ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00739

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 330 del 01/06/2010
Firmatari
Primo firmatario: DI PIETRO ANTONIO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 01/06/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DONADI MASSIMO ITALIA DEI VALORI 01/06/2010
BORGHESI ANTONIO ITALIA DEI VALORI 01/06/2010
EVANGELISTI FABIO ITALIA DEI VALORI 01/06/2010
PALOMBA FEDERICO ITALIA DEI VALORI 01/06/2010
MESSINA IGNAZIO ITALIA DEI VALORI 01/06/2010


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 01/06/2010
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 01/06/2010
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 11/06/2010
Stato iter:
17/06/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 17/06/2010
Resoconto DI PIETRO ANTONIO ITALIA DEI VALORI
 
RISPOSTA GOVERNO 17/06/2010
Resoconto CALIENDO GIACOMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (GIUSTIZIA)
 
REPLICA 17/06/2010
Resoconto DI PIETRO ANTONIO ITALIA DEI VALORI
Fasi iter:

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 10/06/2010

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 11/06/2010

DISCUSSIONE IL 17/06/2010

SVOLTO IL 17/06/2010

CONCLUSO IL 17/06/2010

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00739
presentata da
ANTONIO DI PIETRO
martedì 1 giugno 2010, seduta n.330

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri e il Ministro della giustizia, per sapere - premesso che:

il signor Fabrizio Favata, ex socio ed ex consulente del signor Paolo Berlusconi, è stato arrestato per estorsione nei confronti del signor Roberto Raffaelli. Secondo le ipotesi investigative egli avrebbe ottenuto da quest'ultimo la consegna di 300 mila euro (il Fatto Quotidiano, 27 maggio 2010, alla pagina 2) per non rivelare alla stampa la notizia di fatti illegali che avrebbero coinvolto il Presidente del Consiglio dei ministri, onorevole Silvio Berlusconi, e suo fratello Paolo;

il signor Roberto Raffaelli era amministratore della Rcs (Research system control), che aveva affittato alla procura di Milano la strumentazione per intercettare le conversazioni telefoniche degli indagati «dell'estate dei "furbetti del quartierino"» (la Repubblica, 27 maggio 2010, alle pagine 14 e 15);

le conversazioni alle quali si fa riferimento sono quelle ormai celebri tra l'onorevole Piero Fassino, allora segretario del partito dei Democratici di sinistra, e il signor Giovanni Consorte, intercettate dalla procura, a proposito della scalata alla Banca nazionale del lavoro da parte di Unipol;

su tali intercettazioni, atti d'indagine coperti da segreto istruttorio, a fine 2005 ci sarebbe stata una fuga di notizie di cui si sarebbero resi responsabili i signori Fabrizio Favata e Roberto Raffaelli, attraverso l'accesso abusivo al sistema informatico (Il Messaggero, 25 maggio 2010);

la rivelazione sarebbe avvenuta quando l'intercettazione non era stata ancora depositata agli atti e addirittura nemmeno trascritta ad uso dei magistrati (Il Corriere della Sera, 26 maggio 2010), ma esisteva solo allo stato naturale di file audio noto esclusivamente ai pubblici ministeri e alla guardia di finanza (Il Corriere della Sera, 10 dicembre 2009);

i due avrebbero fatto ascoltare la registrazione al Presidente del Consiglio dei ministri, onorevole Silvio Berlusconi, e a suo fratello Paolo. Il Presidente del Consiglio dei ministri avrebbe detto ai due: «Grazie, la mia famiglia vi sarà grata in eterno» (la Repubblica, 6 maggio 2010);

al Presidente del Consiglio dei ministri o a suo fratello Paolo Berlusconi, Favata e Raffaelli avrebbero anche consegnato il supporto contenente le registrazioni (Il Corriere della Sera, 26 maggio 2010);

