ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01086

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 476 del 23/05/2011
Firmatari
Primo firmatario: MISIANI ANTONIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 23/05/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VENTURA MICHELE PARTITO DEMOCRATICO 23/05/2011
MOTTA CARMEN PARTITO DEMOCRATICO 23/05/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 23/05/2011
Stato iter:
09/06/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 09/06/2011
Resoconto MISIANI ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 09/06/2011
Resoconto CESARIO BRUNO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 09/06/2011
Resoconto MISIANI ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 09/06/2011

SVOLTO IL 09/06/2011

CONCLUSO IL 09/06/2011

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01086
presentata da
ANTONIO MISIANI
lunedì 23 maggio 2011, seduta n.476

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:

dai bilanci di previsione e dai rendiconti del comune di Parma, dagli atti dell'amministrazione del comune di Parma e della società interamente partecipata dallo stesso comune Holding STT s.p.a, dagli atti del collegio dei revisori dei conti del comune di Parma, dalla deliberazione n. 17/2011/PRSP della Corte dei conti - sezione regionale del controllo per l'Emilia-Romagna, depositata il 7 aprile 2011, dall'ordinanza del Consiglio di Stato, sezione quinta, depositata il 4 maggio 2011, in tema di anomala nomina dei revisori del comune, nonché dalle notizie reiteratamente riportate da articoli e interviste pubblicati da organi di stampa nazionali e locali, emerge un grave quadro di irregolarità contabili e di dissesto finanziario del Comune di Parma che coinvolge direttamente le società partecipate del comune stesso;

in particolare, i rendiconti del comune relativi agli esercizi dal 2003 al 2010 evidenziano un crescente disavanzo di parte corrente, particolarmente elevato negli esercizi più recenti (nei quali, in rapporto alla somma di spese correnti e spese per rimborso prestiti, ha toccato l'11,6 per cento nel 2007; 11,7 per cento nel 2008; 13,4 per cento nel 2009; 10,2 per cento nel 2010);

per la copertura di tale squilibrio di parte corrente il comune ha utilizzato entrate straordinarie che, di regola, dovrebbero essere destinate al finanziamento di spese di investimento:

a) entrate da permessi di costruire: in tutti gli esercizi il comune, utilizzando le deroghe via via concesse agli enti locali dal legislatore statale, ha destinato al finanziamento della spesa corrente una quota assai rilevante di tali entrate (58,9 per cento nel 2007; 65,3 per cento nel 2008; 69 per cento nel 2009; 68,1 per cento nel 2010);

b) plusvalenze da alienazione di beni: dal 2006 al 2010, per fronteggiare le crescenti spese correnti, il comune ha sistematicamente utilizzato anche entrate derivanti dall'alienazione di beni patrimoniali (utilizzo consentito dall'articolo 1, comma 66, della legge n. 311 del 2004 per il finanziamento del rimborso delle quote di capitale delle rate dei mutui in ammortamento, ma ammesso ai sensi dell'articolo 3, comma 28, della legge n. 350 del 2003 per spese aventi carattere non permanente). Tra il 2006 e il 2010 le plusvalenze utilizzate a copertura dello squilibrio di parte corrente sono ammontate complessivamente a ben 47,4 milioni di euro;

sono, inoltre, riscontrabili irregolarità contabili: le alienazioni di beni patrimoniali sono state essenzialmente effettuate verso società controllate dal comune stesso, spostando quindi il bene dal patrimonio dell'ente a quello della controllata; tali operazioni «infragruppo» non appaiono, peraltro, sempre funzionali allo sviluppo dei progetti specifici e dell'attività delle controllate, ma piuttosto finalizzate a rifinanziare il deficit cronico del comune, perché a fronte del corrispettivo ricevuto (che consente al comune di ottenere liquidità altrimenti non possibile, dati i limiti del ricorso all'indebitamento derivanti dai vincoli del patto interno di stabilità), viene erogato dal sistema bancario un finanziamento alla società pubblica, sostanzialmente garantito dallo stesso Comune con lettere di patronage a firma del sindaco o di un dirigente incaricato;

la corte dei conti, sezione regionale del controllo per l'Emilia-Romagna, con delibera del 17/2011 del 7 aprile 2011, ha dichiarato che il bilancio di previsione 2010 del comune di Parma «non risulta redatto in conformità ai principi di sana gestione finanziaria e di veridicità ed attendibilità delle scritture contabili», segnalando le seguenti gravi irregolarità contabili:

