ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01652

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 683 del 11/09/2012
Firmatari
Primo firmatario: BORGHESI ANTONIO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 11/09/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DONADI MASSIMO ITALIA DEI VALORI 11/09/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 11/09/2012
Stato iter:
13/09/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 13/09/2012
Resoconto BORGHESI ANTONIO ITALIA DEI VALORI
 
RISPOSTA GOVERNO 13/09/2012
Resoconto MARTONE MICHEL ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
 
REPLICA 13/09/2012
Resoconto BORGHESI ANTONIO ITALIA DEI VALORI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 13/09/2012

SVOLTO IL 13/09/2012

CONCLUSO IL 13/09/2012

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01652
presentata da
ANTONIO BORGHESI
martedì 11 settembre 2012, seduta n.683

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, per sapere premesso che:

la Bbva Finanzia, società specializzata in credito al consumo del gruppo spagnolo Bbva, ha dichiarato 60 esuberi su 137 dipendenti italiani, un taglio pari a quasi il 45 per cento che riguarderà sia la sede centrale di Roma che le filiali sparse sul territorio nazionale;

lo rendono noto i sindacati Fisac-Cgil, Fiba-Uil, Uilca e Dircredito, che denunciano in una nota «una filosofia aziendale di drastica e definitiva riduzione dell'organico». L'azienda avrebbe mostrato «scarsa disponibilità» a discutere le proposte dei sindacati, tra le quali il contratto di solidarietà nell'ottica di salvare i posti di lavoro, per percorrere la strada degli incentivi all'esodo. La situazione di difficoltà attuale, secondo i sindacati, sarebbe dovuta a «una cattiva gestione tutta incentrata sul monoprodotto» quando il gruppo attivo Bbva ha chiuso il 2011 con considerevole attivo;

