ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01152

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 499 del 12/07/2011
Firmatari
Primo firmatario: DONADI MASSIMO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 12/07/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
EVANGELISTI FABIO ITALIA DEI VALORI 12/07/2011
BORGHESI ANTONIO ITALIA DEI VALORI 12/07/2011
ORLANDO LEOLUCA ITALIA DEI VALORI 12/07/2011
PIFFARI SERGIO MICHELE ITALIA DEI VALORI 13/07/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 12/07/2011
Stato iter:
14/07/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 14/07/2011
Resoconto PIFFARI SERGIO MICHELE ITALIA DEI VALORI
 
RISPOSTA GOVERNO 14/07/2011
Resoconto ROCCELLA EUGENIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 14/07/2011
Resoconto PIFFARI SERGIO MICHELE ITALIA DEI VALORI
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 13/07/2011

DISCUSSIONE IL 14/07/2011

SVOLTO IL 14/07/2011

CONCLUSO IL 14/07/2011

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01152
presentata da
MASSIMO DONADI
martedì 12 luglio 2011, seduta n.499

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere - premesso che:
prima che venisse definitivamente emanato il decreto-legge n. 98 del 2011 contenente disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria per i prossimi quattro anni, è circolato un testo all'interno del quale era stata inserita, al comma 23 dell'articolo 37, una norma che prevedeva, in caso di condanna in appello per somme superiori ai 20 milioni di euro, che il giudice potesse non procedere a rendere esecutiva la sentenza;
la norma era stata immediatamente ribattezzata come «lodo Mondadori» con riferimento alla nota vicenda Cir-Fininvest ed era apparsa come una norma «ad aziendam», ancorché ad personam con il palese intento di favorire il gruppo economico del Presidente del Consiglio;
il Ministro Calderoli aveva spiegato che, in sede di discussione del Consiglio dei ministri, egli stesso non aveva né visto né letto la norma, ovvero che quella norma non era stata affatto deliberata; il Ministro responsabile della manovra, Tremonti, si era dichiarato «del tutto all'oscuro» a quanto inserito nel testo;
tuttavia, nel corso di trasmissione del testo al Capo dello Stato, quella norma era (secondo quanto si è appreso da indiscrezioni circolate sugli organi di stampa), ivi contenuta e ciò potrebbe voler dire che qualcuno, al di fuori del Consiglio dei ministri, nel redigere il documento, lo aveva, ad avviso degli interroganti, falsificato materialmente per ordine e conto di qualcun altro e in contrasto con quanto previsto dalla Costituzione;
a seguito delle molteplici reazioni avverse a questa norma, il Presidente del Consiglio dei ministri ha poi dovuto annunciare, il giorno successivo, il ritiro della stessa;
appare, tutto ciò, un problema di una certa rilevanza penale, istituzionale e costituisce un fatto gravissimo che attenta alla democrazia, alle istituzioni e allo Stato di diritto -:
se non ritenga di chiarire cosa è esattamente successo nel momento stesso della trasmissione del testo licenziato dal Consiglio dei ministri alla Presidenza della Repubblica;
se non ritenga di voler riferire se sia vero o non sia vero che avvierà, un'inchiesta per capire chi si sia prestato e per conto di chi ad alterare il citato documento e se, ricorrendone i presupposti, ne sia stata informata la procura della Repubblica competente.
(2-01152)
«Donadi, Evangelisti, Borghesi, Leoluca Orlando, Piffari».