ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01612

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 671 del 24/07/2012
Firmatari
Primo firmatario: DELLA VEDOVA BENEDETTO
Gruppo: FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO
Data firma: 24/07/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PATARINO CARMINE SANTO FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO 24/07/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DELLA DIFESA
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELLA DIFESA 24/07/2012
MINISTERO DELLA DIFESA 24/07/2012
MINISTERO DELLA DIFESA 24/07/2012
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 25/07/2012
Stato iter:
25/10/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 25/10/2012
Resoconto PATARINO CARMINE SANTO FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO
 
RISPOSTA GOVERNO 25/10/2012
Resoconto CARDINALE ADELFIO ELIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 25/10/2012
Resoconto PATARINO CARMINE SANTO FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO
Fasi iter:

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 25/07/2012

ATTO MODIFICATO IL 26/07/2012

DISCUSSIONE IL 25/10/2012

SVOLTO IL 25/10/2012

CONCLUSO IL 25/10/2012

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01612
presentata da
BENEDETTO DELLA VEDOVA
martedì 24 luglio 2012, seduta n.671

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della difesa, il Ministro della salute, il Ministro della giustizia, per sapere - premesso che:

in data 6 aprile 1995 presso la procura di Salerno è stato presentato un esposto nel quale si chiede di verificare la correlazione tra l'infezione da hcv (virus dell'epatite C) di un membro dell'esercito, maresciallo M. (già in servizio in Somalia), e il suo decesso, poiché risultava da vari documenti che molti lotti di immunoglobuline infette erano state fornite alle forze armate in missione in Somalia;

in data 26 giugno 1997 è stato depositato un altro esposto alla procura di Trento che riassume alcuni esposti inviati alle procure di Salerno e di Caserta ed ai quali, a quanto consta agli interpellanti, non è mai stato dato seguito alcuno: in entrambi viene chiesto di verificare la correlazione tra il decesso del militare sopra citato e l'infezione da epatite C;

in data 23 maggio 1998 è stato depositato, come ulteriore sollecito, un esposto alla procura di Trento su fatti ed atti intimidatori nei confronti del firmatario degli esposti sopra citati;

il 31 maggio 2002 sono stati presentati 34 esposti presso tutte le procure italiane riguardo alla circolazione ed al conseguente uso di immunoglobuline antitetaniche infette negli ospedali civili, militari e nelle farmacie. Vi si segnalano casi di contagio, con riferimento al numero dei lotti degli emoderivati ed immunoglobuline somministrate, la lista di tutti gli ospedali che hanno ricevuto tali lotti, con la richiesta di controllo di quelli commercializzati;

in tali esposti si segnala anche la massiccia infezione di epatite C all'interno delle forze armate, ma che, non vi è stata la possibilità di verificare con certezza i dati riguardanti le somministrazioni, in quanto dei relativi registri alcuni sono spariti, altri sono risultati contraffatti, ed altri ancora riportavano registrate delle somministrazioni di sostanze delle quali non risultava alcun acquisto;

il firmatario degli esposti di cui ai precedenti capoversi, anch'egli maresciallo dell'esercito in congedo, infettato dopo somministrazione di immunoglobuline durante il servizio militare, denunciava l'immissione in commercio di un prodotto chiamato «Tetuman Berna» lotto n. 12373 contenente 61.600 fiale di immunoglobulina antitetanica, risultate positive al virus dell'epatite C, fornito alle forze armate;

i controlli su tale lotto furono effettuati dalla CRI di Roma in data 4 gennaio 1996 e 2 aprile 1996, dagli ospedali riuniti di Bergamo il 6 novembre 96 ed in tutti i casi gli esiti furono positivi al virus dell'hcv;

prima del 1993 tutti i lotti di immunoglobuline erano potenzialmente a rischio in quanto non venivano effettuati i controlli, tant'è che il 4 novembre 1993 il Ministro della salute pro tempore Garavaglia, ne chiese l'immediato ritiro, ma nel '94 i Nas riscontrarono essere ancora in commercio (come si evince da loro relazione del 24 gennaio 1994 e del 14 settembre 1994). Inoltre risulterebbe ulteriormente confermato dalla polizia giudiziaria G.F. di Trento nel 1998, quanto riscontrato dai N.A.S. nel 1994;

risulterebbero commercializzate negli anni 1990-91-92 oltre 6.380.000 fiale di immunoglobuline (con scadenza 1995-96) e ne furono ritirate dal mercato a quanto consta agli interpellanti soltanto circa il 3 per cento a causa dell'esaurimento scorte attraverso la loro somministrazione;

da un controllo a ritroso effettuato dall'Istituto superiore di sanità (dottor Gentile) nel 1995 sulle suddette immunoglobuline prodotte da 8 ditte farmaceutiche, tutte risultarono positive al 100 per cento al virus dell'epatite C, (controllo pubblicato su «Trasfusion» volume 37 settembre 1997 pagina 986-987 «Hepatitis C in tetanus intramuscular immunoglobulin» I.S.S. Gentili G-Pisani G);

in ogni esposto il sopra citato maresciallo chiedeva di controllare e rintracciare persone contagiate, denunciando l'esistenza soltanto del controllo cartaceo sulla conformità degli emoderivati (con autocertificazione) e non un controllo microbiologico effettivo a campione sul prodotto: questo avrebbe evitato la massiccia diffusione del virus;

in data 27 dicembre 2007 il giudice per le indagini preliminari Maria Vittoria De Simone del tribunale di Napoli ha emesso una ordinanza nella quale disponeva che, nei termini previsti dall'articolo 409 c.p.p., il pubblico ministero formulasse l'imputazione per il delitto di omicidio colposo plurimo (articolo 589 c.p.) nei confronti di tutti gli indagati -:

se il Governo sia a conoscenza dei fatti di cui in premessa e quali iniziative, per quanto di competenza, intenda adottare affinché sia fatta piena luce su quanto esposto;

se, con riferimento a tutti i fatti riportati in premessa, siano state avviate indagini.
(2-01612) «Della Vedova, Patarino».