ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01495

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 632 del 15/05/2012
Firmatari
Primo firmatario: DI PIETRO ANTONIO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 15/05/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DI GIUSEPPE ANITA ITALIA DEI VALORI 15/05/2012
CIMADORO GABRIELE ITALIA DEI VALORI 15/05/2012
PIFFARI SERGIO MICHELE ITALIA DEI VALORI 15/05/2012
MESSINA IGNAZIO ITALIA DEI VALORI 15/05/2012
ROTA IVAN ITALIA DEI VALORI 15/05/2012
DONADI MASSIMO ITALIA DEI VALORI 15/05/2012
MONAI CARLO ITALIA DEI VALORI 22/05/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 15/05/2012
Stato iter:
31/05/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 31/05/2012
Resoconto DI GIUSEPPE ANITA ITALIA DEI VALORI
 
RISPOSTA GOVERNO 31/05/2012
Resoconto BRAGA FRANCO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
 
REPLICA 31/05/2012
Resoconto DI GIUSEPPE ANITA ITALIA DEI VALORI
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 22/05/2012

DISCUSSIONE IL 31/05/2012

SVOLTO IL 31/05/2012

CONCLUSO IL 31/05/2012

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01495
presentata da
ANTONIO DI PIETRO
martedì 15 maggio 2012, seduta n.632

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, per sapere - premesso che:

l'AGEA svolge la propria attività istituzionale nel settore dell'agricoltura italiana principalmente attraverso il finanziamento della politica agricola comunitaria che si concretizza nell'erogazione di aiuti diretti agli agricoltori e di contributi per lo sviluppo rurale; per tale attività distribuisce annualmente oltre quattro miliardi di euro;

l'Agenzia svolge i controlli sulla legittimità delle erogazioni secondo le leggi e i regolamenti comunitari;

nel mese di giugno dell'anno 2011 l'Agenzia è stata commissariata per gravi inadempienze del presidente dottor Dario Fruscio;

il commissario straordinario, nominato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 23 giugno 2011, ha rilevato evidenti disfunzioni nella gestione amministrativa e una scarsa affidabilità del sistema dei controlli sulle erogazioni, settore molto delicato per l'incombente pericolo di infiltrazioni della criminalità organizzata;

tali carenze sono state tempestivamente segnalate al ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali con la relazione del commissario straordinario del 23 novembre 2011;

il dottor Fruscio ha presentato ricorso avverso il decreto di commissariamento e con sentenza del TAR del Lazio del 9 gennaio 2012 ne ha ottenuto l'annullamento;

il Ministro interpellato prima ancora di ricevere la nota n. 34573 P del 27 gennaio 2012 dell'Avvocatura di Stato con il parere (positivo) circa la eventuale impugnazione della sentenza de qua, pervenuta al Ministero citato il 1o febbraio 2012, nonostante la gravità della situazione rappresentatagli dal Commissario straordinario nella menzionata relazione, in data 29 gennaio 2012 ha dichiarato agli organi di stampa che avrebbe proposto alla Presidenza del Consiglio di non presentare appello avverso la predetta sentenza del TAR del Lazio, augurando buon lavoro e il massimo impegno al dottor Fruscio nella gestione dell'Agea;

il dottor Fruscio si è reinsediato nella carica di Presidente in data 6 febbraio 2012 prima della notifica formale della sentenza del TAR, avvenuta solo il giorno 9 dello stesso mese e senza che il commissario, abbia mai ricevuto alcuna determinazione formale del Ministro, per cui non risulterebbe che sia stato redatto alcun documento ufficiale attestante il passaggio della titolarità della carica;

allo stato degli atti non risultano chiari i motivi per i quali il Ministro interrogato abbia inteso non dover approfondire la fondatezza delle numerose irregolarità rilevate dal commissario già nella sua prima relazione;

l'attività di controllo sull'erogazioni comunitarie sono state numerose volte oggetto di censure da parte della Commissione europea rivolte all'indirizzo dell'AGEA nell'anno 2011;

ulteriori e più allarmanti ombre sulla affidabilità e sulla trasparenza di tale attività di controllo provengono da due indagini svolte in Calabria e in Lombardia, delle quali la prima riguarda 40 soggetti, titolari di aziende zootecniche, alcuni dei quali con cognomi di noti personaggi della criminalità organizzata, tratti in arresto a seguito di una operazione condotta dal Nucleo Antifrodi carabinieri di Salerno in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice indagini preliminari presso il tribunale di Reggio Calabria per reati connessi alla indebita percezione di contributi comunitari mediante false attestazioni e certificazioni di possesso di bovini/ovini; la seconda, condotta dalla direzione distrettuale antimafia della procura della Repubblica di Milano (operazione Infiniti) nei confronti di una organizzazione della 'ndrangheta facente capo a Giulio Lampada, nella quale sarebbe stato coinvolto, almeno da quanto riportato da notizie di stampa, anche un membro del consiglio regionale della Calabria, coniuge di una dirigente di AGECONTROL, società partecipata da Agea operante nel settore dei controlli sulle erogazioni;

