DI PIETRO, PALADINI, DONADI, BORGHESI e EVANGELISTI. -
Al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:
la situazione in cui versano le forze di polizia del nostro Paese appare sotto diversi aspetti disastrosa: mancano in tutta Italia le risorse indispensabili affinché gli agenti di pubblica sicurezza possano svolgere la loro attività in modo decente e si evidenzia l'inadeguatezza sia degli organici sia dei mezzi a disposizione degli agenti, tale inadeguatezza non consente di affrontare con la dovuta efficacia i diversi fenomeni di micro-criminalità, che, infatti, continuano ad aumentare, né tanto meno di controllare i flussi di immigrazione clandestina, anche questa in continua crescita;
un articolo de Il Sole 24 ore del 17 febbraio 2009 denuncia: «tagli e turn over bloccato, forze di polizia in affanno»; nell'articolo si rappresenta che mancano agli organici di polizia 21 mila uomini e nei prossimi due anni, in previsione del pensionamento di ulteriori unità, in un numero compreso tra 12 mila e 16 mila uomini, questi numeri aumenteranno vertiginosamente;
in un articolo de Il Tirreno del 23 febbraio 2009 si legge: «In Toscana i tagli del Governo costringono gli agenti a lavorare in condizioni penose: macchine guaste e poche munizioni, a Pisa scarseggiano le divise, a Prato mancano i soldi per cambiare il toner all'ufficio delle volanti, a Livorno mancano i fondi per riparare le macchine della polizia»;
dalla stampa locale di Brescia (4 marzo 2009) si apprende che un'auto su tre della polizia di Stato è indisponibile e fuori servizio e che nei prossimi tre anni verranno a mancare trenta agenti;
secondo notizie apparse su la Repubblica del 6 marzo 2009, sembra che la polizia non disponga dei fondi per poter pagare le spese di missione della «squadra catturandi» di Palermo, che i 30 poliziotti della questura palermitana che hanno catturato il boss Lo Piccolo attendono da un anno parte degli straordinari e che quelli che hanno arrestato Provenzano li abbiano avuti solo dopo una protesta in piazza dei sindacati. Inoltre, si dice che a Rimini ai poliziotti stiano togliendo dalla busta paga gli anticipi che hanno ottenuto per una missione di polizia giudiziaria svolta per la direzione distrettuale antimafia di Bologna e che a Genova il comune abbia dovuto stanziare 300 mila euro per garantire ai poliziotti le attrezzature minime, torce, moto e computer;
Il Secolo XIX del 24 febbraio 2009, infine, riporta la notizia che, sempre a Genova, «in questura la banca dati è ferma» a causa delle modifiche di accesso alla banca dati del ministero dell'interno: non potendo più appoggiarsi ad una linea dedicata, la questura è costretta ad usare la normale rete internet;
sono solo alcuni esempi, la stampa ne riporta diversi altri, che rendono bene l'idea della situazione in cui si trovano attualmente le forze di polizia;
nello scenario sopra descritto si inserisce la decisione del Governo di dare il via all'istituzione delle cosiddette «ronde», «associazioni di volontari», che, però, rischiano inevitabilmente, secondo gli interroganti, di risultare particolarmente vicine ai partiti politici e che, agendo da dilettanti, potrebbero, inoltre, costituire un ulteriore appesantimento per il lavoro delle forze dell'ordine, come già d'altra parte è avvenuto a Padova, dove scontri tra no global e addetti alle ronde hanno creato preoccupazione ai cittadini e un dispendioso lavoro alle forze dell'ordine intervenute per sedare i tafferugli;
anche l'Associazione nazionale dei funzionari di polizia recentemente ha lamentato il rischio di una progressiva politicizzazione nella gestione della sicurezza pubblica -:
se il Governo non ritenga di dover intervenire con misure specifiche e con gli opportuni provvedimenti affinché si riconoscano alle forze dell'ordine quelle risorse economiche, umane e strumentali, necessarie ed urgenti per garantire le condizioni professionali minime per esercitare il proprio dovere ed assicurare il giusto livello di sicurezza pubblica. (3-00436)