ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01210

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 524 del 26/09/2011
Firmatari
Primo firmatario: BERSANI PIER LUIGI
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 26/09/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FRANCESCHINI DARIO PARTITO DEMOCRATICO 26/09/2011
TEMPESTINI FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 26/09/2011
PISTELLI LAPO PARTITO DEMOCRATICO 26/09/2011
BARBI MARIO PARTITO DEMOCRATICO 26/09/2011
MARAN ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 26/09/2011
NARDUCCI FRANCO PARTITO DEMOCRATICO 26/09/2011
MOGHERINI REBESANI FEDERICA PARTITO DEMOCRATICO 28/09/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 26/09/2011
Stato iter:
29/09/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 29/09/2011
Resoconto PISTELLI LAPO PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 29/09/2011
Resoconto BELCASTRO ELIO VITTORIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 29/09/2011
Resoconto PISTELLI LAPO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 28/09/2011

DISCUSSIONE IL 29/09/2011

SVOLTO IL 29/09/2011

CONCLUSO IL 29/09/2011

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01210
presentata da
PIER LUIGI BERSANI
lunedì 26 settembre 2011, seduta n.524

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro degli affari esteri, per sapere - premesso che:
gli stanziamenti previsti a favore della legge n. 49 del 1987, in materia di cooperazione allo sviluppo, hanno registrato - come denunciato dagli stessi interpellanti nel mese di maggio 2011 - un trend allarmante negli ultimi 4 anni, passando dai 732 milioni di euro stanziati nel 2007 per l'anno 2008 - ultimo anno del Governo Prodi - fino ai soli 175 milioni di euro stanziati con l'ultima legge finanziaria per l'anno 2011 - ridotti a 158 milioni a marzo 2011 e probabilmente destinati a scendere ben al di sotto dei 100 milioni di euro alla fine al 2014, segnando di fatto la sostanziale fine della cooperazione bilaterale pubblica italiana allo sviluppo;
i dati riportati sono preoccupanti non solo in relazione alla netta caduta quanto ad efficacia ed impatto della cooperazione allo sviluppo bilaterale italiana, ma anche perché incidono in maniera gravissima sul ruolo dell'Italia nell'ambito della cooperazione allo sviluppo portata avanti dall'Unione europea e dal sistema della Nazioni unite, e più in generale sulle politiche di vicinato, nelle quali è interesse e dovere dell'Italia essere impegnata, specie, alla luce degli ultimi avvenimenti, nell'area del Mediterraneo; l'Italia è attualmente solo al 15o posto del sistema ONU di sviluppo, al pari di Belgio e Finlandia, mentre la presenza dei nostri uffici territoriali nei diversi Paesi si è contratta di un quarto, al pari del personale degli esperti negli ultimi 3 anni;
complessivamente, l'Italia con appena lo 0,15 per cento sul PIL per l'aiuto pubblico allo sviluppo è ormai collocata in posizione lontanissima dal raggiungimento di quegli obiettivi fissati nel Consiglio europeo del maggio 2005, che prevedevano il raggiungimento dello 0,51 per cento del PIL entro il 2010 e dello 0,70 per cento entro il 2015, e nell'anno della scadenza del primo di questi obiettivi quantitativi, l'Italia è il Paese responsabile per il 40 per cento del loro mancato raggiungimento, con un ammontare di risorse complessivo destinato all'Aps, in percentuale al PIL, inferiore persino alle risorse impegnate a questo scopo dalla Grecia;
al Consiglio europeo di giugno 2011, il Governo ha ribadito per l'ennesima volta l'intenzione di raggiungere gli obiettivi quantitativi previsti entro il 2015, il che significherebbe quintuplicare l'attuale volume destinato all'aiuto pubblico allo sviluppo; tuttavia, secondo le stime effettuate dalla stessa Commissione europea, la tendenza prevista nei prossimi anni è quella di un'ulteriore riduzione del volume di aiuti;
al di là dell'impegno politico a raggiungere questi livelli, la situazione di morosità del nostro Paese per la cooperazione allo sviluppo nei confronti della comunità internazionale risulta aggravata dalla mancanza di informazioni precise, dettagliate e trasparenti atte a fornire un quadro chiaro non solo sull'ammontare complessivo di risorse ancora da erogare in virtù di impegni formalmente assunti dall'Italia nelle sedi internazionali - sia con riferimento a banche e fondi di sviluppo, sia con riferimento alle diverse agenzie delle Nazioni Unite, o organizzazioni internazionali di sviluppo come ad esempio il Fondo globale per la lotta all'AIDS, tubercolosi e malaria o la Convenzione per l'aiuto alimentare - ma soprattutto dall'assenza di un quadro chiaro sull'ammontare di risorse che l'Italia si è formalmente impegnata a destinare ad attività di cooperazione allo sviluppo attraverso accordi stipulati con i singoli Paesi extra-comunitari, ad esempio in risposta a crisi umanitarie o a sostegno di processi di ricostruzione;
al di là infatti degli accordi che, ex articolo 80 della Costituzione sono obbligatoriamente sottoposti ad autorizzazione alla ratifica da parte del Parlamento - che sia pur con grande ritardo, prima o poi giungono ad un esame parlamentare -, sussistono un'ampia serie di protocolli, memorandum d'intesa o atti similari, rientranti nella categoria degli accordi in forma semplificata, e in grado di perfezionarsi con la sola firma del Governo, dai quali possono derivare obblighi finanziari dell'Italia in materia di cooperazione allo sviluppo, e che sfuggono ad un esame parlamentare;
la scarsa trasparenza poi del bilancio pubblico in questa materia, a causa della nota separazione tra i Fondi attribuiti ed erogati dal Ministero degli affari esteri, e quelli invece assai più consistenti di competenza del Ministero dell'economia e delle finanze, rende difficile la compiuta determinazione dell'ammontare di risorse ancora dovuto, dei ritardi nell'effettuare i pagamenti, e dell'esatto ammontare delle risorse da reperire per onorare impegni internazionali sottoscritti, al fine di avere un quadro completo delle obbligazioni finanziarie minime da assolvere per riconquistare una qualche credibilità internazionale -:
quali siano complessivamente, e per singole voci, gli impegni formalmente assunti dall'Italia che risultano in scadenza nell'arco di questa legislatura in materia di cooperazione allo sviluppo, nei confronti di organizzazioni internazionali, agenzie e Fondi di sviluppo ONU, banche e fondi di sviluppo, nonché nei confronti dei singoli Paesi;
in base alle risorse oggi disponibili, quali di questi impegni i Ministri interrogati ritengano che potranno essere assolti.
(2-01210)
«Bersani, Franceschini, Tempestini, Pistelli, Barbi, Maran, Narducci, Mogherini Rebesani».