ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00614

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 280 del 09/02/2010
Firmatari
Primo firmatario: POLIDORI CATIA
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 09/02/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BOCCHINO ITALO POPOLO DELLA LIBERTA' 09/02/2010


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 09/02/2010
Stato iter:
25/02/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 25/02/2010
Resoconto POLIDORI CATIA POPOLO DELLA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 25/02/2010
Resoconto CASERO LUIGI SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 25/02/2010
Resoconto POLIDORI CATIA POPOLO DELLA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 25/02/2010

SVOLTO IL 25/02/2010

CONCLUSO IL 25/02/2010

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00614
presentata da
CATIA POLIDORI
martedì 9 febbraio 2010, seduta n.280

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere - premesso che:

sono trascorsi circa sei mesi dall'accordo tra il Ministro dell'economia e delle finanze, il presidente dell'Abi e le associazioni datoriali di categoria per l'introduzione di una moratoria dei debiti delle piccole e medie imprese (PMI) nei confronti del sistema creditizio;

l'accordo, denominato «avviso comune» prevedeva la sospensione dei debiti delle piccole e medie imprese verso il sistema creditizio con la sospensione per dodici mesi del pagamento della quota capitale delle rate di mutuo, del pagamento della quota capitale implicita nei cambi di leasing immobiliare e mobiliare e l'allungamento a 270 giorni delle scadenze del credito a breve termine per sostenere le esigenze di cassa con riferimento alle operazioni di anticipazione su crediti certi ed esigibili;

dalle ricerche effettuate da alcune associazioni di categoria è emerso un dato significativo che ha generato molte perplessità, ovvero che l'83 per cento delle aziende non avrebbe aderito alla moratoria creditizia;

nell'intento di fornire un'adeguata interpretazione a tale situazione, è doveroso sottolineare che, nella maggior parte dei casi, si fa riferimento alla sospensione per dodici mesi del pagamento della quota capitale delle rate di mutuo, mentre raramente ci si riferisce, soprattutto da parte dei rappresentanti del sistema bancario, alle altre tipologie di operazione relative appunto alla moratoria;

nell'ultimo anno le aziende di grandi dimensioni (nonché la pubblica amministrazione) hanno differito i pagamenti così da «finanziarsi» in danno dei piccoli fornitori, determinando gravi difficoltà finanziarie delle piccole e medie imprese;

per far fronte ai danni provocati da questa politica, le imprese di piccole e medie dimensioni hanno tentato di rivolgersi al sistema bancario chiedendo di aderire alla moratoria per il terzo tipo di operazione, che accorderebbe alle imprese con propri debitori, particolarmente tardivi di mantenere aperte le anticipazioni di credito per un periodo più lungo rispetto a quello massimo imposto da Basilea 2 ed applicato dalle banche (cioè da 180 a 270 giorni);

attraverso questa operazione l'imprenditore potrebbe occupare il margine di fido non utilizzato ricorrendo alla moratoria quindi non rimborsando al sistema quei crediti, certi ed esigibili, che, una volta scadute le anticipazioni, secondo le normali procedure lo avrebbero condotto ad un nuovo addebito sui conti correnti ed alle conseguenti difficoltà finanziarie, pur in presenza di capacità di affidamento;

purtroppo, però, questo importante aspetto della moratoria creditizia viene spesso ignorato o reso difficilmente applicabile da parte dei direttori di filiali bancarie;

la realtà che si riscontra sempre più spesso sul territorio è costituita dal verificarsi di un lento e graduale processo che, iniziato già dai primi mesi del 2008 (dunque prima della crisi economico-finanziaria che ha sconvolto gli scenari economici internazionali) di riduzione del credito da parte delle banche verso le imprese più fragili, prevalentemente di piccole dimensioni e con capitali investiti modesti, le quali non hanno altre risorse per sostenere la carenza di liquidità generata dalla crisi dei mercati e che dunque rischiano di non vedere altre alternative alle procedure giudiziali di crisi;

se le statistiche diffuse dalle banche mostrano una tenuta se non addirittura un incremento degli impieghi, ciò non può avere altra spiegazione che la concentrazione ancora più marcata del credito nei confronti delle medio-grandi imprese, che detengono ben altro potere contrattuale anche in tempo di crisi -:

quali iniziative urgenti di competenza il Ministro interrogato intenda adottare affinché vi sia una completa e corretta applicazione di uno strumento importante quale quello della moratoria fiscale per le piccole e medie imprese, al fine di dare una boccata di ossigeno ad un settore di fondamentale importanza per l'intera economia nazionale, veicolo di diffusione del made in Italy nel mondo.

(2-00614) «Polidori, Bocchino».
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

credito

credito industriale

credito legale

debito

erogazione di prestito

pagamento

piccole e medie imprese

politica dell'impresa

politica industriale

recessione economica

sistema bancario