ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01350

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 582 del 07/02/2012
Firmatari
Primo firmatario: DI PIETRO ANTONIO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 07/02/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ZAZZERA PIERFELICE ITALIA DEI VALORI 07/02/2012
DONADI MASSIMO ITALIA DEI VALORI 07/02/2012
BORGHESI ANTONIO ITALIA DEI VALORI 07/02/2012
DI GIUSEPPE ANITA ITALIA DEI VALORI 07/02/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 07/02/2012
Stato iter:
09/02/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 09/02/2012
Resoconto ZAZZERA PIERFELICE ITALIA DEI VALORI
 
RISPOSTA GOVERNO 09/02/2012
Resoconto ROSSI DORIA MARCO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
 
REPLICA 09/02/2012
Resoconto ZAZZERA PIERFELICE ITALIA DEI VALORI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 09/02/2012

SVOLTO IL 09/02/2012

CONCLUSO IL 09/02/2012

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01350
presentata da
ANTONIO DI PIETRO
martedì 7 febbraio 2012, seduta n.582

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, per sapere - premesso che:

il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca (MIUR) ha pubblicato il bando PRIN che stanzia diversi milioni di euro destinati alla ricerca di base (175 milioni); rispetto al passato il nuovo bando introduce novità di rilievo;

fino al 2011 il meccanismo era abbastanza «semplice»: un ricercatore o docente universitario poteva costituire in veste di responsabile scientifico un gruppo di ricerca presentando domanda di finanziamento. Ogni gruppo doveva essere costituito da una o più unità, ognuna delle quali coordinata da un responsabile scientifico. Nella fase preliminare ogni gruppo doveva richiedere all'ateneo di afferenza la disponibilità al cofinanziamento. Nel caso in cui l'ateneo avesse avallato tale richiesta, il gruppo di ricerca poteva procedere alla presentazione della domanda. A memoria degli interpellanti il cofinanziamento non è mai stato negato ad alcun gruppo di ricerca;

i progetti erano di durata biennale ed il sistema di valutazione si basava sulla peer review. La selezione dei valutatori avveniva in larga parte sulla base di un processo di autocandidatura. Ovvero, il revisore doveva volontariamente iscriversi all'albo dei revisori specificando i propri ambiti di ricerca. Dopo aver adempiuto a questa formalità il suo nominativo era presente nella banca dati del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e quindi poteva essere selezionato come referee. Tale impianto, seppur snello, ha spesso favorito esiti non competitivi della procedura di valutazione. I revisori assegnavano una valutazione al progetto e alla fine del processo di valutazione i progetti con le valutazioni più alte venivano finanziati;

è indubbio che la selezione dei valutatori sulla base di autocandidature e di parole chiave ha prodotto effetti distorsivi nel processo di selezione, infatti la valutazione expost dei progetti era una prassi formale e non sostanziale; infatti, il tipo di controllo non entrava adeguatamente nel merito delle attività svolte; tuttavia, nel corso degli anni sono stati così assegnati centinaia e centinaia di milioni di euro a sostegno della ricerca di base e comunque i PRIN hanno consentito il finanziamento di assegni di ricerca a giovani meritevoli e lo svolgimento di missioni all'estero altrimenti impossibili; infatti si poteva essere finanziati pur essendo giovani sconosciuti, ma di qualità;

l'attuale bando (articolo 2, comma 1) stabilisce il numero minimo di cinque unità, poi successivamente ridotto a due solo per alcuni settori disciplinari, per la presentazione di un progetto. Nel caso in cui un gruppo di ricerca, molto competitivo a livello internazionale, formato da due università stia lavorando ad un progetto promettente non può fare domanda. Deve necessariamente aggregare altre tre università o rinunciare;

la novità più rilevante riguarda le procedure di selezione (articolo 5). Quest'anno per la prima volta le singole università vengono per così dire «corresponsabilizzate»; la prevalutazione dei progetti interna agli atenei, inoltre, così come l'introduzione di un tetto al numero di progetti presentabili per ateneo, prescinde evidentemente da una valutazione comparativa nazionale dei progetti;

il bando per i finanziamenti dei progetti di ricerca di interesse nazionale, PRIN, emanato attraverso il decreto ministeriale n. 1152 del 2011 e modificato poi attraverso il decreto ministeriale n. 2 del 2012, prevede pertanto un processo di prevalutazione in sede alle singole università, un processo che si configura gestito in maniera totalmente interna, senza alcuna garanzia sufficiente, procedurale e di trasparenza, che esso avvenga in base al merito dei progetti e dei ricercatori e non ad altre «considerazioni»;

questo appare un ulteriore rafforzamento di influenze accademiche su base locale ed è un evidente svantaggio per le forze più giovani quanto per la loro autonomia di ricerca, andando infine a totale discapito di una migliore qualità dei progetti;

il bando, come suaccennato, prevede una seconda fase in cui commissioni di soli tre membri procedono alla revisione dei singoli progetti di ricerca e, data l'ampiezza dei temi che essi finiranno per ricomprendere e pertanto la difficoltà di entrare nel loro merito, diventa assai probabile che considerazioni diverse dalla qualità della ricerca, come università di provenienza dei progetti o SSD di riferimento, finiscano per guidare le scelte delle commissioni;

il bando prevede inoltre, il medesimo processo di valutazione ed assegnazione di risorse per tutte le aree scientifiche e SSD, senza tutelare e prestare le dovute attenzioni alle peculiarità con cui è effettuata la ricerca in ciascuna di esse;

le modifiche introdotte attraverso il decreto ministeriale n. 2 del 2012 non variano la natura del procedimento come sopra illustrata;

il bando, che prevede la possibilità di finanziare ricerche che coinvolgono almeno 5 gruppi, azzera tutta la ricerca curiosity driven e condotta in piccoli gruppi, che aveva nel PRIN l'unica fonte accessibile di finanziamento, una forma che rappresenta tra l'altro la condizione normale di conduzione delle ricerche nell'ambito delle scienze sociali e umane;

a conferma di ciò, i premi Nobel per la biologia del 2006 e per la fisica 2010, solo per citare alcuni esempi, sono stati assegnati a gruppi di ricercatori rispettivamente di 2 e 6 individui, che paradossalmente non potrebbero accedere a questo bando;

il rischio della procedura così concepita è la formazione di abnormi aggregazioni tra università e ricercatori che non hanno nulla in comune e il cui unico scopo è quello di conquistare il finanziamento, a costo di proporre programmi «arlecchino» senza nessuna coesione interna e alcuna omogeneità tematica;

la dichiarazione del Ministro del 17 gennaio 2012 a Radio3, per cui la intera organizzazione del bando sarebbe più mirata a produrre un processo «educativo» dei ricercatori italiani alla preparazione di bandi europei che non alla più precisa individuazione di ricerca di interesse e valore, è una dichiarazione che non si può in alcun modo accettare per la funzione ovviamente distinta di processi di formazione e finanziamenti di base, per la cogente necessità di coprire con un solo bando PRIN tre cicli andati persi per i ritardi del Ministero sotto il mandato del precedente Governo e per la situazione di crisi generalizzata della ricerca italiana in generale, che prima ancora di formazione necessita di sopravvivere -:

come il Ministro intenda provvedere, per quanto di competenza, per porre rimedio alla situazione descritta in premessa e tutelare la qualità e il merito della ricerca italiana nelle sue pecualiarità, al di là delle valutazioni interne dei singoli atenei e di parametri puramente quantitativi che si traducono inevitabilmente in rapporti di forza ed influenza.

(2-01350)
«Di Pietro, Zazzera, Donadi, Borghesi, Di Giuseppe».