ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00884

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 392 del 09/11/2010
Abbinamenti
Atto 2/00886 abbinato in data 11/11/2010
Atto 2/00887 abbinato in data 11/11/2010
Firmatari
Primo firmatario: LO MONTE CARMELO
Gruppo: MISTO-MOVIMENTO PER LE AUTONOMIE-ALLEATI PER IL SUD
Data firma: 09/11/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
COMMERCIO ROBERTO MARIO SERGIO MISTO-MOVIMENTO PER LE AUTONOMIE-ALLEATI PER IL SUD 09/11/2010
LATTERI FERDINANDO MISTO-MOVIMENTO PER LE AUTONOMIE-ALLEATI PER IL SUD 09/11/2010
LOMBARDO ANGELO SALVATORE MISTO-MOVIMENTO PER LE AUTONOMIE-ALLEATI PER IL SUD 09/11/2010
MISITI AURELIO SALVATORE MISTO-MOVIMENTO PER LE AUTONOMIE-ALLEATI PER IL SUD 09/11/2010
BRUGGER SIEGFRIED MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE 09/11/2010


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 09/11/2010
Stato iter:
11/11/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 11/11/2010
Resoconto LO MONTE CARMELO MISTO-MOVIMENTO PER LE AUTONOMIE-ALLEATI PER IL SUD
 
RISPOSTA GOVERNO 11/11/2010
Resoconto MANTOVANI MARIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
 
REPLICA 11/11/2010
Resoconto LO MONTE CARMELO MISTO-MOVIMENTO PER LE AUTONOMIE-ALLEATI PER IL SUD
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 11/11/2010

DISCUSSIONE IL 11/11/2010

SVOLTO IL 11/11/2010

CONCLUSO IL 11/11/2010

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00884
presentata da
CARMELO LO MONTE
martedì 9 novembre 2010, seduta n.392

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere - premesso che:

da anni «Ferrovie dello Stato Spa» sta praticando nel territorio della Regione siciliana, in maniera inesorabile e determinata, una politica di disimpegno, di ridimensionamento e di assoluta esclusione dai piani di investimento;

tale politica ha causato nell'ultimo decennio una riduzione dei flussi dei passeggeri del 30 per cento e delle merci del 40 per cento a favore, nel caso delle merci, del trasporto stradale andando così ad aggravare una situazione già insostenibile, anche a causa della inadeguatezza della rete infrastrutturale, per la sicurezza e per gli effetti sull'ambiente;

dallo scorso anno ad oggi i collegamenti nello Stretto di Messina, invece di migliorare, sono sensibilmente peggiorati. È infatti in atto un piano di dismissione operato da Rete ferroviaria italiana (Rfi) che prevede riduzioni delle tabelle d'armamento;

dal canto suo, inoltre, la divisione passeggeri nazionale/internazionale di Trenitalia ha deciso di eliminare diverse vetture dalle tratte Palermo-Roma, Siracusa-Roma, Palermo-Milano andata e ritorno, Siracusa-Milano andata e ritorno, e di sopprimere dal 13 dicembre 2010 i treni a lunga percorrenza da Siracusa e Messina e viceversa da Agrigento a Roma e viceversa;

la strategia di disimpegno di Trenitalia nell'area dello Stretto prevede in pratica il taglio delle cosiddette «antenne», quei treni che partono da Palermo e Siracusa per poi unirsi a Messina e dirigersi verso il centro nord del Paese, e che, nelle previsioni del nuovo piano, verranno sostituite da pullman fino a Messina con una riduzione pratica di vagoni e posti viaggiatori che raggiunge il 50 per cento dell'offerta di servizio;

tali direttive di Trenitalia, formulate unilateralmente e non concordate con le parti sociali e le istituzioni locali hanno determinato ad oggi una palese violazione degli standard minimi qualitativi del servizio di trasporto ferroviario;

l'area geografica dello Stretto di Messina costituisce un sistema conurbato ove operano constantemente lavoratori, professionisti e studenti universitari ed ove si registra un fenomeno di pendolarismo che raggiunge una media di quasi 10.000 viaggi di andata e ritorno al giorno;

la suddetta politica di disimpegno, tra l'altro, ha avuto un ulteriore effetto negativo in Sicilia nel settore occupazionale, soprattutto nella provincia messinese ove si è assistito ad una riduzione del 75 delle maestranze alla quale va aggiunta la percentuale occupata nelle officine meccaniche che si occupano della manutenzione;

Tale notevole riduzione dell'offerta commerciale comporta l'inevitabile disaffezione della clientela siciliana, che costretta fra inefficienze e disservizi a scegliere altri mezzi di trasporto, vede mortificato il suo diritto alla continuità territoriale, diritto che si colloca nell'ambito della garanzia dell'uguaglianza sostanziale dei cittadini al quali deve essere consentito di spostarsi nel territorio nazionale con pari opportunità;

ogni Stato deve garantire a tutti i cittadini il diritto alla mobilità indipendentemente dalla loro dislocazione geografica e, quindi, in particolare di fronte allo svantaggio dell'insularità, dotandoli di un efficiente sistema dei trasporti;

martedì 27 ottobre 2009 rispondendo ad un atto di sindacato ispettivo il Governo dichiarava testualmente che: «........alla dismissione della nave Sibari (la quale sarà venduta portando a quattro il numero delle navi disponibili) corrisponde il rinnovo della nave Logudorue, e che il Governo sta operando per lo sviluppo del Meridione, e della Sicilia in particolare, poiché è primario interesse di tutti consentire, attraverso adeguati interventi infrastrutturali e adeguate misure in materia trasportistica, lo sviluppo socioeconomico di questa regione.......»;

la Sicilia che deve essere considerata, a tutti gli effetti, un'area strategica in termini trasportistici, al contrario, da anni subisce una politica di disimpegno da parte del vertici del gruppo Ferrovie dello Stato Spa che ne sta compromettendo le potenzialità di sviluppo territoriale, relegandola ai margini del sistema Paese -:

se sia a conoscenza di quali siano le ragioni della politica di disimpegno di Ferrovie dello Stato Spa nella Sicilia, ancora una volta privata di servizi indispensabili, che rischia di aggravare ancora di più il divario esistente tra il nord ed il sud del Paese;

se il Governo, nel suo ruolo di azionista unico del gruppo Ferrovie dello Stato Spa, e di decisore strategico, non ritenga opportuno intervenire In modo risolutivo sul vertici di Trenitalia per assicurare ai passeggeri che dalla Sicilia si dirigono verso il resto del Paese il diritto ad una mobilità efficiente e sicura e quali iniziative intenda intraprendere al fine di eliminare la misura che sopprime i convogli a lunga percorrenza;

se non ritenga necessario adottare, nell'ambito dell'attuazione della perequazione infrastrutturale, una seria politica di investimenti infrastrutturali che accrescano il diritto alla mobilità territoriale soprattutto nelle aree più svantaggiate del Paese.

(2-00884)
«Lo Monte, Commercio, Latteri, Lombardo, Misiti, Brugger».