MELCHIORRE, RICARDO ANTONIO MERLO e TANONI. -
Al Ministro per i rapporti con il Parlamento.
- Per sapere - premesso che:
il terremoto che ha colpito l'Abruzzo la mattina del 6 aprile 2009 ha avuto - come noto - conseguenze devastanti in termini di vite umane e di danni materiali;
sulla base della valutazione del grado macrosismico condotta dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), alla luce dell'interpretazione della scala Mercalli-Cancani-Sieberg effettuata dai tecnici della protezione civile, il capo del dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri, nella sua qualità di commissario delegato al terremoto, ha provveduto ad individuare con due decreti, il primo, il n. 3 del 16 aprile 2009, ed il secondo, il n. 11 del 17 luglio 2009, la lista di comuni che ricadono nel perimetro del cosiddetto «cratere sismico», ovvero quella porzione di territorio abruzzese che, avendo subito un'intensità del terremoto uguale o superiore al VI grado della scala Mercalli-Cancani-Sieberg, è stata considerata immediatamente destinataria delle risorse economiche e delle agevolazioni ai fini della ricostruzione e della riattivazione del tessuto socio-economico, previste ex decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 giugno 2009, n. 77. Del tutto inaspettatamente, nonostante i 156 edifici pubblici, 207 attività produttive e 1956 abitazioni private siano state dichiarate inagibili, i comuni ricadenti nell'area del centro Abruzzo, segnatamente i comuni dell'area Peligna, sono stati estromessi dal cosiddetto «cratere sismico» e perciò da tutte quelle misure previste per la riattivazione socio-economica dell'area;
tale decisione ha comportato per le comunità del centro Abruzzo un grave danno, approfondendo la già grave crisi socioeconomica in cui versava l'intera area -:
se il Ministro interrogato intenda spiegare in base a quali criteri dagli elenchi dei comuni contenuti nei decreti del commissario delegato di cui sopra siano state estromesse diverse realtà comunali che fanno riferimento al centro Abruzzo, segnatamente i comuni dell'area Peligna, che hanno, loro malgrado, sofferto analoghi o superiori danni rispetto agli altri comuni destinatari delle misure socioeconomiche previste dalla legge e se, contestualmente, una volta per tutte, si chiarisca se del criterio del VI grado della scala Mercalli-Cancani-Sieberg richiamato nei decreti del 16 aprile 2009 e del 17 luglio 2009 esista o meno un «criterio interpretativo ufficiale», suscettibile, pertanto, di essere riutilizzato in costanza di ulteriori episodi sismici.(3-00781)