Atto Camera
Interpellanza urgente 2-00819
presentata da
ITALO BOCCHINO
martedì 14 settembre 2010, seduta n.367
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
il 14 settembre 2010 la direzione investigativa antimafia di Trapani ha disposto un ingente sequestro di beni a carico dell'imprenditore Vito Nicastri, legato, secondo gli inquirenti, al capo mafia Matteo Messina Denaro e ad altre consorterie criminali siciliane e calabresi;
secondo le prime stime, il valore dei beni sequestrati sembra ammontare alla sorprendente cifra di oltre un miliardo e mezzo di euro; Nicastri, in particolare, era impegnato nel settore delle energie rinnovabili e aveva realizzato numerosi parchi eolici, utilizzati per il riciclaggio di denaro, che peraltro beneficiano di cospicue sovvenzioni pubbliche;
si tratta di uno straordinario successo delle forze dell'ordine, della magistratura e del Governo, che dimostra ancora una volta il grande impegno profuso da tutte le istituzioni nella lotta alla mafia;
si conferma, soprattutto, l'efficacia degli strumenti di prevenzione e l'importanza cruciale assunta dai sequestri e dalle confische dei beni e delle aziende per colpire gli interessi economici delle organizzazioni criminali;
su questo fronte, negli ultimi tempi, l'attenzione del Governo e del Parlamento è stata alta, come dimostrato, tra l'altro, dall'istituzione dell'«Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata», e dalle nuove e recentissime disposizioni contenute nel cosiddetto piano straordinario contro le mafie;
ma resta di fondamentale importanza mantenere i riflettori puntati sull'amministrazione, sull'utilizzo e sulla destinazione finale dei beni sequestrati. La sottrazione di questi beni all'economia mafiosa, la loro virtuosa ed efficiente gestione, il loro fruttuoso realizzo o il reimpiego in attività di interesse civile e sociale possono rappresentare una vitale boccata di ossigeno sia per i territori soggetti ai fenomeni criminali, sia per gli uomini e per le istituzioni impegnate nel contrasto al crimine organizzato;
è veramente paradossale che mentre le organizzazioni criminali hanno a loro disposizione immensi patrimoni e godono di risorse finanziarie quasi illimitate, viceversa, le forze dell'ordine, le prefetture, le procure soffrano e debbano lamentare quotidiane difficoltà persino nella gestione delle attività ordinarie, con gravi carenze di personale e contrazioni di organico, e l'insufficienza delle risorse materiali e finanziarie, necessarie all'acquisto delle vetture, della benzina, e per la gestione degli uffici e delle strutture;
in presenza di sequestri di così straordinaria portata, occorre allora un impegno altrettanto straordinario del Governo per guidare, coordinare, indirizzare, accelerare le procedure e le attività di gestione e valorizzazione dei beni destinati al patrimonio o all'interesse pubblico, per evitare che risorse così ingenti vadano disperse, smembrate, dimenticate in mille rivoli procedurali, tra ricorsi o inefficienze gestionali;
è cruciale, poi, che parte importante di queste risorse - una volta risarcite le vittime dei reati grazie ai quali i malavitosi hanno potuto accumulare simili patrimoni - sia riassegnata agli uffici di polizia e agli uffici giudiziari nei territori dove più è radicata la criminalità organizzata e che sono stati protagonisti delle attività di indagine che hanno reso possibili i sequestri e le confische: occorre mantenere, in altri termini, un circolo virtuoso grazie al quale le risorse sottratte alle mafie siano utilizzate contro le mafie stesse -:
quali saranno presumibilmente i tempi necessari per destinare a finalità di interesse pubblico i beni, le aziende e le risorse sottratte alla criminalità organizzata col sequestro del 14 settembre 2010;
quali saranno i presumibili impieghi dei patrimoni sequestrati, in particolare in favore delle forze di polizia, dell'organizzazione della giustizia e del sistema sicurezza nel suo complesso;
quali iniziative intenda assumere il Governo al fine di meglio coordinare e indirizzare le procedure di gestione e destinazione dei beni sequestrati, avendo come priorità la loro destinazione in favore delle forze di polizia, per migliorarne lo status organizzativo ed economico;
se non sia opportuno prevedere, anche sul piano normativo, delle procedure accelerate o speciali di gestione e destinazione dei beni, in presenza di sequestri o confische di particolare e straordinaria portata, per un loro migliore reimpiego nella lotta alla criminalità organizzata.
(2-00819) «Bocchino, Lo Presti».