MOGHERINI REBESANI. -
Al Ministro della difesa.
- Per sapere - premesso che:
la Federation of American Scientists ha recentemente pubblicato il rapporto Blue Ribbon Review of Nuclear Weapons Policies and Procedures dell'U.S. Air Force, parzialmente declassificato dopo che già nel febbraio 2008 ne era stata diffusa una sintesi sommaria;
il Blue Ribbon Review of Nuclear Weapons Policies and Procedures (Brr) fornisce il resoconto dell'indagine svolta dall'U.S. Air Force per accertare le condizioni di sicurezza dei siti europei che ospitano armi nucleari statunitensi;
il rapporto segnala come la maggior parte dei siti visitati non soddisfino gli standard di sicurezza previsti dal Dipartimento della Difesa USA. In particolare si sottolineano criticità relative al personale non sufficientemente formato, alle strutture non messe in sicurezza, alla carenze di illuminazione, a recinzioni inadeguate ed insufficienti;
secondo una dichiarazione pubblicata dal sito dell'USAF, i citati problemi di sicurezza non interesserebbero le basi di Kleine Brogel in Belgio o di Volkel in Olanda, bensì «altri siti», suggerendo che possa trattarsi delle basi di Buchel in Germania o di Ghedi in Italia;
la Federation of American Scientists ha dato notizia della decisione del Dipartimento della Difesa USA di voler pianificare il ritiro del 704
o Munition Support Squadron (MUNSS) - reparto americano specificamente preposto alla sorveglianza dei depositi nucleari - dalla base italiana di Ghedi e di voler procedere al concentramento delle testate nucleari presso la base militare USA di Aviano;
la Federation of American Scientists ha inoltre divulgato la notizia, non confermata da fonti ufficiali, del ritiro delle testate nucleari americane dalla (RAF Lakenheath Air Base), base britannica a 70 miglia da Londra, ponendo così fine al dispiegamento di armi nucleari statunitensi in Gran Bretagna durato oltre 50 anni;
tale iniziativa farebbe seguito alle precedenti operazioni di ritiro di armi nucleari americane, che hanno interessato nel 2005 la Ramstein Air Base in Germania e in precedenza la Grecia nel 2001;
dopo il ritiro americano operato dalla base britannica di Lakenheath, la dislocazione all'estero di armi nucleari statunitensi interesserebbe solo due basi militari americane - Aviano in Italia e Incirlik in Turchia - e quattro altre basi nazionali europee in Belgio, Germania, Olanda e Italia - la già citata base militare di Ghedi - per un totale di testate nucleari B61 tra le 150 e le 240 unità, di cui 2/3 collocate nelle basi italiane e turche;
la Relazione generale sulla «Riduzione della minaccia nucleare nel mondo» discussa all'Assemblea parlamentare della Nato nella sessione primaverile a Berlino (23-27 maggio 2008) indica l'obiettivo di «proseguire ed accelerare sulla strada di un disarmo nucleare completo dei cinque membri permanenti», nonché la «possibilità di eliminare le armi nucleari tattiche statunitensi dall'Europa». Invita inoltre la Nato a «prendere parte alle discussioni sul disarmo e la non proliferazione nucleari»;
in occasione del 40
o Anniversario del Trattato di Non Proliferazione Nucleare, il 18 luglio 2008 ha avuto luogo a Bruxelles una Conferenza internazionale dei parlamentari europei per presentare la proposta di negoziato per una «Convenzione internazionale sulle armi nucleari» che ne decreti la definitiva messa al bando -:
se il Governo confermi le notizie citate, con particolare riferimento alla base militare italiana di Ghedi, in relazione alle condizioni di sicurezza del sito e dei depositi di armi nucleari statunitensi ivi presenti, al ritiro del 704
o Munition Support Squadron statunitense, nonché al possibile trasferimento delle testate nucleari presso la base militare USA di Aviano;
quali iniziative il Governo intenda assumere per garantire condizioni di sicurezza dei siti militari citati, nell'interesse dei cittadini residenti nei territori circostanti.(3-00095)