ATTO CAMERA

MOZIONE 1/01173

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 706 del 18/10/2012
Abbinamenti
Atto 1/01071 abbinato in data 23/10/2012
Atto 1/01086 abbinato in data 23/10/2012
Atto 1/01087 abbinato in data 23/10/2012
Atto 1/01175 abbinato in data 23/10/2012
Atto 1/01176 abbinato in data 23/10/2012
Firmatari
Primo firmatario: PIFFARI SERGIO MICHELE
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 18/10/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BORGHESI ANTONIO ITALIA DEI VALORI 18/10/2012
DONADI MASSIMO ITALIA DEI VALORI 18/10/2012
PALADINI GIOVANNI ITALIA DEI VALORI 18/10/2012
EVANGELISTI FABIO ITALIA DEI VALORI 18/10/2012


Stato iter:
IN CORSO
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 23/10/2012
Resoconto PIFFARI SERGIO MICHELE ITALIA DEI VALORI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 23/10/2012

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 23/10/2012

Atto Camera

Mozione 1-01173
presentata da
SERGIO MICHELE PIFFARI
testo di
giovedì 18 ottobre 2012, seduta n.706

La Camera,

premesso che:

relativamente agli enti previdenziali, con il decreto legislativo n. 509 del 1994, si era avviata la trasformazione degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza, in persone giuridiche private, portando, quindi, alla privatizzazione numerosi enti previdenziali pubblici (Enpaia, Enasarco, Enpam, Enpaf, Enpav, Fimit, la Cassa nazionale di previdenza e assistenza forense e altre), non sottraendoli però alla funzione sociale e alla caratteristica di essere privi di lucro e, comunque, sottoponendoli al controllo da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, del Ministero dell'economia e delle finanze, oltre al controllo della Corte dei conti;

la scelta di procedere alla cessione del patrimonio immobiliare degli enti previdenziali, attraverso le cosiddette «cartolarizzazioni», è stata, quindi, avviata dal legislatore con il decreto legislativo n. 104 del 1996, che, tra l'altro, all'articolo 3, comma 3, riconosceva ai conduttori delle unità immobiliari ad uso residenziale il diritto di prelazione;

la normativa contenuta principalmente nel decreto legislativo n. 104 del 1996 e successivamente dai decreti-legge n. 351 del 2001 e n. 41 del 2004, recante «disposizioni in materia di determinazione del prezzo di vendita di immobili pubblici oggetto di cartolarizzazione», miravano a realizzare una dismissione equa e corretta per la proprietà e per gli inquilini;

successivamente, però, l'approvazione della legge n. 243 del 2004, e in particolare il comma 38 dell'articolo 1 in essa contenuto, basato su un uso strumentale dell'interpretazione autentica della citata legge n. 104 del 1996, ha consentito agli enti effettivamente privatizzati, ai sensi del citato decreto legislativo n. 509 del 1994, di non applicare la disciplina prevista dal medesimo provvedimento e, in particolare, quella parte contenente l'obbligo di vendita e di fissazione di canoni di affitto ai valori del 2001;

detto comma 38, ha dato, quindi, il via libera ai citati enti interessati a procedere a un'operazione di dismissione del proprio patrimonio immobiliare a prezzo di mercato, con valori correnti e non più riferiti al 2001, e a rinnovi dei contratti di locazione con aumenti dei canoni fino al 100 per cento (non più inferiori a quelli di mercato), con conseguenti rischi di sfratto per tutti gli inquilini non disposti ad accettare in conseguenza degli alti prezzi;

si ricorda che la dismissione degli enti previdenziali, trasformati in «persone giuridiche private» con il citato decreto legislativo n. 509 del 1994, sta cancellando un comparto edilizio che da più di 20 anni ha svolto l'importante funzione sociale di calmierare i prezzi degli affitti;

accanto a ciò, va altresì ribadito come una gestione del proprio patrimonio, spesso poco trasparente ed effettuata con investimenti a rischio da parte dei suddetti enti, non può in nessun caso ricadere negativamente sugli inquilini dei medesimi enti;

peraltro, anche gli enti previdenziali rimasti pubblici, tra cui l'Inps e l'Inpdap, hanno ancora un consistente patrimonio invenduto di cui una parte tenuto sfitto;

va ricordato che l'articolo 43-bis del decreto-legge n. 207 del 2008, recante «Interventi nelle operazioni di cartolarizzazione di immobili pubblici», convertito, con modificazioni, dalla legge n. 14 del 2009, ha disposto - a decorrere dal marzo 2009 - il trasferimento della titolarità degli immobili cartolarizzati agli enti previdenziali originariamente proprietari, ed il contestuale subentro in tutti i rapporti attinenti alle procedure di vendita relative agli immobili trasferiti, confermando le tutele e le garanzie sociali vigenti per i conduttori, in particolare quelle previste dall'articolo 3, comma 20, del decreto legge n. 351 del 2001, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 410 del 2001;

