle persone e assicurando l'inclusione sociale e lavorativa di coloro che si trovano in situazione di svantaggio sociale ed economico;

sembrano mirare a questi obiettivi generali i vari provvedimenti anticrisi varati dall'Esecutivo nel 2009 fino al cosiddetto «pacchetto lavoro» inserito nella legge finanziaria per il 2010 (legge 23 dicembre 2009, n. 191 articolo 2 commi 130-160);

nel «pacchetto lavoro» della legge finanziaria 2010, infatti, si ripropongono e attualizzano l'insieme delle misure di politica passiva del lavoro già sperimentate nel 2009. Sono inoltre presenti diversi strumenti di politica attiva del lavoro che sembrerebbero disegnati per favorire il reingresso nel mercato del lavoro dei lavoratori e delle lavoratrici espulsi a causa della crisi;

sembrano inoltre di particolare interesse, le misure di carattere sperimentale promosse dal decreto-legge 1o luglio 2009, n. 78 (convertito dalla legge 2 agosto 2009, n. 102), che dovrebbero sostenere e favorire il passaggio - volontario - dei lavoratori dipendenti di aziende in crisi, dall'area della subordinazione a quella del lavoro autonomo tramite il contributo finanziario alla creazione di attività autonome, anche in forma di microimpresa e autoimpresa;

tale recente normativa sembrerebbe confermare la visione del Governo rivolta a considerare la microfinanza quale strumento di welfare, che può collocarsi sia nell'ambito delle politiche del lavoro che in quelle per l'inclusione sociale;

si ritiene che tra gli interventi per affrontare la recessione e trasformarla in un'opportunità di crescita dell'economia del Paese, alla stregua di quanto si sta realizzando a livello di Unione europea, sia necessario realizzare un contesto economico aperto e inclusivo che permetta di creare una società più solidale ed equa, che riconosca e sostenga lo spirito imprenditoriale anche dei soggetti più deboli;

in proposito si rammenta che la Commissione europea progetta di avviare nel 2010 uno strumento europeo, cofinanziato dal programma Progress, finalizzato all'occupazione e all'integrazione sociale di soggetti altrimenti non bancabili (Progress microfinance facility);

tra gli istituti promossi dal Governo italiano per contrastare gli effetti della crisi economica sui lavoratori cassintegrati rientrano gli incentivi previsti dall'articolo 1, commi 7 e 8, del decreto legge 1 luglio 2009 n. 78, convertito dalla legge 2 agosto 2009, n. 102, e sono previste forme di integrazione tra quanto previsto dal richiamato decreto legge n. 78 del 2009 in merito all'utilizzo degli strumenti di tutela e sostegno del reddito per la creazione di attività autonome e microimprese e gli incentivi diretti a favorire lo sviluppo di nuova imprenditorialità e la diffusione di forme di autoimpiego -:

come si intenda favorire il rientro nel mercato del lavoro dei lavoratori espulsi dalle imprese in crisi e quali misure di politica attiva siano previste, secondo quali modalità saranno implementate e da chi. (3-00832)
Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

DECRETO LEGGE 2009 0078

EUROVOC :

aiuto finanziario

attivita' non salariata

contributo finanziario

domanda di consumo

impresa in difficolta'

innovazione

integrazione sociale

lavoro autonomo

mercato del lavoro

microimpresa

recessione economica

salariato