si legge nel documento finale dei sindacati interessati: «Dopo un lungo e serrato confronto, le scriventi Organizzazioni Sindacali non hanno trovato l'Accordo con la Delegazione di BBVA Finanzia in merito alla procedura prevista dall'articolo 18 del CCNL. Il Sindacato, contestando sin dall'inizio l'approccio aziendale incentrato esclusivamente sulla riduzione secca e strutturale di oltre il 40 per cento dell'organico con ripercussioni drammatiche sulla vita e sul lavoro di circa 60 lavoratori, si è dichiarato disponibile ad una trattativa seria e costruttiva per trovare soluzioni che, in un'ottica di salvaguardia occupazionale, permettessero di affrontare e risolvere i problemi sui tavolo. Le organizzazioni sindacali, con l'obiettivo di difendere il lavoro, hanno richiesto di fare ricorso alla puntuale e completa applicazione degli strumenti utilizzabili previsti nell'articolo 18 del Contratto Nazionale, per ottenere una sensibile riduzione del numero degli esuberi, sollecitando una informativa più dettagliata e disaggregata sui dati forniti. Malgrado un prolungato dibattito al tavolo negoziale, il documento proposto dall'Azienda è stato definito sconcertante dalle organizzazioni sindacali. Infatti, pur in presenza dell'utilizzo di vari strumenti (riduzione straordinari, fruizione spettanze annuali e residui ferie, blocco bonus discrezionali, allineamento all'1,5 per cento di tutti i dipendenti del contributo alla previdenza aziendale, mobilità internazionale nel Gruppo su richiesta, telelavoro al Sud, passaggio da full-time a part-time per massimo 6 dipendenti, incentivazioni all'esodo ecc.), il numero indicato degli esuberi si è ridotto di sole 5 unità, da 58 a 53. Le organizzazioni sindacali hanno ribadito la necessità di ricorrere al pieno utilizzo di altri strumenti con particolare riferimento ai Contratti di Solidarietà (riduzione dell'orario di lavoro con conseguente riduzione del trattamento economico) e alla sospensione dei permessi legati alle ex festività per ottenere un ulteriore ridimensionamento degli esuberi. È stata anche riaffermata la necessità, in tema di incentivazioni all'esodo volontario, di rivedere la proposta aziendale in quanto assolutamente insufficiente sia nella definizione degli importi economici prospettati, decisamente inferiori ad altri accordi sottoscritti in situazioni analoghe, che nelle modalità previste. La posizione della controparte, rimasta intransigente, manifesta una chiara mancanza di volontà politica nel trovare soluzioni alternative ai licenziamenti: questo è un atteggiamento grave, irresponsabile ed inaccettabile. La proposta aziendale offende la dignità dei lavoratori, disponibili a consistenti sacrifici e a ridursi la propria retribuzione in cambio di una tutela del lavoro. Le organizzazioni sindacali stigmatizzano le decisioni dell'Azienda e si impegnano a ripristinare le condizioni per un confronto civile e rispettoso dei diritti dei lavoratori. A questo fine, nel caso di ingiustificato diniego ad una valutazione dettagliata inerente la fattispecie normativa nella sua interezza, intraprenderanno ogni iniziativa legale e contrattuale, a tutti i livelli, in difesa dei dipendenti. Un grande Gruppo Bancario internazionale come BBVA deve trovare una soluzione alternativa al massiccio ricorso ai licenziamenti. Vogliamo entrare nel merito della responsabilità di chi ha malamente gestito questa azienda negli ultimi anni, le cui conseguenze non possono ricadere sulle spalle dei lavoratori incolpevoli, pronti comunque a rimboccarsi le maniche. Di sicuro non lasceremo soli i lavoratori, ma ci batteremo al loro fianco per tutelare i loro diritti e ricercare una soluzione che difenda l'occupazione. Le organizzazioni sindacali dichiarano da subito lo stato di agitazione dei lavoratori, che utilizzeranno ogni mezzo e ogni sede, nazionale e internazionale, per difendere il posto di lavoro, e invitano la delegazione di BBVA Finanzia a rivedere la propria posizione senza deludere i dipendenti che in tutti questi anni hanno dimostrato di credere fortemente nella loro Azienda. Le RSA terranno informati puntualmente i colleghi sugli sviluppi della vertenza e sulle iniziative che verranno intraprese;

«Il sospetto - aggiungono i lavoratori - è che finora l'azienda abbia portato avanti una gestione a dir poco allegra. Perché? Dal 2004 al 2010, i bilanci sono stati sistematicamente in rosso. Eppure l'azienda non solo ha continuato ad assumere, ma ha pure elargito a piene mani premi e bonus prettamente discrezionali. Poi, nel 2011, per la prima volta, l'esercizio si è chiuso in attivo. E ora ci si accorge di essere a un passo dal fallimento. C'è qualcosa che non va»;

con le attuali prospettive di recessione economica, una scelta di riduzione dei costi da parte dell'azienda appare quanto mal opportuna sempre che avvenga nel pieno rispetto della normativa sul lavoro, perché non possono essere sempre i lavoratori a pagare il prezzo di gestioni disinvolte per assecondare quelle che appaiono scelte arbitrarie dei vertici e per garantire loro prebende e stock option;

di fronte a questa realtà i lavoratori hanno creduto necessario dare un più chiaro segnale del loro dissenso proclamando tre giornate di sciopero, dal 3 al 5 settembre 2012 -:

quali iniziative urgenti intenda assumere, per quanto di competenza, al fine di salvaguardare l'attività dei lavoratori in questione e se il Governo non ritenga urgente convocare un nuovo tavolo di crisi con i vertici aziendali, le parti sindacali e sociali, al fine di garantire i lavoratori e trovare una soluzione idonea per l'azienda;

quali iniziative il Governo intenda intraprendere per evitare che analoghe vicende di tale gravità, che mettono a repentaglio la sicurezza economica delle famiglie con una vera e propria falcidia di migliaia di posti di lavoro, abbiano a ripetersi.

(2-01652)«Borghesi, Donadi».