a) utilizzazione sistematica e ripetuta nei diversi esercizi di rilevanti plusvalenze da alienazione dei beni patrimoniali finalizzata al raggiungimento dell'equilibrio di bilancio di parte corrente. Ad avviso della Corte è consolidato principio di sana gestione che i proventi derivanti da alienazione di beni patrimoniali debbano finanziare esclusivamente spese d'investimento, onde non comportare un depauperamento del patrimonio dell'ente. Quando il finanziamento della spesa corrente mediante detti proventi è sistematico e ripetuto, con incidenze rilevanti, costituisce grave irregolarità contabile in quanto la costruzione degli equilibri viene garantita con modalità non corrette e può comportare, oltre ad una rigidità strutturale del bilancio, anche una situazione di evidente precarietà finanziaria che richiede l'adozione di particolari misure correttive atte a ricondurre gli equilibri all'interno della loro ordinaria fonte di finanziamento o ad operare precisi e mirati adeguamenti delle previsione dell'entrata e/o della spesa;

b) rilascio di forme di garanzia atipica negli esercizi precedenti e nel 2010 attraverso lettere di patronage «deboli» e «forti». In più occasioni il comune ha rilasciato lettere di patronage a firma del sindaco o di dirigenti apicali del comune che costituiscono una forma di garanzia impropria a favore di società partecipate. La Corte dei conti, sulla base della documentazione inviata dal comune, ha rilevato l'esistenza di lettere di patronage «forte» che assumono veri e propri impegni, ponendo in essere un vero e proprio rapporto di garanzia atipica, assimilabile all'obbligazione del fideiussore, che espone l'ente garante al rischio di escussione in caso di insolvenza della società debitrice. Tali lettere potrebbero alterare l'esposizione debitoria dell'ente rispetto a quella contabilmente rilevata, ponendosi come uno schema negoziale elusivo dei vincoli normativi stringenti in materia di indebitamento degli enti locali;

la Corte dei conti ha segnalato, altresì, la presenza delle seguenti criticità/irregolarità rilevate dai dati contabili trasmessi:

a) concessione di credito a società interamente partecipate al fine di riclassificare la spesa ed eludere il Patto di stabilità interno;

b) previsioni di incremento delle voci di entrate straordinarie, destinazione di entrate da permessi di costruire al finanziamento della spesa corrente e applicazione al bilancio di previsione dell'avanzo di amministrazione in presenza di residui attivi derivanti da crediti vetusti o di dubbia esigibilità;

c) presenza di organismi partecipati per i quali sono previsti interventi per aumenti di capitale o del fondo di dotazione per copertura di perdite (con un rischio per la stabilità dell'equilibrio di bilancio del comune), di società in perdita per un importo tale da richiedere interventi di reintegro del capitale sociale e di una società patrimoniale totalmente partecipata dall'ente da sottoporre a verifica in relazione al rispetto dei vincoli del patto interno di stabilità;

l'amministrazione ha posto in essere anche operazioni di leasing immobiliare, le quali appaiono un'ulteriore manovra con finalità elusive dei vincoli di finanza pubblica che rischia di «scaricare» sulle generazioni future aumenti di spesa corrente. A titolo esemplificativo, nella prima delibera in cui è stato utilizzato lo strumento del leasing finanziario (n. 1295 del 30 settembre 2010) per la realizzazione dell'impianto sportivo polivalente per 24 milioni di euro, manca la convenienza del leasing dal punto di vista sia finanziario sia economico (anzi il solo tasso di interesse consta sia più alto di quello per il prestito obbligazionario);

l'indebitamento del comune tra il 2007 e il 2010 è passato da 134,1 milioni di euro a 175,8 milioni di euro, con un aumento del 31,1 per cento. Tali dati non tengono conto né delle garanzie (lettere di patronage) offerte a favore delle società controllate né delle citate operazioni di leasing immobiliare;

negli ultimi armi il comune ha perseguito una strategia sempre più volta alla esternalizzazione di una serie di servizi e progetti, attraverso la creazione sia di società di servizio strumentali sia di società di scopo. Nell'agosto 2009 è stata costituita la STT spa con l'obiettivo di creare una holding di controllo e di gestione delle principali società controllate dal comune che hanno per oggetto la valorizzazione del territorio e per lo sviluppo e la realizzazione di nuovi progetti;

una analisi condotta da KPMG sui bilanci consuntivi 2007/2009 di 20 società partecipate rientranti nel perimetro di consolidamento del Gruppo STT ha evidenziato che il debito complessivo a carico del comune è salito da 169 milioni di euro nel 2007 a 234 milioni di euro nel 2008 fino a 320 milioni di euro nel 2009. La stima per il 2011, secondo quanto riportato dagli organi di stampa, sarebbe di circa 500 milioni di euro. L'incremento del debito complessivo risulta interamente riconducibile all'aumento del debito bancario, passato dai 139 milioni di euro del 2007 ai 262 milioni di euro del 2009. Circa il 60 per cento dell'indebitamento totale delle partecipate (192 milioni su 320) è riconducibile alle società facenti capo a STT;

