LEOLUCA ORLANDO, MESSINA, DONADI, BORGHESI, EVANGELISTI, PIFFARI e SCILIPOTI. -
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
- Per sapere - premesso che:
i troppo spesso drammatici effetti prodotti da eventi calamitosi naturali, che con cadenza quasi annuale colpiscono le diverse regioni del nostro Paese, sono quasi sempre acuiti e amplificati da una gestione dissennata dei suoli e dei bacini idrografici e dall'assenza di una rigorosa politica di pianificazione, manutenzione e prevenzione territoriale;
le risorse complessivamente assegnate alla difesa e alla manutenzione del nostro territorio sono insufficienti e sempre in costante diminuzione;
le risorse assegnate dall'attuale Governo al ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e, in particolare, alla difesa del territorio sono andate, infatti, diminuendo pesantemente rispetto ai precedenti anni;
se si confronta il bilancio totale del ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per il 2009, rispetto a quello del 2008, si trova una riduzione pesantissima di ben il 38 per cento;
analizzando le risorse complessivamente assegnate al programma conservazione del territorio e assetto idrogeologico e, quindi, sostanzialmente alla difesa del suolo, si vede con preoccupazione che, se con il precedente Governo nel 2007 venivano stanziati 323 milioni di euro e 558 milioni nel 2008, il Governo in carica ha assegnato per il 2009 solo 272 milioni di euro. Quasi la metà dell'anno precedente;
i suddetti numeri sono più eloquenti di qualsivoglia analisi. Con queste risorse non si può fare nessuna seria politica per la difesa del nostro territorio e la sua tutela dal rischio idrogeologico. Si ricorda che ogni anno si spendono mediamente 10 miliardi di euro per interventi di «riparazione» dei danni prodotti da eventi naturali. Ad una fragilità idrogeologica del nostro Paese si sommano un abusivismo - specialmente nel Sud del Paese - che raggiunge dimensioni inaccettabili e piani regolatori a dir poco spregiudicati, e comunque facilmente derogati, a cui si aggiungono disboscamenti dissennati;
corresponsabili sono i condoni edilizi decisi dal Governo Berlusconi negli anni passati, che hanno consentito di costruire abusivamente e quindi sanare in aree ad alto rischio: colline sbancate, case lasciate costruire sui greti dei torrenti oppure fronte mare. Purtroppo i recenti drammatici fatti avvenuti a Messina stanno lì a dimostrarlo;
purtroppo gran parte delle risorse che sarebbero indispensabili per una seria e, soprattutto, urgente politica del territorio vengono dirottate verso altre opere più o meno «faraoniche», non sempre così indispensabili e prioritarie come si vorrebbe far credere;
la vera grande opera pubblica di cui il nostro Paese ha davvero bisogno è quella della manutenzione del nostro territorio e della sua messa in sicurezza -:
se non si ritenga indispensabile - già in sede di manovra economica per il 2010 - aumentare sensibilmente le risorse a favore della difesa e della tutela del territorio, individuando quest'ultima come la vera grande opera pubblica a cui destinare prioritariamente energie e risorse finanziarie adeguate. (3-00697)