a circa due anni della citata reimmissione in possesso, il processo di alienazione non è ripreso, determinando una situazione di gravissima inquietudine e di disagio tra i conduttori degli alloggi medesimi;

a ciò si aggiunge la situazione di circa duemila famiglie di cosiddetti occupanti senza titolo per la cui regolarizzazione si era impegnata la stessa Inps;

la scelta di dismissione degli alloggi degli enti previdenziali, insieme alla politica degli affitti che vengono portati ai livelli di quelli di mercato, sta contribuendo da troppo tempo ad aggravare l'emergenza abitativa: oltre 430.000 famiglie in difficoltà con il pagamento dei mutui; 65 mila sentenze di sfratto solo nel 2010, di cui circa l'85 per cento è per morosità. Con l'attuale trend di crescita, se ne prevedono 200 mila nei prossimi tre anni;

al dramma degli sfratti, si aggiunge quello delle aste giudiziarie per insolvenza da mutui, altro fenomeno in pericoloso incremento. Insomma, una situazione di vero allarme sociale che riguarda tutto il Paese, anche se con situazioni di vera e propria emergenza per le grandi aree urbane, Roma in particolare;

solo a Roma, infatti, sono circa 30 mila gli alloggi degli enti previdenziali privatizzati, la maggior parte dei quali in via di dismissione o di «valorizzazione» tramite l'aumento degli affitti, a cui si aggiungono quelli di proprietà di altri enti come le assicurazioni;

secondo l'Asia-Usb, l'associazione inquilini e assegnatari, circa il 40 per cento di questi inquilini coinvolti ha difficoltà economiche legate alla vendita delle proprie case;

a quanto sopra esposto, si aggiunge la totale assenza di politiche abitative pubbliche adeguate e il gravissimo totale azzeramento del «Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione», previsto dall'articolo 11, comma 1, della legge n. 431 del 1998; strumento fondamentale in mano agli enti locali per una politica della casa attenta alle esigenze delle famiglie più bisognose. Si ricorda che obiettivi del fondo sono la concessione, ai conduttori aventi i requisiti minimi richiesti, di contributi integrativi per il pagamento dei canoni di locazione, nonché il sostegno delle iniziative intraprese dai comuni tese a favorire la mobilità nel settore della locazione, attraverso il reperimento di alloggi da concedere in locazione per periodi determinati;

ebbene, detto fondo nel 2008 aveva ricevuto risorse per 205,6 milioni di euro. Nel biennio successivo gli stanziamenti erano stati ridotti a 161,8 milioni di euro nel 2009 e a 143,8 milioni di euro nel 2010. Nel 2011, il fondo viene praticamente svuotato completamente, con una riduzione delle risorse disponibili a meno di 33 milioni di euro. In pratica, dal 2008 al 2011 si è assistito a un taglio dell'84 per cento delle risorse. Infine, dal 2012 questo importante fondo non è più rifinanziato: le risorse a sua disposizione sono attualmente pari a zero euro,
impegna il Governo:
a individuare delle soluzioni in grado di tutelare i diritti degli attuali conduttori degli immobili di proprietà degli enti previdenziali privatizzati, anche attraverso l'avvio di un tavolo interistituzionale per affrontare le conseguenze sociali della vendita e dell'incremento degli affitti degli immobili dei sopra indicati enti previdenziali privatizzati;

ad assumere iniziative per prevedere un blocco delle procedure di vendita in attesa di un accordo da raggiungere in sede del citato tavolo interistituzionale finalizzato, che tuteli effettivamente gli inquilini degli immobili dei medesimi enti;

ad affrontare, nell'ambito degli interventi oggetto del presente atto di indirizzo, il problema degli sfratti per morosità incolpevole, anche attraverso una moratoria dei medesimi, nonché una sospensione delle aste giudiziarie per insolvenza sul pagamento dei mutui per la prima casa;

ad intervenire presso gli enti previdenziali pubblici, Inps, Inail, Inpdap, affinché il processo di alienazione a favore dei conduttori riprenda tempestivamente, mantenendo inalterate le tutele e le garanzie previste dalla legge, in particolare quelle previste dal comma 20, dell'articolo 3, della legge n. 410 del 2001, confermate dall'articolo 43-bis del decreto-legge n. 207 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 14 del 2009.

(1-01173)
«Piffari, Borghesi, Donadi, Paladini, Evangelisti».