ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01725

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 714 del 06/11/2012
Firmatari
Primo firmatario: LULLI ANDREA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 05/11/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BOSSA LUISA PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2012
BRAGA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2012
BRANDOLINI SANDRO PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2012
BUCCHINO GINO PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2012
CAPODICASA ANGELO PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2012
CARDINALE DANIELA PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2012
CARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2012
CENNI SUSANNA PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2012
CODURELLI LUCIA PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2012
CONCIA ANNA PAOLA PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2012
DAL MORO GIAN PIETRO PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2012
DAMIANO CESARE PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2012
DE BIASI EMILIA GRAZIA PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2012
D'INCECCO VITTORIA PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2012
FONTANELLI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2012
FRONER LAURA PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2012
GARAVINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2012
GATTI MARIA GRAZIA PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2012
GINOBLE TOMMASO PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2012
GNECCHI MARIALUISA PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2012
GRAZIANO STEFANO PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2012
LENZI DONATA PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2012
LOVELLI MARIO PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2012
MARANTELLI DANIELE PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2012
MARCHI MAINO PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2012
MARCHIONI ELISA PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2012
MATTESINI DONELLA PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2012
MOTTA CARMEN PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2012
NARDUCCI FRANCO PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2012
PIZZETTI LUCIANO PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2012
QUARTIANI ERMINIO ANGELO PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2012
REALACCI ERMETE PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2012
RUBINATO SIMONETTA PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2012
SANI LUCA PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2012
SBROLLINI DANIELA PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2012
SCARPETTI LIDO PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2012
SCHIRRU AMALIA PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2012
SERVODIO GIUSEPPINA PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2012
STRIZZOLO IVANO PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2012
TRAPPOLINO CARLO EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2012
TULLO MARIO PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2012
VERINI WALTER PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2012
VICO LUDOVICO PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2012
VILLECCO CALIPARI ROSA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2012
ZUNINO MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO PER GLI AFFARI EUROPEI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 06/11/2012
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 07/11/2012
Stato iter:
15/11/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 15/11/2012
Resoconto VICO LUDOVICO PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 15/11/2012
Resoconto VARI MASSIMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 15/11/2012
Resoconto LULLI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 15/11/2012

SVOLTO IL 15/11/2012

CONCLUSO IL 15/11/2012

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01725
presentata da
ANDREA LULLI
martedì 6 novembre 2012, seduta n.714

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro per gli affari europei, per sapere - premesso che:

la Commissione europea ha deciso di ritirare la proposta di regolamento sul «made in», dopo che nel 2010 il Parlamento europeo, in seduta plenaria, aveva approvato a larga maggioranza il rapporto bipartisan dei tre relatori italiani, Cristiana Muscardini, Gianluca Susta e Niccolò Rinaldi;

la decisione è stata presa dal collegio dei commissari su indicazione del responsabile europeo per il commercio, il liberale belga Karel De Gucht;

il provvedimento, atteso da anni dall'industria italiana, aveva il sostegno oltre che dell'Italia, di Francia, Polonia e Spagna ma dopo l'approvazione da parte del Parlamento si è bloccato nel Consiglio europeo per l'opposizione, tra gli altri, di Germania, Gran Bretagna e di una serie di Paesi del nord Europa;

il regolamento intendeva introdurre - per i tessili, l'abbigliamento, il legno, le ceramiche, il valvolame e l'oreficeria - l'obbligo di specificare il luogo di produzione sui prodotti provenienti da Paesi non appartenenti all'Unione europea, in modo da fornire al consumatore una chiara indicazione;

tale indicazione sarebbe risultata premiante per i produttori europei che, nonostante la crisi, hanno deciso di non delocalizzare e, in tutti i casi, veritiera in tema di origine del prodotto;

la decisione della Commissione europea di ritirare la proposta di Regolamento sul «made in», mostra non solo la lontananza dell'Unione europea dagli interessi dei cittadini e delle imprese, ma una grave presa di posizione a favore di Paesi che, fino ad oggi, hanno costruito le proprie fortune anche grazie alla maggiore tutela che l'Unione europea gli ha riservato;

la lobby della grande distribuzione sostenuta dai Paesi del nord Europa è riuscita ad avere il sopravvento sui Paesi manifatturieri che costituiscono la vera ricchezza e specificità dell'economia comunitaria rispetto al resto del mondo;

le analisi secondo cui la ripresa economica deve necessariamente basarsi sul rilancio del comparto manifatturiero, non sono state tenute in alcuna considerazione dal Consiglio europeo, che in tal modo conferma il minore peso dell'Europa produttiva nelle proprie decisioni, al punto che il Consiglio ha preferito mettersi in rotta di collisione con il Parlamento, unico organo democraticamente eletto, piuttosto che con i Paesi del Nord Europa;

a fare le spese di questa decisione, a giudizio degli interpellanti assurda ed avventata, saranno soprattutto le piccole e medie imprese e i distretti produttivi, profondamente colpiti dalla contraffazione e sempre più esposti alla concorrenza sleale dei Paesi asiatici ed extra comunitari, che continueranno a introdurre, nei nostri territori, merci low-cost e di bassa qualità prive dell'indicazione d'origine;

appare grave anche l'idea che il Consiglio europeo possa negare ai cittadini europei il diritto di avere informazioni trasparenti sulla provenienza delle merci -:

quali iniziative intenda assumere il Governo:

a) per scongiurare il ritiro della proposta di regolamento sul «made in» e per difendere gli interessi delle nostro Paese di fronte agli altri Paesi europei;

b) per comunicare, nelle sedi opportune, l'enorme disagio delle imprese e dei cittadini italiani rispetto a una decisione che rischia di allontanarli ulteriormente dall'Europa;

c) affinché la Commissione europea riprenda in mano il dossier «made in», imponendo al Consiglio di riaprire il confronto e la discussione sul relativo regolamento.

(2-01725)
«Lulli, Bossa, Braga, Brandolini, Bucchino, Capodicasa, Cardinale, Marco Carra, Cenni, Codurelli, Concia, Dal Moro, Damiano, De Biasi, D'Incecco, Fontanelli, Froner, Garavini, Gatti, Ginoble, Gnecchi, Graziano, Lenzi, Lovelli, Marantelli, Marchi, Marchioni, Mattesini, Motta, Narducci, Pizzetti, Quartiani, Realacci, Rubinato, Sani, Sbrollini, Scarpetti, Schirru, Servodio, Strizzolo, Trappolino, Tullo, Verini, Vico, Villecco Calipari, Zunino».