ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/00777

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 249 del 18/11/2009
Firmatari
Primo firmatario: DI PIETRO ANTONIO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 18/11/2009
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DONADI MASSIMO ITALIA DEI VALORI 18/11/2009
EVANGELISTI FABIO ITALIA DEI VALORI 18/11/2009
BORGHESI ANTONIO ITALIA DEI VALORI 18/11/2009
PALOMBA FEDERICO ITALIA DEI VALORI 18/11/2009


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 18/11/2009
Stato iter:
19/11/2009
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 19/11/2009
Resoconto PALOMBA FEDERICO ITALIA DEI VALORI
 
RISPOSTA GOVERNO 19/11/2009
Resoconto ALFANO ANGELINO MINISTRO - (GIUSTIZIA)
 
REPLICA 19/11/2009
Resoconto PALOMBA FEDERICO ITALIA DEI VALORI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 19/11/2009

SVOLTO IL 19/11/2009

CONCLUSO IL 19/11/2009

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-00777
presentata da
ANTONIO DI PIETRO
mercoledì 18 novembre 2009, seduta n.249

DI PIETRO, DONADI, EVANGELISTI, BORGHESI e PALOMBA. -
Al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:
il disegno di legge sul «processo breve» è stato depositato al Senato della Repubblica (Atto Senato n. 1880, assegnato il 12 novembre 2009 alla 2a Commissione permanente), col titolo «Misure per la tutela del cittadino contro la durata indeterminata dei processi, in attuazione dell'articolo 111 della Costituzione e dell'articolo 6 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali»;

si tratta di un testo che prevede l'estinzione del processo se passano due anni dal momento in cui è intervenuto il rinvio a giudizio e non c'è una sentenza, e questo significa che per tutta una serie di procedimenti per reati anche molto gravi e molto seri non si riuscirà ad ultimare il processo;

il disegno di legge porterebbe ad una vera e propria depenalizzazione di una gran quantità di reati e, soprattutto, ad un nuovo colpo di spugna su quelli che si classificano come i reati dei «colletti bianchi». Il disegno di legge colpirebbe i principali processi attualmente in corso in Italia: Parmalat, Cirio, Antonveneta, Enelpower, Thyssen, Eternit e lo scandalo rifiuti della regione Campania;

l'Associazione nazionale magistrati parla di «sostanziale depenalizzazione di fatti di rilevante e oggettiva gravità» e avverte degli «effetti devastanti sul funzionamento della giustizia penale in Italia». «Gli unici processi che potranno essere portati a termine» - spiegano i vertici del sindacato dei magistrati - «saranno quelli nei confronti dei recidivi e quelli relativi ai fatti indicati in un elenco di eccezioni che pone forti dubbi di costituzionalità». L'Associazione nazionale magistrati elenca tutti i reati destinati ad andare in prescrizione: «abuso d'ufficio, corruzione semplice e in atti giudiziari, rivelazione di segreti d'ufficio, truffa semplice o aggravata, frodi comunitarie, frodi fiscali, falsi in bilancio, bancarotta preferenziale, intercettazioni illecite, reati informatici, ricettazione, vendita di prodotti con marchi contraffatti; traffico di rifiuti, vendita di prodotti in violazione del diritto d'autore, sfruttamento della prostituzione, violenza privata, falsificazione di documenti pubblici, calunnia e falsa testimonianza, lesioni personali, omicidio colposo per colpa medica, maltrattamenti in famiglia, incendio, aborto clandestino»;

la richiesta di giudizio per il crac Parmalat è avvenuta a luglio del 2007 e la prima udienza è stata fissata a marzo 2008, ben otto mesi dopo. Il processo a Parma è a rischio proscioglimento e andrà avanti solo per quei reati con pene superiori a dieci anni. Calisto Tanzi andrà certamente a giudizio, ma non chi è stato accusato di bancarotta preferenziale. Stesso discorso per il processo Cirio, i cui due anni teoricamente previsti per il primo grado sono già trascorsi. Si salverebbero, sempre grazie a pene superiori ai dieci anni, i processi per aggiotaggio: i più noti sono quelli di Milano per le fallite scalate ad Antonveneta e Bnl (aperto anche a Roma), quello che vede imputate le banche per Parmalat, tutti comunque sulla soglia della prescrizione se si tenesse conto solo dei due anni per il primo grado di giudizio;

«gli unici processi che potranno essere portati a termine» - spiegano i vertici del sindacato dei magistrati - «saranno quelli nei confronti dei recidivi e quelli relativi ai fatti indicati in un elenco di eccezioni che pone forti dubbi di costituzionalità»-:
se non abbia ritenuto di dover quantificare gli effetti che l'impatto delle norme proposte avrà sul sistema giudiziario e se non ritenga di doverne informare il Parlamento.(3-00777)
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

diritti umani

protezione delle liberta'

reato

sistema giudiziario