VIETTI, CIOCCHETTI, CAPITANIO SANTOLINI, DE POLI, PEZZOTTA, VOLONTÈ, GALLETTI, CICCANTI, COMPAGNON, OCCHIUTO e NARO. -
Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
- Per sapere - premesso che:
secondo i dati diffusi dal ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, relativi alle preiscrizioni di un campione di 900 classi elementari, solo il 3 per cento delle famiglie avrebbe scelto le 24 ore previste dalla nuova formula oraria introdotta dal decreto-legge 1
o settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169;
il 56 per cento delle famiglie avrebbe scelto il modello a 30 ore ed il 34 per cento quello che prevede le 40 ore settimanali;
poiché con il nuovo regolamento gli organici dei docenti sono stati calcolati su classi standard da 27 ore settimanali, il rischio reale è che a settembre 2009 il ministero non sarà in grado di garantire l'offerta di orario maggiormente richiesta dalle famiglie, quella delle 30 ore;
secondo il mensile Tuttoscuola, poiché gli iscritti alle prime classi sono oltre 500 mila, più di 250 mila famiglie (pari al 56 per cento che ha scelto il modello a 30 ore) dovranno accontentarsi di un orario settimanale inferiore;
stessa situazione per il 34 per cento delle famiglie che hanno scelto il tempo pieno per i loro bambini (attualmente è il 25 per cento, mostrando, quindi, un trend in crescita), alle quali non sarà facile garantire le 40 ore settimanali;
ancor più pessimistica la previsione di Tuttoscuola, secondo cui il tempo pieno, alle elementari, potrebbe toccare, dalla prima alla quinta, quota 700 mila iscritti, pronosticando per l'anno scolastico 2009/2010, «una possibile ulteriore espansione di questo particolare modello di tempo scuola, sempre più gradito alle famiglie»;
si tratta di una previsione basata su quanto già accaduto nel 2008/2009, quando, nonostante la diminuzione di alunni alla primaria (-8.300 unità), la richiesta di tempo pieno aumentò. Non solo il dato registra un'inversione di tendenza al Sud, meno avvezzo al servizio: nel 2008-2009 il tempo pieno ha toccato il 26,6 per cento degli alunni e si prevede un aumento per l'anno prossimo;
in definitiva, del 90 per cento di italiani che gradiscono un tempo medio lungo di 30-40 ore settimanali, risulterebbe soddisfatto un terzo, perché attualmente solo il 27 per cento di classi sono a 40 ore e il 3 per cento a 30 ore, per un totale complessivo del 30 per cento, mentre il 60 per cento si dovrebbe accontentare dell'orario breve di 27 ore;
è facilmente ipotizzabile che i costi per coprire questa differenza potrebbero ricadere sui comuni, già pesantemente provati dai tagli operati dal Governo -:
quali iniziative urgenti intenda adottare rispetto ad una situazione che potrebbe penalizzare ulteriormente le famiglie italiane, già alle prese con le difficoltà quotidiane causate dalla crisi economica, che hanno sempre fatto affidamento sul tempo prolungato e che si vedranno tolto un valido sistema di supporto per l'educazione scolastica dei loro figli. (3-00426)