al fine di fare piena luce sotto ogni aspetto dell'attività svolta da AGEA e società partecipate risulta che il Commissario straordinario avesse deliberato, tra l'altro, la costituzione in AGEA di un organismo di auditing interno per il controllo di legittimità delle procedure dell'Agenzia, nonché l'istituzione di un gruppo di lavoro, formato da personalità del mondo accademico e da esperti professionisti, per una due diligence review del sistema informativo agricolo nazionale (SIN) e per realizzare un più efficiente e trasparente sistema informatico, avendo rilevato disfunzioni gestionali, costi di gestione fuori controllo e controlli eseguiti in maniera discutibile in materia di erogazione dei contributi comunitari;

tali iniziative, assunte per conferire trasparenza e correttezza nella gestione del denaro pubblico, risulta siano state immediatamente e a giudizio degli interpellanti immotivatamente annullate dal presidente Fruscio, non appena riassunta la presidenza di AGEA;

in data 4 aprile il consiglio di amministrazione AGEA avrebbe deliberato la revoca dei consiglieri designati nel periodo di commissariamento, basando tale delibera su fatti e comportamenti, a parere degli interpellanti, palesemente non corrispondenti alla realtà o inconsistenti per procedere alla nomina di nuovi consiglieri SIN (dopo sette mesi dalla nomina dei precedenti). In tale delibera si dichiara l'unanimità del Consiglio di amministrazione, mentre, in realtà, due consiglieri avrebbero invece lasciato il consiglio;

il dottor Fruscio, inoltre, con lettera inviata per conoscenza anche al SIN, avrebbe avvallato e tenacemente difeso l'esistenza e la validità del contratto sottoscritto nel 2006 che riconosce al signor Paolo Gulinelli ex direttore Generale di SIN uno stipendio di 330.000 euro e ben 144 mensilità di indennità in caso di risoluzione del rapporto di lavoro;

tale contratto era stato sottoscritto con insolita urgenza, nonostante il palese conflitto di interessi, fra il presidente pro-tempore di AGEA e della controllata SIN, e il signor Gulinelli, responsabile dell'ufficio monocratico di AGEA, designato anche quale direttore generale della controllata SIN. Sei giorni dopo la firma il presidente lasciò la carica di presidente di SIN, ma la circostanza più sorprendente è che l'esecuzione del contratto, nonostante l'inusitata fretta della stipula, iniziò ben tre anni dopo;

la rinnovata direzione di SIN, a seguito di un audit interno eseguito dalla società KPMG, aveva contestato al Gulinelli numerosi episodi di irregolare gestione con possibili significativi risvolti di danno erariale;

a seguito di tale contestazione e delle giustificazioni avanzate dal signor Gulinelli la stessa direzione aveva espresso i propri orientamenti anche sulla scorta della valutazione conforme di un noto studio giuslavoristico, in merito alla risoluzione del rapporto di lavoro per giusta causa che avrebbe fatto decadere il contratto di assunzione con clausole-capestro del citato Gulinelli;

il dottor Fruscio, che a quanto consta agli interpellanti non ha mai voluto incontrare i vertici di SIN, pur presenti nello stesso edificio, ha inviato alla società una lettera volta a evitare l'adozione del provvedimento di risoluzione contrattuale;

in occasione dei consigli di amministrazione del 29 marzo e del 4 aprile 2012, la dirigenza di SIN non avrebbe potuto procedere al licenziamento in virtù di pressioni esercitate su un consigliere;

per eliminare il rischio che ciò potesse accadere successivamente il dottor Fruscio ha proceduto a revocare i consiglieri di SIN di parte pubblica, evidentemente ritenendo di evitare il licenziamento del Gulinelli per giusta causa al fine di consentirgli di riprendere la sua posizione di direttore generale in SIN nonostante le criticità gestionali addebitabili al suo operato;

il dottor Fruscio ha richiamato a collaborare nel consiglio di amministrazione di SIN il dottor Carbone, già consigliere di SIN all'epoca della sua presidenza di AGEA, e il dottor Migliorini, suo diretto collaboratore in epoca ante commissariamento, nel frattempo andato in pensione;

a quest'ultimo ha inoltre conferito un incarico di consulenza retribuito (delibera n. 59) che evidenzia una apparente incompatibilità con la carica di consigliere SIN. È esplicativa ad avviso degli interpellanti la circostanza che proprio la nomina del predetto a direttore generale di AGEA, su proposta del Fruscio, era stata respinta in ripetute riunioni del Consiglio di Amministrazione pro-tempore ed era stata una delle cause del commissariamento dell'Agenzia;

a fronte di questa gestione della «cosa pubblica» ad avviso degli interpellanti del tutto discutibile da parte del presidente Dario Fruscio, che con sue inusitate iniziative e con i suoi sistemi «disinvolti» non sembra dimostrare la necessaria affidabilità e un adeguato senso di responsabilità istituzionale per poter svolgere il delicato incarico di presidente di AGEA, corrisponde un silenzio, preoccupante quanto incomprensibile, del Ministro interpellato -:

quali provvedimenti il Governo abbia adottato o intenda adottare sulla base della relazione conclusiva che risulta essere stata inviata alla Presidenza del Consiglio in data 2 marzo 2012 dal commissario straordinario e a seguito delle iniziative ad avviso degli interpellanti sconcertanti assunte dal dottor Fruscio appena dopo il suo insediamento, e se non ritenga necessario quantomeno approfondire e riscontrare la legittimità dell'operato degli attuali vertici di Agea e delle società controllate.

(2-01495) «Di Pietro, Di Giuseppe, Cimadoro, Piffari, Messina, Rota, Donadi, Monai».