ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01309

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 567 del 10/01/2012
Firmatari
Primo firmatario: PEPE MARIO (MISTO)
Gruppo: MISTO-REPUBBLICANI-AZIONISTI
Data firma: 10/01/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BRUGGER SIEGFRIED MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE 10/01/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 10/01/2012
Stato iter:
12/01/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 12/01/2012
Resoconto PEPE MARIO (MISTO) MISTO-REPUBBLICANI-AZIONISTI
 
RISPOSTA GOVERNO 12/01/2012
Resoconto DE STEFANO CARLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
 
REPLICA 12/01/2012
Resoconto PEPE MARIO (MISTO) MISTO-REPUBBLICANI-AZIONISTI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 12/01/2012

SVOLTO IL 12/01/2012

CONCLUSO IL 12/01/2012

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01309
presentata da
PEPE
martedì 10 gennaio 2012, seduta n.567

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:

il recente omicidio a scopo di rapina di un commerciante cinese, avvenuto nella borgata romana di Torpignattara e l'escalation di violenza (33 omicidi) che ha segnato il 2011 della Capitale, ripropongono con forza la questione della sicurezza a Roma;

sia pure ancora priva di una organizzazione criminale dominante, come ai tempi della banda della Magliana, la crescita degli episodi di violenza segnala che a Roma è in corso una lotta tra bande criminali diverse, sia nazionali che importate, per il controllo del ricco mercato delle attività illecite nella Capitale (droga, prostituzione, gioco d'azzardo, estorsioni, vendita di beni contraffatti, sfruttamento del lavoro nero, racket accattonaggio, usura e riciclaggio); a questo si aggiunge la crescente presenza di una microcriminalità la cui violenza è aggravata dalla crisi economica;

il sindaco pro tempore Veltroni vantava il fatto che Roma crescesse di 800 abitanti al giorno (circa 290.000 abitanti l'anno) senza rendersi conto che senza strumenti regolatori, tutto ciò finisce per gravare in maniera insostenibile sulle infrastrutture, sui servizi, sulla qualità della vita e infine, sulla sicurezza pubblica; vaste e crescenti aree periferiche o limitrofe alla città sono ormai fuori dal controllo dell'autorità o terreno di scontro tra cittadini esasperati e immigrati; tali aree risultano prive del sufficiente presidio delle forze dell'ordine, mentre all'opposto le aree centrali della città sono iper-presidiate in forza della presenza delle istituzioni;

il sindaco Alemanno aveva fatto della questione della sicurezza uno dei motivi dominanti della sua campagna elettorale, con particolare riferimento all'eliminazione delle aree che si prestano a «coltivare» la criminalità come gli insediamenti abusivi e alla maggiore presenza sul territorio delle forze dell'ordine; il terzo patto per Roma sicura siglato il 21 dicembre 2011; (aggiuntivo al patto siglato il 29 luglio 2008) tra sindaco e Ministro dell'interno, che in sostanza prevede un incremento di 400 unità dei poliziotti presenti sul territorio, può essere lodato per la tempestività, ma si dimostra insufficiente ancor prima di essere attuato;

alle polemiche sollevate dalle forze politiche di sinistra, che imputano alle politiche del sindaco Alemanno la crescita degli episodi criminali, può tranquillamente rispondersi che viceversa è stata la politica lassista e buonista delle amministrazioni di sinistra a predisporre il terreno per l'attuale esplosione del crimine dall'accoglienza tout court, senza tener conto che essa ha bisogno di risorse adeguate ed attualmente indisponibili, alla tolleranza verso gli insediamenti abusivi, dovuta alla convinzione ideologica che chi li crea sta «esercitando un suo diritto», al depotenziamento delle capacità di intervento delle forze dell'ordine i cui risultati già limitati dalla scarsezza di risorse e di personale, sono annullati da regole iper-garantiste o da decisioni, a giudizio degli interroganti, improvvide della Magistratura;

i problemi di ordine pubblico e sicurezza sono ulteriormente aggravati dall'eccessivo numero di uomini e mezzi impegnati nel servizio di scorta in favore di personaggi pubblici ritenuti a rischio; tale servizio è regolato dalle disposizioni del decreto-legge n. 82 del 2002 convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133 del 2002, che ha rimesso all'autorità nazionale di pubblica sicurezza la competenza ad adottare i provvedimenti e ad impartire le direttive per la tutela e la protezione delle persone esposte; la medesima legge ha istituito l'ufficio centrale interforze per la sicurezza personale (Ucis) con il compito di gestire il sistema di protezione per la sicurezza delle persone esposte a particolari situazioni di rischio;

secondo quanto denunciato da sindacati e associazioni di polizia nel novembre 2011 la spesa per il mantenimento delle scorte ammonterebbe a circa 100 milioni di euro nel solo 2011; nella città di Roma, sarebbero soltanto 50 le volanti delle forze dell'ordine impiegate nel pattugliamento del territorio, contro trecento dedicate ai servizi di scorta; la questura di Roma ha informato che dei 6.000 agenti a disposizione per le esigenze di pattugliamento e di sicurezza della capitale e di tutti i comuni della provincia, ben 1.000 devono essere impiegati per i servizi di scorta;

nel mese di giugno 2011, riferendo dati del Ministero dell'interno, il Ministro per i rapporti con il Parlamento pro-tempore Elio Vito ha dichiarato alla Camera che, a quella data, a livello nazionale, risultavano quotidianamente impegnati nell'espletamento dei servizi di protezione personale 1949 operatori delle varie forze di polizia con l'utilizzo di 678 autovetture -:

se non ritenga opportuno proporre, nelle opportune sedi interistituzionali, l'ampliamento della portata del patto per Roma sicura, valutando se non sia necessario fissarne principi ed obiettivi generali in sede di attuazione del federalismo fiscale, nella parte relativa a Roma Capitale, tenendo conto prioritariamente che gli agenti di pubblica sicurezza debbono essere prioritariamente destinati al controllo del territorio;

se non ritenga opportuno fornire elementi sui numeri e sui costi effettivi del servizio di scorta, nonché avviare una revisione di tutti gli elenchi dei referenti istituzionali sotto scorta, al fine di procedere con la verifica delle reali esigenze di protezione e di sicurezza di tali profili in particolare, facendo cessare il servizio di scorta nei confronti di coloro che non ricoprono più cariche pubbliche;

se non ritenga opportuno assumere iniziative normative volte ad ampliare la definizione di associazione mafiosa in modo da ricomprendervi, a fini investigativi e di contrasto, anche le specifiche attività delle organizzazioni criminali straniere, quali l'importazione di merci contraffatte e la riduzione in schiavitù;

se non ritenga opportuno utilizzare i penetranti strumenti di controllo fiscale e contributivo recentemente adottati, anche nel contrasto delle attività illecite, del commercio clandestino o di merci contraffatte, nonché per il controllo dei money transfer.
(2-01309)
«Mario Pepe (Misto-R-A), Brugger».