ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00834

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 374 del 28/09/2010
Firmatari
Primo firmatario: LIBE' MAURO
Gruppo: UNIONE DI CENTRO
Data firma: 28/09/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CASINI PIER FERDINANDO UNIONE DI CENTRO 28/09/2010
GALLETTI GIAN LUCA UNIONE DI CENTRO 28/09/2010
RAO ROBERTO UNIONE DI CENTRO 28/09/2010
OCCHIUTO ROBERTO UNIONE DI CENTRO 28/09/2010
COMPAGNON ANGELO UNIONE DI CENTRO 28/09/2010
FORMISANO ANNA TERESA UNIONE DI CENTRO 28/09/2010
PEZZOTTA SAVINO UNIONE DI CENTRO 28/09/2010
RUGGERI SALVATORE UNIONE DI CENTRO 28/09/2010
TASSONE MARIO UNIONE DI CENTRO 28/09/2010
CICCANTI AMEDEO UNIONE DI CENTRO 28/09/2010
NARO GIUSEPPE UNIONE DI CENTRO 28/09/2010


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 28/09/2010
Stato iter:
30/09/2010
Fasi iter:

RITIRATO IL 30/09/2010

CONCLUSO IL 30/09/2010

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00834
presentata da
MAURO LIBE'
martedì 28 settembre 2010, seduta n.374

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere - premesso che:

in data 4 maggio 2010 il Ministro dello sviluppo economico, Claudio Scajola, in seguito alla vicenda che lo ha coinvolto nell'ambito dell'acquisto di abitazioni con presunti fondi neri, è stato costretto a dimettersi dall'incarico;

in data 5 maggio 2010 il Presidente del Consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi, ha assunto ad interim l'incarico di Ministro dello sviluppo economico nell'attesa di individuare e proporre un nuovo Ministro;

dopo più di quattro mesi ancora il Ministero risulta carente del suo esponente maggiore, con ciò creando palesi difficoltà decisionali, operative, organizzative all'intero personale del dicastero;

la mancanza del Ministro non evidenzia difficoltà esclusivamente nell'ambito ministeriale, ma in modo più accentuato produce effetti problematici sulla politica industriale del Paese e dunque sulle aziende italiane, viste le peculiari e fondamentali funzioni di indirizzo strategico dello sviluppo economico;


a testimonianza di quanto siano palpabili disordine e confusione all'interno del dicastero, sarebbe stata conclusa tra il direttore generale dello sviluppo economico, Gianluca Maria Esposito, e il Ministro per il turismo, Michela Brambilla, un'intesa per destinare al Dipartimento per lo sviluppo e la competività del turismo circa 800 milioni di euro inizialmente destinati alle regioni (secondo le indiscrezioni degli organi di stampa) nell'ambito di un piano straordinario per il turismo;


tale accordo ha causato diverse polemiche in sede parlamentare, a causa della anomala interferenza ministeriale in una materia, come il turismo, la cui competenza è appannaggio delle regioni;


anche sul tema degli incentivi alle imprese, l'evidente stallo, percepito dal mondo imprenditoriale, sta causando enormi intoppi ai fini della realizzazione degli investimenti agevolati: il 24 giugno 2010, infatti, circa 150 imprenditori vincitori delle agevolazioni previste dal piano «Industria 2015» hanno espresso il loro malcontento nei confronti del Presidente del Consiglio dei ministri perché, dopo oltre 15 mesi, non hanno ricevuto le risorse economiche dovute e necessarie al corretto completamento dei piani d'investimento intrapresi;


dalle precedenti considerazioni si comprende come oggi la politica industriale del nostro Paese sia completamente ferma, soprattutto con riferimento alle mancate scelte in tema di liberalizzazioni e concorrenza, oltre all'energia, vista l'importante svolta a cui l'Italia è chiamata a far fronte nel settore; la volontà del Governo Berlusconi di puntare, ad esempio, sul ritorno dell'energia nucleare, dopo aver correttamente posto le basi con la legge sviluppo del 2009, adesso sembra aver subito un inspiegabile arresto, in seguito alla assenza della figura maggiormente di spicco dedita alla fase attuativa dei piani già previsti;


a parere degli interpellanti particolarmente evidente è una sorta di «spezzatino» che gli altri dicasteri stanno attuando a discapito del Ministero dello sviluppo economico, sia in termini di sottrazione di risorse che in termini di sottrazione di competenze;


a testimonianza di quanto suddetto, la manovra economica di recente approvazione nelle aule parlamentari, ha ridotto di circa 900 milioni di euro l'ammontare di risorse economiche a disposizione dell'ex Ministero dell'industria;


alcune funzioni di primaria importanza sono state assegnate ad altri dicasteri: la gestione dei fondi FAS e dei Fondi dell'Unione europea è stata delegata dal Ministro ad interim Berlusconi al Ministro per i rapporti con le regioni e per la coesione territoriale Fitto, divenuto responsabile del dipartimento per le politiche dello sviluppo (Dps); sempre il Ministro Fitto dovrà varare il Piano per il Sud che inizialmente rientrava tra le competenze del Ministro Scajola;


anche il Ministero del lavoro e delle politiche sociali sta occupando uno spazio tradizionalmente affidato al Ministro dello sviluppo economico, come nelle vertenze Fiat-Pomigliano, Glaxo e Telecom;


il potere di nomina relativo alla Sogin ed alla Sace, in origine nelle competenze dello sviluppo economico, oggi è stato assegnato al Ministero dell'economia e delle finanze, come evidente è la volontà del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare di assumere maggiori poteri nella nomina dei componenti dell'Agenzia di sicurezza sul nucleare -:



quali siano le reali intenzioni del Presidente del Consiglio dei ministri, per quanto di competenza, in merito alla nomina del nuovo Ministro dello sviluppo economico;


quali elementi intenda fornire in merito alle vicende che hanno visto ridestinare risorse e competenze, fino a due mesi fa assegnate al Ministero dello sviluppo economico, ad altri dicasteri;


quali siano le reali intenzioni del Governo in tema di politiche industriali e di sviluppo per il Paese, con riferimento in particolar modo alle strategie in tema di energia, liberalizzazioni, politiche per il Mezzogiorno, incentivi alle imprese e destinazione dei fondi FAS.


(2-00834)
«Libè, Casini, Galletti, Rao, Occhiuto, Compagnon, Anna Teresa Formisano, Pezzotta, Ruggeri, Tassone, Ciccanti, Naro».