alcuni giorni dopo l'incontro (dicembre 2005), i contenuti delle conversazioni tra l'onorevole Fassino e Consorte cominciarono ad essere pubblicati sul quotidiano Il Giornale, di cui Paolo Berlusconi era ed è editore;

si è appreso che nell'ordinanza di custodia cautelare del signor Fabrizio Favata è scritto che si ritiene «verosimile» che alla vigilia del Natale 2005 Fabrizio Favata e Roberto Raffaelli «abbiano fatto ascoltare le conversazioni telefoniche intercettate al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi», consegnando poi «a lui e/o al fratello Paolo il supporto informatico che le conteneva» (la Repubblica, 27 maggio 2010, alle pagine 14 e 15);

l'indagine in corso avrebbe «certificato» l'incontro tra i signori Fabrizio Favata e Roberto Raffaelli, da una parte, e il Presidente del Consiglio dei ministri e suo fratello Paolo, dall'altra, nella villa di Arcore, di proprietà del Presidente del Consiglio dei ministri (la Repubblica, 27 maggio 2010, alle pagine 14 e 15);

secondo il pubblico ministero, il signor Raffaelli, portando il nastro a Silvio Berlusconi, sperava di poter ottenere l'intercessione del Presidente del Consiglio dei ministri presso il Governo romeno, per far ottenere alla Rcs l'assegnazione di un appalto istituzionale in Romania, sempre nell'ambito delle attività di intercettazione (il Fatto Quotidiano, 27 maggio 2010, alla pagina 2; la Repubblica, 27 maggio 2010, alle pagine 14 e 15; Il Corriere della Sera, 26 maggio 2010);

il signor Raffaelli, invece, ha sempre smentito questa ricostruzione, ma il giudice per le indagini preliminari Giordano ha affermato che: «Tutte le circostanze esaminate inducono a ritenere che Raffaelli abbia mentito». Infatti, dopo l'incontro ad Arcore l'amministratore della Rcs ha incontrato presso la Presidenza del Consiglio dei ministri Valentino Valentini, collaboratore personale del Presidente del Consiglio dei ministri, con il quale parlò effettivamente dell'appalto in Romania (la Repubblica, 27 maggio 2010, alle pagine 14 e 15);

proprio l'editore de Il Giornale avrebbe suggerito al signor Raffaelli che serviva denaro «per "ungere le ruote", cioè per sbloccare il finanziamento italiano alla Romania e consentire quindi alla Rcs la conclusione del contratto» (la Repubblica, 27 maggio 2010, alle pagine 14 e 15). Da Raffaelli Paolo Berlusconi avrebbe ricevuto 40 mila euro al mese sino a un totale di 560 mila euro costatigli l'accusa di millantato credito, per la quale è indagato;

il signor Favata, invece, è un imprenditore con grandi problemi economici che è stato consulente della società Iptime, di proprietà del signor Paolo Berlusconi, da questi chiusa perché versava in brutte acque (la Repubblica, 6 maggio 2010). Secondo quanto riferito dalla stampa, egli ha avuto diverse disavventure giudiziarie in passato e nel corso del 2009, forse spinto dai suoi problemi economici, ha cercato di proporre a giornalisti, magistrati, avvocati e politici la sua verità «con atteggiamento ondivago tra parvenze di ricatto e cenni di vendetta per assente promesse non mantenute» (Il Corriere della Sera, 10 dicembre 2009) -:

se quanto in premessa, con riferimento al Presidente del Consiglio dei ministri, corrisponda al vero e quali elementi di informazione intenda fornire al riguardo;

se vi siano uffici giudiziari che intrattengono ancora rapporti con società riconducibili al signor Roberto Raffaelli.

(2-00739)
«Di Pietro, Donadi, Borghesi, Evangelisti, Palomba, Messina».
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

capo di governo

consulenza e perizia

contratto

corruzione

giurisdizione giudiziaria

imprenditore

istruzione giudiziaria

partito politico

protezione delle comunicazioni

pubblico ministero

Romania