ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01288

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 557 del 05/12/2011
Firmatari
Primo firmatario: BARANI LUCIO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 05/12/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BALDELLI SIMONE POPOLO DELLA LIBERTA' 05/12/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 05/12/2011
Stato iter:
22/12/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 22/12/2011
Resoconto BARANI LUCIO POPOLO DELLA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 22/12/2011
Resoconto POLILLO GIANFRANCO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 22/12/2011
Resoconto BARANI LUCIO POPOLO DELLA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 22/12/2011

SVOLTO IL 22/12/2011

CONCLUSO IL 22/12/2011

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01288
presentata da
LUCIO BARANI
lunedì 5 dicembre 2011, seduta n.557

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere - premesso che:

sembra da quanto emerso dalla stampa internazionale - anche on line - in particolare il Wall Street Journal, il Dow Jones News, l'Arabian Money e la stampa nazionale da Milano Finanza a Repubblica che il 28 novembre 2011 pubblica quanto apparso su Der Spiegel, che si sono intensificati quelli che dagli operatori di mercato vengono chiamati «rumors» in relazione ad una possibile uscita della Germania dall'area dell'Euro-moneta;

lo stesso «racconto fanta politico», come è stato definito dall'autore il professor Dirk Meyer, ma dettagliato e corretto nei particolari (come sopra citato per La Repubblica), non appare altro che una preparazione mediatica a quanto, secondo alcuni, il Governo tedesco si appresterebbe a fare;

potrebbe essere tutto ad usum di interessi particolari che si dispiegano sui mercati, però, al di là del classico vox populi, vox dei, sembrano emergere in queste gravi circostanze, che pongono un'altrettanto grave responsabilità al nostro Paese, connotazioni diverse, anche un po' oscure;

anche altri autorevoli organi di stampa nazionale hanno ripreso la notizia e approfondito le indiscrezioni ricercando fonti autorevoli per la conferma delle stesse e alla fine tutti giungono alla conclusione che si sta facendo strada uno scenario del tutto impensabile fino a qualche mese fa e cioè che la Germania abbia predisposto un piano di uscita dall'euro-moneta;

le citate connotazioni oscure vengono adombrate non solo dal lavoro di Meyer, ma trovano anche congrua conferma in ruoli cui sono chiamate entità come la Sicpa di Losanna, fornitrice della Bundesbank dal 1996, la stessa banca centrale che sul libro di presentazione dell'euro faceva pubblicare le foto delle macchine di stampa dell'euro, ma anche del marco, prodotte dalla Dorries;

i legami, che da tempi lontani si sono stabiliti nel ristretto e segreto mondo degli stampatori di monete, hanno portato a quanto in pochi sanno cioè che la GD di Bologna acquistò l'americana Currency Systems International e la cedette alla storica De La Rue; come pochi sanno che la Sicpa è presente in Italia, così come la Coesia, cui appartiene la GD, è in Svizzera e la citata De La Rue ha condiviso con la Sicpa il capitale della Fidink; tutte queste aziende producono inchiostri per banconote, sviluppano controlli di processi di stampa e di erogazione in condizioni di massima sicurezza; il mondo di riferimento è piccolo, ma per quanto concentrato e protetto sia, talvolta è poroso;

appare, inoltre, preoccupante quanto viene riferito in merito ad una disposizione che sarebbe stata data dal foreign office britannico alle ambasciate dell'eurozona per assistere cittadini inglesi ivi residenti nel momento in cui fossero chiusi i mercati e le banche dove essi detengono i propri asset;

il Governo britannico, la banca d'Inghilterra e la Fsa, l'autorità di controllo dei mercati finanziari, stanno preparando dei «piani di emergenza» in varie direzioni, non escluso per un eventuale default dell'Eurozona; ciò è stato dichiarato dal Governatore della Boe, Marvin King;

lo stesso Governatore King ha dichiarato che «la crisi dell'area euro è una crisi di solvibilità non di liquidità» e l'interconnessione delle grandi banche significa che anche il sistema bancario e le economie mondiali ne risentono;

appare preoccupante la notizia secondo cui la Banca centrale svizzera avrebbe approntato un piano per varare un peg del franco svizzero ad 1,25 con l'euro che dovesse residuare dall'uscita della Germania;

se quanto apparso o quanto si vocifera da giorni non fossero solo ipotesi infondate, il nostro Paese si troverebbe a fronteggiare con grande ulteriore sacrificio quello che è necessario e per altri versi viene imposto dall'Europa, ma lo farebbe non con quello spirito e quindi con quella spinta che il Presidente del Consiglio Mario Monti ha richiamato nel suo discorso d'insediamento;

in caso di default multipli, sia i Paesi in crisi sia le Nazioni «con i conti in ordine» devono avere procedure chiare per gestire gli effetti sulla circolazione monetaria prodotti da un simile evento;

gli interpellanti sono certi che l'Italia farà la sua parte e sosterrà la crisi con misure economiche forti credendo a quanto viene chiesto dagli altri partner europei, ma ciò deve essere fatto con altrettanta trasparenza da tutti Paesi membri senza la minaccia di piani alternativi -:

se corrisponda al vero quanto descritto in premessa e in tal caso cosa il Governo intenda fare per salvaguardare la stabilità dell'euro-moneta;

se il Governo, alla luce di quanto descritto, non ritenga necessario avviare, insieme agli altri partner europei, una riflessione sulla situazione, che non è regolamentata in nessun modo dai trattati internazionali, di una possibile uscita dall'euro-zona.
(2-01288)«Barani, Baldelli».