con delibera di giunta 1626/80 del 26 novembre 2010 è stata autorizzata la concessione di un prestito fruttifero a breve termine alla STU Authority spa, società totalmente partecipata dal comune, per finalità connesse alla realizzazione della scuola dell'Europa di cui alla legge n. 115 del 2009, prestito qualificato come «concessione di credito» al fine di eludere le disposizioni sul patto di stabilità interno. Il collegio dei revisori dei conti, con lettera del 15 dicembre 2010, ha segnalato che l'operazione, quanto meno se eseguita nel 2010 (prima cioè dell'entrata in vigore della legge di stabilità 2011 che dal 1o gennaio 2011 esclude espressamente dai vincoli del patto di stabilità i pagamenti per le opere connesse all'assegnazione a Parma dell'EFSA - Autorità europea per la sicurezza alimentare), appare lesiva del patto interno di stabilità in quanto non può essere qualificata come concessione di credito. Sembrerebbe, per quanto consta agli interpellanti, che la segnalazione sia stata «respinta» dal direttore generale del comune. Questo e altri episodi in cui da parte dell'ente sono state poste limitazioni all'esercizio delle funzioni dell'organo di revisione hanno indotto i tre componenti del Collegio a comunicare in data 11 febbraio 2011 le loro dimissioni irrevocabili dall'incarico, con effetto immediato;

la predetta delibera di giunta non ha peraltro avuto alcuna esecuzione sino al 31 dicembre 2010 (la delibera di giunta appare finalizzata a riclassificare la spesa ed eludere le disposizioni sul patto di stabilità per il 2010), per cui la Corte dei conti si è limitata ad invitare il comune ed il collegio dei revisori a voler attentamente considerare la natura giuridica e gli effetti di eventuali ulteriori concessioni di credito a favore di società/organismi partecipati;

va peraltro segnalato, a conferma della gravità dell'accaduto, che i revisori dimissionari sono stati immantinente sostituiti con una votazione effettuata riaprendo una seduta del consiglio comunale già chiusa, in assenza e all'insaputa delle opposizioni. Il 3 maggio 2011 la quinta sezione del Consiglio di Stato ha accolto, con propria ordinanza, l'istanza presentata dai consiglieri comunali di opposizione circa «l'anomala nomina dei revisori, dopo la dichiarazione di chiusura della seduta»;

con proposta n. 612/2011 dell'11 febbraio 2011, sono state sottoposte all'approvazione del consiglio comunale le «Linee di indirizzo relative ai rapporti con le società controllate, al contenimento degli effetti del patto di stabilità e autorizzazione al rafforzamento patrimoniale di Parma Infrastrutture Spa e STT Holding Spa». Nell'atto viene rilevata la necessità - a causa della dimensione e della natura degli interventi affidati, delle crescenti difficoltà delle società nell'accesso ai mercati finanziari e, con riferimento a STT, del rallentamento del programma di dismissioni con l'interruzione del normale ciclo finanziario e la potenziale emersione di erosioni patrimoniali - di prevedere un riequilibrio qualitativo e quantitativo a favore delle due società, mediante trasferimenti di asset patrimoniali bancabili, finalizzati a garantire il rafforzamento patrimoniale delle stesse per un migliore accesso al mercato del credito e per riequilibrare i rapporti con il sistema bancario ed in generale con i creditori. A tal fine, è stato approvato il conferimento a titolo gratuito alle due società di beni in natura, e precisamente:

il conferimento di azioni di IREN spa (libere ai sensi del patto sottoscritto da FSU e dai soci pubblici ex ENIA) in nuda proprietà fino al 30 giugno con piena proprietà;

il conferimento di azioni di IREN spa (bloccate ai sensi del patto sottoscritto da FSU e di soci pubblici ex ENIA) in nuda proprietà fino al 30 giugno 2015, con autorizzazione a concedere le azioni in pegno a fronte dell'ottenimento di finanziamenti e divieto di alienazione, fatta salva la piena proprietà dal 1o luglio 2015;

complessivamente, quindi, è stato previsto il conferimento di 72.417.703 di azioni di IREN Spa, di cui 20.217.703 a Parma Infrastrutture e 52.200.000 a STT Holding, per un controvalore di circa 100 milioni di euro -:

quali iniziative abbiano assunto o intendano assumere, per quanto di loro competenza, a fronte della grave condizione citata in premessa in cui versa il comune di Parma e delle responsabilità ad essa riconducibili;

se risulti ai Ministri interpellati, anche in base alle attività ispettive a tutela del bilancio pubblico spettanti alla guardia di finanza ed agli accertamenti in possesso dell'ispettorato generale di finanza pubblica presso il Ministero dell'economia e delle finanze o di altri organismi preposti, la possibile sussistenza di elementi da segnalare ai fini delle responsabilità amministrativo-contabili e penali.

(2-01086)«Misiani, Ventura, Motta».