Atto Camera
Interpellanza urgente 2-00467
presentata da
ROSA DE PASQUALE
martedì 15 settembre 2009, seduta n.214
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, per sapere - premesso che:
il nuovo anno scolastico è appena iniziato, eppure già si vedono gli effetti, secondo gli interpellanti, devastanti dei tagli attuati a seguito del decreto-legge n. 112 del 2008, del decreto-legge n. 137 del 2008 e della legge finanziaria 2008, alla scuola, alla qualità dell'istruzione nel nostro Paese, di fatto al nostro futuro, per cui si inizia un anno scolastico nel segno dei pesanti tagli, delle riduzioni orarie e di risorse;
si tratta delle conseguenze, già più volte denunciate dal Partito Democratico, dai sindacati e da tanta parte della società civile, di quello che gli interpellanti considerano un attacco senza precedenti alla scuola pubblica, che viene privata delle garanzie necessarie perché possa offrire un'istruzione efficace e di qualità;
è indispensabile, vista la gravità della situazione, che il Governo riferisca con precisione, e renda conto ai cittadini, del reale ammontare dei tagli effettuati, anche a seguito della legge di assestamento 2009, e quindi delle relative cifre in ordine alle diverse voci colpite dalle riduzioni;
è indispensabile, inoltre, che il Governo renda note le conseguenze che siffatte scelte di diminuzione degli investimenti nella scuola comporteranno per la formazione e l'istruzione dei nostri ragazzi, per la loro sicurezza; per l'intero sistema sociale nel nostro Paese; per la ricerca innovativa che consentirebbe di rispondere con ulteriori prospettive alla crisi, di creare di conseguenza anche nuova occupazione (così come in questi giorni ci ricorda l'«Ocse») e di ingenerare un benefico impatto sul nostro «patrimonio comune» -:
quante migliaia di unità di personale docente e non docente siano rimaste senza lavoro rispetto allo scorso anno scolastico;
in quante province del Paese ed in quante scuole ancora non siano stati nominati i docenti ed il personale ausiliario tecnico ed amministrativo, con la conseguenza di un avvio dell'anno scolastico caotico e che non garantisce la qualità dell'istruzione e l'espletamento del regolare numero di giorni di reale insegnamento;
quanto sia aumentato il numero di alunne/i per ogni classe e per questo quante classi in meno, rispetto al precedente anno scolastico, e rispetto all'aumento di richieste di iscrizione da parte dei bambini e delle bambine, siano state aperte nella scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado;
in quante aule scolastiche non vengano più rispettate le norme di sicurezza a causa del sovraffollamento determinato dall'indiscriminato aumento degli alunni per classe;
rispetto al precedente anno scolastico, quante ore in meno di insegnamento siano state autorizzate nella scuola primaria e nella scuola secondaria di primo grado, in particolare, in quest'ultimo ordine di scuola, quante ore in meno di insegnamento di lettere e di tecnologia, per laboratori o recuperi o arricchimenti, per supporto ad alunni disabili con meno ore di sostegno, per attività alternative o insegnamento dell'italiano agli stranieri, per le supplenze dei colleghi assenti;
quante classi in meno a «tempo pieno» effettivo, quale sistema metodologico di didattica di qualità e non snaturato mediante la soppressione delle ore di compresenza, siano state autorizzate rispetto allo scorso anno scolastico, e di conseguenza, quante ore di compresenza siano state soppresse;
quante classi di scuola dell'infanzia non siano state attivate, a causa dei tagli in organico, lasciando a casa decine di migliaia di bambini e bambine le cui famiglie ne avevano richiesto l'iscrizione;
quanti insegnanti specialisti di lingua inglese in meno, rispetto allo scorso anno, siano stati assegnati alle scuole primarie;
a quanto ammonta la prima tranche di tagli lineari al personale ausiliario tecnico ed amministrativo, considerando che, a causa di ciò, i ragazzi e le ragazze rimarranno nei plessi scolastici senza alcuna sorveglianza, numerose scuole avranno difficoltà persino nell'apertura e nella chiusura dello stabile e nel mantenimento di una dignitosa pulizia dello stesso, le segreterie dovranno effettuare orari ridotti a causa della mancanza di personale e i laboratori delle scuole, spesso modelli di tecnologia per i notevoli investimenti ivi effettuati, rimarranno chiusi a causa della mancanza di assistenti tecnici;
quante classi in scuole di piccoli comuni di montagna e delle piccole isole non siano state riaperte o siano state accorpate a quelle dei comuni più vicini, obbligando così i ragazzi/e a percorrere ogni giorno numerosi chilometri spesso in situazioni estremamente disagiate;
quante sezioni primavera non siano ancora state attivate;
quale sia l'ammontare totale dei debiti che le nostre scuole possiedono e che non stanno consentendo loro di garantire più un servizio di qualità anche perché dall'ottobre del 2008 non hanno più ricevuto fondi per il proprio funzionamento, per le supplenze, per l'offerta formativa, per il supporto alla autonomia, per l'implementazione di una feconda ricerca/azione che genera crescita culturale di istruzione e di innovazione, sono stati solo accreditati fondi irrisori per i corsi di recupero obbligatori che hanno funzionato con orari ridotti ed accorpati per più ambiti disciplinari;
quanti corsi per gli adulti siano stati drasticamente tagliati e quanti investimenti in meno siano stati stanziati per l'istruzione e la formazione destinate agli adulti;
quanti fondi in meno siano stati erogati per l'edilizia scolastica rispetto a quelli che il Governo Prodi aveva stanziato al fine di attivare un lungimirante piano pluriennale, di concerto con le regioni, per la messa a norma e la modernizzazione dei plessi scolastici e perché non siano stati ancora assegnati quelli previsti nello scorso mese di marzo dalle delibere CIPE che hanno riprogrammato i FAS.
(2-00467)
«De Pasquale, Ghizzoni, Coscia, Trappolino, Esposito, Brugger, Nicco, D'Incecco, Gnecchi, Lo Moro, Nicolais, Siragusa, Misiani, Miotto, Rampi, Portas, Gianni Farina, Sarubbi, Braga, Mariani, Rossa, Bindi, Motta, Mosella, Bachelet, Realacci, Ventura, Fluvi».