ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01746

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 720 del 20/11/2012
Abbinamenti
Atto 2/01740 abbinato in data 22/11/2012
Firmatari
Primo firmatario: CARLUCCI GABRIELLA
Gruppo: UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
Data firma: 20/11/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GALLETTI GIAN LUCA UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 20/11/2012
ADORNATO FERDINANDO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 20/11/2012
BINETTI PAOLA UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 20/11/2012
BONCIANI ALESSIO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 20/11/2012
BOSI FRANCESCO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 20/11/2012
CALGARO MARCO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 20/11/2012
CAPITANIO SANTOLINI LUISA UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 20/11/2012
CARRA ENZO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 20/11/2012
CERA ANGELO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 20/11/2012
CICCANTI AMEDEO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 20/11/2012
COMPAGNON ANGELO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 20/11/2012
DE POLI ANTONIO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 20/11/2012
DELFINO TERESIO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 20/11/2012
DIONISI ARMANDO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 20/11/2012
D'IPPOLITO VITALE IDA UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 20/11/2012
FORMISANO ANNA TERESA UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 20/11/2012
LIBE' MAURO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 20/11/2012
LUSETTI RENZO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 20/11/2012
MANTINI PIERLUIGI UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 20/11/2012
MARCAZZAN PIETRO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 20/11/2012
MEREU ANTONIO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 20/11/2012
MERLO RICARDO ANTONIO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 20/11/2012
MONDELLO GABRIELLA UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 20/11/2012
NARO GIUSEPPE UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 20/11/2012
OCCHIUTO ROBERTO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 20/11/2012
PEZZOTTA SAVINO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 20/11/2012
POLI NEDO LORENZO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 20/11/2012
RAO ROBERTO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 20/11/2012
RUGGERI SALVATORE UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 20/11/2012
TASSONE MARIO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 20/11/2012
TESTA NUNZIO FRANCESCO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 20/11/2012
VOLONTE' LUCA UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 20/11/2012
ZINZI DOMENICO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 20/11/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 20/11/2012
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 21/11/2012
Stato iter:
22/11/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 22/11/2012
Resoconto CARLUCCI GABRIELLA UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
 
RISPOSTA GOVERNO 22/11/2012
Resoconto GUERRA CECILIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 22/11/2012
Resoconto CARLUCCI GABRIELLA UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
Fasi iter:

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 21/11/2012

DISCUSSIONE IL 22/11/2012

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 22/11/2012

SVOLTO IL 22/11/2012

CONCLUSO IL 22/11/2012

Atto Camera

Interpellanza 2-01746
presentata da
GABRIELLA CARLUCCI
martedì 20 novembre 2012, seduta n.720

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'interno, il Ministro della giustizia, il Ministro della salute, per sapere - premesso che:

le richieste di aiuto delle donne ai centri antiviolenza aumentano di anno in anno, ma le capacità di ospitalità ed accoglienza diminuiscono a causa della riduzione dei fondi messi a disposizione dagli enti locali per la protezione delle vittime;

non c'è un'equa distribuzione di queste strutture su tutto il territorio nazionale, nonostante il Consiglio d'Europa raccomandi un centro antiviolenza ogni 10.000 persone ed un centro d'emergenza ogni 50.000 abitanti;

mancano dati aggiornati, periodici e sistematici relativi alle varie forme di violenza di genere; in particolare, l'Italia rimane uno dei pochissimi Paesi europei nei quali non viene effettuata sistematicamente un'analisi dei costi sociali della violenza, in termini di sofferenza umana e perdita economica che ricade sulla collettività nel settore sociale, sanitario e giudiziario;

non è stato effettuato, inoltre, un monitoraggio attento sul numero di ordini di protezione richiesti ed emessi a tutela delle vittime, sulle denunce e sull'esito dei processi: a oltre dieci anni dalla promulgazione della legge n. 154 del 2001 risulta impossibile valutare l'efficacia della suddetta normativa;

la legge n. 54 del 2006 che ha introdotto l'affido condiviso non ne prevede esplicitamente l'esclusione nei casi di violenze fisiche, psicologiche, forme di maltrattamento «sottovalutate», tra cui viene segnalata la violenza assistita intrafamillare (stando al Terzo rapporto sul monitoraggio della Convenzione sul diritti dell'infanzia e dell'adolescenza In Italia);

il primo Piano nazionale antiviolenza, approvato nel 2010, è rimasto un documento di buone intenzioni, cui non sono seguite azioni concrete, quali la realizzazione di un osservatorio e di un comitato di monitoraggio, il coinvolgimento degli enti locali deputati a svolgere un lavoro programmatorio, operativo, di verifica e valutazione, ma soprattutto la definizione dei centri antiviolenza;

questi ultimi, affiancati da altri «servizi di assistenza pubblici e privati, di protezione e reinserimento delle vittime», sono luoghi nati con lo scopo esclusivo di aiutare le donne ad uscire dalla violenza, attraverso percorsi individualizzati e con l'apporto di operatrici specializzate;

per tale motivo, i centri antiviolenza non coincidono con qualsiasi altro modello di carattere assistenziale: l'apertura ad altre strutture non ben identificate per l'accoglienza delle donne ne svilisce e disconosce il ruolo peculiare ed unico;

secondo il Rapporto dell'organizzazione mondiale della sanità, la violenza maschile nei confronti delle donne rappresenta la prima causa di morte per le donne in Europa e nel mondo; nonostante ciò, l'ordinamento italiano è ancora privo di una definizione normativa di violenza di genere;

nel nostro Paese, l'approccio alla questione ha carattere di emergenza e viene considerata all'interno di provvedimenti di ordine pubblico, ma la violenza sulle donne costituisce, all'opposto, una costante strutturale in tutte le nostre società;

un altro problema è costituito dall'eccessiva durata dei processi, a causa dell'assenza di risorse economiche destinate all'apparato giudiziario, oltre al fatto che non sono incentivati il coordinamento tra gli uffici, la celerità dell'attività di indagine e di accertamento di responsabilità, così come accade in materia di criminalità organizzata;

l'Italia ha sottoscritto la Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza nei confronti delle donne e sulla violenza domestica adottata ad Istanbul l'11 maggio 2011 -:

se non intendano adottare, in tempi rapidi, iniziative tese al recupero di risorse per sostenere i centri antiviolenza, avviare indagini e rilevazioni di tutti i dati relativi al numero di donne che subiscono violenza (in coordinamento tra di loro), garantire la formazione sistematica a tutti gli operatori dei settori interessati;

se non ritengano opportuno assicurare una più efficace tutela normativa alle donne vittime di violenza, anche attraverso l'introduzione della violenza intrafamiliare come causa di esclusione di affidamento condiviso;

quale sia lo stato di realizzazione del Piano nazionale antiviolenza.

(2-01746) «Carlucci, Galletti, Adornato, Binetti, Bonciani, Bosi, Calgaro, Capitanio Santolini, Enzo Carra, Cera, Ciccanti, Compagnon, De Poli, Delfino, Dionisi, D'Ippolito Vitale, Anna Teresa Formisano, Libè, Lusetti, Mantini, Marcazzan, Mereu, Ricardo Antonio Merlo, Mondello, Naro, Occhiuto, Pezzotta, Poli, Rao, Ruggeri, Tassone, Nunzio Francesco Testa, Volontè, Zinzi».